Teatro Selve
Vigone (TO)
Vicolo del Teatro
011 9804269 FAX 011 9802381
WEB
Paolo Troilo
dal 17/1/2010 al 26/2/2010
spettacoli dalle 21

Segnalato da

Comune di Vigone



approfondimenti

Paolo Troilo
Luca Beatrice



 
calendario eventi  :: 




17/1/2010

Paolo Troilo

Teatro Selve, Vigone (TO)

Prosa e Arte contemporanea al Teatro Selve. Una rassegna che avvia un percorso a lungo termine coniugando piu' linguaggi creativi. Sei spettacoli saranno affiancati dalle esposizioni di tre giovani artisti riconosciuti a livello nazionale che usano come mezzo espressivo la pittura figurativa. E' ora la volta di Paolo Troilo in concomitanza con lo spettacolo 'Sogno di una notte di mezza estate' e 'Viaje'.


comunicato stampa

a cura di Luca Beatrice

L'Assessorato alla Cultura del Comune di Vigone è lieta di annunciare la seguente iniziativa che vede protagonista il prezioso Teatro Selve sede di eventi culturali teatrali in sinergia con l'Arte Contemporanea.
In particolare si intende valorizzare e promuovere per l'anno 2009/2010 un percorso culturale sul territorio ed a livello nazionale, coniugando più linguaggi creativi.
Inizia con questa rassegna una nuova stagione culturale.
In particolare il progetto, a lungo respiro perchè primo di cinque "puntate" che verranno realizzate negli anni a seguire, prevede per l'anno 2009/2010 numero 6 spettacoli di Prosa di grande qualità, organizzati in collaborazione con la Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte, che saranno affiancati in date prestabilite da esposizioni di tre giovani Artisti riconosciuti a livello nazionale e che si identificano e si distinguono per percorsi artistici significativi, utilizzando come mezzo espressivo la pittura ed in modo particolare quella figurativa.
I protagonisti della prima puntata saranno in ordine di esposizione: Alberto CASTELLI, Paolo TROILO e Carlo GALFIONE.

L'iniziativa nasce dalla volontà di ampliare l'offerta culturale per un pubblico sempre più esigente e competente mettendo a disposizione degli artisti una vetrina di prestigio, quale il foyer del Teatro.
La prima delle due date riservate a ciascuno dei protagonisti costituirà l'inaugurazione della mostra che avverrà prima dell'inizio dello spettacolo e sarà accessibile a tutti gli appassionati di Arte Contemporanea; solo dopo la fine della rappresentazione sarà invece concessa agli spettatori la possibilità di visitare la mostra.
In questo modo i due eventi, pur essendo complementari, manterranno la loro indipendenza e non si disturberanno a vicenda.
Saranno inoltre previste ulteriori e successive occasioni di apertura degli spazi.

Fabio Cerato (Assessore alla cultura)

PAOLO TROILO
Nato a Taranto nel 1972, vive e lavora a Milano

Testo di Luca Beatrice

Essere Paolo Troilo

Celebrità, edonismo, narcisismo, oggi è sempre più facile crogiolarsi nell'esaltazione dell'io grazie alla proliferazione di strumenti che incitano l'autocelebrazione. Non bastavano fotografie digitali, istantanee, video self-made: a tanto materiale serviva una vetrina per mettersi in mostra. Ecco allora comparire i vari social-network, da Myspace a Linkedln, il più popolare Facebook e via dicendo, dove costruire a piacimento l'autoritratto innaturale di se stessi. Molte, tante, troppe le possibili varianti. Pirandello ne resterebbe estasiato, alla faccia di un naso pendulo che nel misero specchio di una toeletta personale fa crollare la psicologia del suo personaggio sicuramente più riuscito. Le crisi identitarie, se ancora possono chiamarsi tali, sono cosa di altro secolo. Oggi l'identità è mutabile e plasmabile, nell'universo globale, e solo virtualmente sociale: ci si dopa di Photoshop e si parla con parole di altri, si rigetta, snaturandole, nozioni e citazioni. Il divismo da rotocalco è cosa ormai di poco conto, a portata di mano. L'affronto di Pirandello, nel quale l'unicità della persona si rivelava in realtà essere una moltitudine di varianti dello stesso soggetto, non è più icona di una verità che si lascia mettere in discussione. Gli specchi in cui guardarci oggi si costruiscono a tavolino, sono realizzati grossolanamente dallo stesso protagonista che vi si specchierà. Sono fatti su misura, già deformati, sempre abbellenti, ovviamente. Possiamo essere noi i sarti della nostra immagine. Perché la verità, quella di carne e ossa, può traslare su piani di realtà virtuali terribilmente conformati e conformanti.
I ritratti, dicevamo, o meglio i "profili" si moltiplicano senza regole. Quelle estetiche per lo meno. Siamo ben lontani dall'introspezione critica e analitica degli autoritratti amati e odiati dagli artisti di tutti i tempi. Non c'è la follia di Gauguin, e nemmeno l'irrequietezza malata di Bacon. Oggi in quei "profili" c'è la nuova malattia di inizio secolo. Celebrità e divismo da quattro soldi.

