Castel dell'Ovo
Napoli
via Eldorado, 3 (presso via Partenope - borgo marinaro)
081 7954593 FAX 081 7954598
WEB
Gennaro Esca
dal 22/12/2009 al 9/1/2010
lun-sab 10-13, 16-18, dom 10-13

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Gennaro Esca



 
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22/12/2009

Gennaro Esca

Castel dell'Ovo, Napoli

Il silenzio tra due pensieri-Opere pittoriche 2000-2010. L'artista torna con una personale nella sua citta' natale dopo circa trent'anni, dopo avere esposto nelle principali capitali internazionali e dopo aver partecipato alla Quadriennale d'Arte al Palazzo delle Esposizioni di Roma.


comunicato stampa

Dal 23 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010 Gennaro Esca presenta Il silenzio tra due pensieri-Opere pittoriche 2000-2010 al Castel dell'Ovo.
Avendo archiviato la parentesi segnata dal dissolversi della figurazione entro la sinfonia timbrica delle pennellate sfaldate nonché la parentesi, peraltro ancor più circoscritta, dell’approdo all’oggetto, Gennaro Esca ritorna nella sua città natale, lasciata quasi trent’anni fa per la più tranquilla, e forse più confacente alla sua indole schiva e meditativa, Gubbio, ma anche alle modalità espressive che gli sono più congeniali. «Se la sua concezione della genesi artistica», scrive Stefano Taccone in catalogo, «contempla senz’altro il manifestarsi volitivo dell’io, il tocco come impronta della propria soggettività, la referenza fenomenica, benché di recente a tratti quasi totalmente eclissata, si rivela ora, finalmente, elemento insopprimibile.

Tale opzione si ricollega alle potenzialità di indagine e riflessione sull’uomo, sulla sua essenza e sul suo essere nel mondo, che Esca rivendica alla pratica dell’arte, identificando nel corpo umano, ovvero nella “più perfetta costruzione architettonica mai concepita», il veicolo privilegiato per scoprire “ciò che l’uomo è”. È seguendo il filo antropologico-esistenziale della sua pittura che giunge a parlare di “follia”, ricorrendo ad un’accezione non immediatamente ed esclusivamente sovrapponibile a quella patologica più comune, cui pure non manca di riferirsi, bensì connessa ad un ideale di vita appassionata ed irruente, quasi neoromantica, che nel colore, “quello di questo tempo, quello dell’esplosione, della gioia, della solitudine, della lotta per non essere soli”, e nel trattamento ad esso riservato, rinviene il canale precipuo di traslazione visiva».

Nato e cresciuto a Napoli, Gennaro Esca si iscrive all’Istituto Statale d’Arte della sua città. Frequenta il primo anno quando, visitando una mostra a Mergellina, presso il Centro d’Arte “La Spelonca”, conosce Gabriele Zambardino, direttore del Centro sul lungomare Caracciolo. “La Spelonca” è una bottega-galleria, forse unica a Napoli alla fine degli anni Sessanta, che apre ai giovani talenti più promettenti della città i suoi spazi senza condizioni. È una sorta di “cenacolo” che offre mezzi ed i suoi locali ai nuovi artisti emergenti. Zambardino, prima che direttore della Galleria, è scultore geniale e autodidatta, convinto che gli artisti siano tanto più temprati quanto più sregolata risulti la loro vita. Offre ad Esca una stanza all’interno de “La Spelonca” in cui poter lavorare liberamente, mettendogli a disposizione tele, colori e argilla.

Inizia una lunga collaborazione che vedrà nascere in quel luogo alcune delle opere più significative dell’artista. Nel 1970, a diciannove anni, Esca allestisce la sua prima personale a “La Spelonca”. Nessuna delle opere esposte resta invenduta. Da quel momento, in Italia, esiste un nuovo artista. In seguito Studia Scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli con il maestro Augusto Perez. Dopo questa esperienza l’attività scultorea si fa più intensa. Il linguaggio pittorico, unitamente a quello scultoreo, appare inconfondibile. È chiaro che Esca sente la provenienza dalla scultura. Gli anni che si susseguono definiscono richiami ad emozioni ed ansie in cui i colori sulla tela si fanno più tetri, interpretano le insidie in agguato come la morte. La tristezza, spesso rappresentata da un tratto particolare e veloce di una pennellata sulla tela, ricorda il tempo irriducibile di tante tragedie.

Inaugurazione 23 dicembre 2009

Castel dell'Ovo
via Caracciolo di Bella (Borgo Marinari) - Napoli
dal lunedì al sabato 10 - 13 / 16 - 18
domenica 10 - 13
Ingresso gratuito

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Stefano Cioffi
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