The Gallery Apart
Roma
via di Monserrato, 40
06 8809863 FAX 06 8809863
WEB
Luana Perilli
dal 13/12/2009 al 12/2/2010
mar-sab 16-20 e su appuntamento

Segnalato da

The Gallery Apart



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Luana Perilli



 
calendario eventi  :: 




13/12/2009

Luana Perilli

The Gallery Apart, Roma

Manutenzione sentimentale della macchina celibe. Il progetto si affida a tre diverse modalita' espressive, spaziando dal video, alla scultura, al collage. Il corpus delle opere ci immerge in un mondo privo di esplicite presenze umane, un universo di oggetti per una volta non inanimati, ma intrisi della vitalita' conseguente alle loro precedenti esperienze.


comunicato stampa

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In occasione dell'apertura del nuovo spazio di via di Monserrato 40, The Gallery Apart presenta l'attesa personale di Luana Perilli intitolata Manutenzione sentimentale della macchina celibe, titolo tratto da uno dei tre filoni narrativi che compongono il complesso della mostra. Il progetto si affida a tre diverse modalità espressive, spaziando dal video, alla scultura, al collage. Il corpus delle opere ci immerge in un mondo privo di esplicite presenze umane, un universo di oggetti per una volta non inanimati ma anzi, seppur privati della loro naturale destinazione funzionale e dunque resi celibi nel senso della lezione duchampiana, intrisi della vitalità conseguente alle loro precedenti esperienze e quindi in grado di esprimere e trasmettere sentimenti, ricordi, umori.

Il video, intitolato Sì dolce è il tormento, è un documentario amatoriale sulla vita segreta e paradossale degli oggetti quando l’abitare è sottoposto ad una ricostruzione, ad un abbandono o ad uno stato di transizione e ristrutturazione. Il trasloco permette una differente dislocazione del senso e del sentimento dell’oggetto, della sua funzione e del suo comportamento. Oggetti d’uso comune e mobili sono carichi di un energia residua, di un desiderio umanizzante irrisolto e spesso cinico. Il video spia questi oggetti mentre si relazionano in maniera passionale, confusa e paradossale come concentrando in un gesto unico le incongruenze, i conflitti e le piccole crudeltà quotidiane di chi li ha abitati. L’audio, un aria di Monteverdi del Seicento pensata per voce di castrato, racconta un idillio basato sul rifiuto e sull’assenza e focalizza la funzione dei castrati, modificati fisiologicamente per diventare veri e propri strumenti-macchina celibi impossibilitati a riprodursi.

Il lavoro installativo, dal titolo Le vedove e gli orfani, affronta un altro aspetto specifico della privazione domestica: il lutto. Sedie, tavoli, scrivanie e comodini sono modificati, motorizzati o messi in relazione tra loro, assumendo una dimensione antropomorfa che colma l'assenza di chi normalmente abita l'arredo e che li rende altrettante vedove ed orfani. Gli oggetti sono consumati e modificati in modo che per alcuni si veda la trama dei tarli che li svuotano silenziosamente.

I collages, cha danno il titolo alla mostra, presentano storie in cui vecchi oggetti di design interagiscono e dialogano silenziosamente grazie a tagli, spostamenti e sovrapposizioni. Senza manipolazioni digitali, l'artista interviene attraverso meccanismi di taglio e sottrazione ottenendo combinazioni abbinate a didascalie che, mediante un’ulteriore azione di cancellazione, fungono da testi poetici “trovati”. Le sillabe residue compongono nuove frasi che si snodano come una storia possibile lungo le sequenze in cui gli oggetti si relazionano dandosi e negandosi gli uni agli altri.

Inaugurazione 14 dicembre ore 18.30

The Gallery Apart
via di Monserrato, 40 - Roma
mar/sab ore 16-20 e su appuntamento
ingresso libero

------------english

On the occasion of the opening of its new space on via di Monserrato 40, The Gallery Apart presents the much-anticipated solo exhibit of Luana Perilli, entitled Manutenzione sentimentale della macchina celibe (Sentimental maintenance of the celibate machine). The title is taken from one of the three narrative themes that compose the whole of the exhibition. The project is made up of three different forms of expression ranging from video, to sculpture and collage. The body of the works immerses us in a world that is devoid of explicit human presence, a universe of objects that for once are not inanimate but rather, though deprived of their natural practical use and therefore made celibate in the sense expressed by Duchamp, steeped in the consequential vitality of their previous experience and therefore able to express and transmit sentiments, memories and moods.

The video, entitled Sì dolce è il tormento (Yes sweet is torment), is an amateur documentary on the secret and paradoxical life of objects when inhabitancy is subjugated to reconstruction, to abandonment or to a state of transition and restructuring. Moving allows the diverse displacement of the object’s meaning and feelings, of its purpose and behavior. Commonly used objects and furniture are full of residual energy, of an unsettled and often cynical humanizing desire. The video spies on these objects while they interact with one another in a way that is passionate, confusing and paradoxical, as if massing into one gesture the inconsistencies, the conflicts and the small everyday cruelties of those who used them. The sound, an aria by Monteverdi from the 1600s written for a castrato voice, tells an idyll based on rejection and absence and focuses on the purpose of the Castrati, modified physiologically to become real celibate machines - instruments unable to reproduce.

The installation, entitled Le vedove e gli orfani (Widows and orphans), looks into another specific aspect of domestic hardship: mourning. Chairs, tables, desks and end tables are modified, motorized or put into relationships with each other, taking on an anthropomorphic dimension that fills the absence of the persons who normally used the furniture and that makes them likewise widows and orphans. The objects are used and modified in ways that in some cases reveal the holes of the termites that silently hollow them.

The collages, after which the exhibit is named, present stories in which old designer objects interact and communicate silently, due to cuts, moves and overlapping. Without digital alteration, the artist works through mechanisms of cutting and removing, obtaining combinations paired with captions that, through a further elimination process, work as “newly found” poetic texts. The remaining syllables compose new sentences which unravel the sequence of events of a could-be story in which the objects interrelate giving to and taking away from one another.

Opening 14 dicember 6.30 pm

The Gallery Apart
via di Monserrato, 40 - Roma
tue/sat ore 4-8pm
Admission free

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