Se potessimo entrare, anche solo per un secondo, nella nostra mente e vederci come attraverso l'obbiettivo di una telecamera, registrando gesti e comportamenti, l'orlo della schizofrenia sarebbe presto valicato. Si entrerebbe in un universo senza veli, nessun fittizio "profilo" a preservarci, solo la ripresa diretta della nostra persona. Il tema, certo drammatico se osservato in modo serioso, è affrontato in forma di una tragicommedia dal regista Spike Jonze; all'esordio della sua carriera cinematografica, tenta un racconto simbolico e buffo sul culto dell'individualità, sulle multi personalità, e sulla perdita della proprio identità. Essere John Malkovich (1999) – titolo e slogan nel film - è un'esperienza conturbante. Soprattutto quando non sono altri aspiranti disillusi a entrare nella mente dell'attore per 15 minuti di celebrità, ma quando è lo stesso protagonista a farsi auto risucchiare nel dedalo della sua psiche. Per un cortocircuito psicologico, la percezione del mondo diventa l'incubo di una realtà clonata sulla stessa immagine, con non più uno o nessuno, ma centomila Malkovich da non saperne più riconoscere l'originale.

Paolo Troilo arrischia lo stesso viaggio dentro i confini della sua persona. Torna a stupirci, senza l'uso di effetti speciali, utilizzando grandi tele in cui l'unico figurante è il suo autoritratto. Torna e si raddoppia. Si moltiplica per meglio dire. I suoi cloni reiterati interpretano la sfida, individuale ma estendibile a una riflessione più globale, che volge all'indagine delle relazioni che intercorrono tra l'io soggettivo e i meccanismi sociali e interpersonali di immedesimazione collettiva. Sfide quotidiane tra due o più giocatori, entro le quali i ruoli - chi è l'arbitro e chi il giocatore? – si confondono volutamente.
Cercare l'esplosione dei gesti, il grido di rabbia, lo sfogo fisico, brutale, di un corpo che prova a separarsi dal suo mister Hyde è l'altro lato di un ragazzo – oltre che di un artista – costruitosi professionalmente come art director e pubblicitario, dove sappiamo vigere un universo fondante sulle leggi dell'apparenza e della formalità. Dopo aver dedicato anni a trovare i giusti ingredienti per ammaliare attraverso escamotage massmediatici – con campagne pubblicitarie pluripremiate e di riconoscibile valore creativo – Paolo Troilo è scoppiato in un'espressività urlante. La sua pittura, corposa e primordiale, fisica e potente, è l'inevitabile risposta per non soccombere in un omologante conformismo. La pittura è medium.
Nella costanza del proprio io riprodotto senza censure, si mette in scena il teatro dall'artista. Troilo contro Troilo. Un gioco di specchi, o meglio, una rifrazione sempre uguale eppure scomposta – in variazioni minime di atteggiamenti e posture - dello stesso soggetto. Il suo corpo, ripetuto sull'asse ora verticale ora orizzontale, si fonde in forme altre, come quelle che in psicometria sono le ben note "macchie di Rorschach": riflessioni di monocromie espanse nella cui estensione intravedere un contenuto ora umano, naturale o astratto. È la convivenza di multipersonalità all'interno dello stesso contenitore. Beninteso, solo contenitore, perché il senso è da intuirsi nella lotta irrisolta tra titani incapaci di relazionarsi. Si respira l'aria dal superuomo nietzschiano, privato delle sue comode certezze; si avverte l'urgenza di riconoscersi in un combattimento, con unghie e denti ben in vista dove sopravvivere può voler dire anche soffrire, sicuramente lottare, chiamando in causa una sempre più spesso repressa animalità.
Paolo Troilo entra nei meandri di una visionarietà che non accetta la clonazione dell'individuo, che sfida il virtuale attraverso la sopravvivenza di un gesto reale.
Non è l'autocelebrazione studiata a tavolino con strumenti stereotipati. Lo scatto fotografico digitale è per Troilo schizzo preparatorio per composizioni più complesse.

Da qualsiasi direzione lo si voglia guardare, il tema del doppio e dell'identità, qui dichiaratamente esposto in figurazioni concrete, è il leit motiv di un ossessione irrisolta.
I "multipli di Troilo" non lasciano tregua. Non a chi li guarda, non all'artista che ha scelto l'arte come unico strumento per veicolare il suo messaggio.
Siamo di fronte a una pittura, in senso stretto, dove la tecnica - banditi i pennelli, sono le mani a imprimere direttamente macchie di colore sulla tela – è già racconto di per sé. La pittura, dicevamo, è medium: l'autoritratto torna e acquista il merito che ontologicamente l'arte gli ha consegnato nei secoli. Non è finzione. È l'affronto di un film, questa volta reale, riassunto nella questione di cosa significhi per l'artista "Essere Paolo Troilo".
Luca Beatrice

REAL- FICTION PRIMA PUNTATA
TEATRO SELVE_VICOLO DEL TEATRO_ CITTA' DI VIGONE (TO)

18 Gennaio
in concomitanza con lo spettacolo "Sogno di una notte di mezza estate"
da William Shakespeare
con Maurizio Donadoni, Alessandro Buggiani, Cristiano Dessì, Chiara Di Stefano, Totò Onnis, Giovanni Rizzuti
regia di Andrea Battistini
COMPAGNIA TEATRO DI CASTALIA

Appuntamento successivo in concomitanza con lo spettacolo "Viaje" il 2 febbraio
progetto e supervisione di Antonella Usai
con Elisa Diaz, Elena Picco, Angela Placanica, Antonella Usai
pittura di Subodh Poddar
IL MUTAMENTO ZONA CASTALIA

Inaugurazione Mostra d'Arte Contemporanea
18 Gennaio 2010 dalle ore 18,30 alle 20,30

Teatro Selve
vicolo del Teatro Vigone (TO)
ingresso al foyer gratuito
Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 21
Biglietti:
Intero: € 11,00
Ridotto: € 8,00
Biglietto unico Progettomovimento: € 6,00

IN ARCHIVIO [3]
Andrea Messa
dal 10/2/2011 al 17/4/2011

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