E appropriamento ipotetico di una citta'. Il titolo della mostra indica il filo conduttore che unisce libri, immagini e video esposti. Un titolo che chiama in causa il concetto di luogo e, con se', quello di viaggio e di percorso.
a cura di Silvia Meneghini
I libri d'artista di Linda Rigotti sconfinano e si completano nella narrazione
attraverso altri linguaggi.
Il titolo della mostra, "E appropriamento ipotetico di una città", indica il filo
conduttore che unisce libri, immagini e video esposti. Un titolo che chiama in causa
il concetto di luogo e, con sé, quello di viaggio, di percorso. I lavori esposti
mettono infatti in relazione due luoghi simbolo per Linda Rigotti, le Dolomiti,
dov'è nata, e Bologna, dove ha vissuto e vive, in un susseguirsi di frammenti che si
traducono in litografia, foto, parole che scorrono. Il tutto elaborato e trasformato
graficamente, per poi essere fissato su carta in un atto sapientemente artigianale
di manipolazione del supporto.
Il lavoro verbo-visuale che trova espressione nel libro si completa con un
video/documentario che racconta in immagini in movimento quanto è stato fissato su
carta, di cui saranno esposte anche le litografie e le fotografie originali. La
congiunzione "e" al principio del titolo della mostra suggerisce invece la presenza
di altri lavori sul suppoto carta.
Inaugurazione mercoledì 23 dicembre ore 19:30
con live set Alessandro Gulino "Me Myself"
Circolo Arci Zuni arte contemporanea
via Ragno 15, Ferrara
aperto dalle 19 alle 01.30/chiuso il lunedì e il martedì
ingresso libero con tessera Arci