Federico Rui Arte Contemporanea (vecchia sede)
Milano
via Appiani, 1 (c/o Spazio Crocevia)
392 4928569
WEB
Andrea Mariconti
dal 20/1/2010 al 18/3/2010
mart-ven 16-19; sabato su appuntamento

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Federico Rui Arte Contemporanea



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Andrea Mariconti



 
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20/1/2010

Andrea Mariconti

Federico Rui Arte Contemporanea (vecchia sede), Milano

l resti del tempo. La mostra si sviluppa su alcuni temi che contraddistinguono ormai da un paio di anni la ricerca pittorica di Mariconti: le metafisiche, i boschi, i paesaggi irlandesi, i ritratti (memoria indelebile del passato).


comunicato stampa

Giovedì 21 gennaio si inaugura la personale di Andrea Mariconti “I resti del tempo” presso Federico Rui Arte Contemporanea, Spazio Crocevia, via Appiani 1 (Milano). Dopo il recente successo della mostra tenutasi alla Bell Roberts Gallery di Cape Town (Sud Africa), anticipata da un workshop di arte terapia per bambini orfani organizzato al Rainbow Center di Cape Town, vengono presentati una ventina di lavori inediti contraddistinti dalla ricerca pittorica unica.

La mostra si sviluppa su alcuni temi che contraddistinguono ormai da un paio di anni la ricerca pittorica di Mariconti: le metafisiche (campi desolati dove covoni si stagliano come sculture e la luce nebbiosa “mangia” la scena); i boschi (che si chiamano “a strange house in the wood”, a testimonianza di un percorso nel bosco come percorso interiore alla ricerca della propria identità); i paesaggi irlandesi (in gran parte scogliere, dove il mare lotta con la terra per il proprio spazio vitale); i ritratti (memoria indelebile del passato). Oltre a questi verrà presentato un piccolo nucleo di opere ispirate a Pompei, dipinti nati grazie alla collaborazione con Franco Maria Ricci, che ha commissionato un lavoro per illustrare una preziosa pubblicazione di prossima uscita completamente illustrata da Mariconti. I quadri in mostra sono circa una ventina e sono tutti inediti, realizzati tra la fine del 2008 e il 2009 con olio bianco e cenere.

«La cenere è per me corpo di un’eredità. In essa è custodita la memoria del territorio, la vita del legno combusto e purificato. Con la cenere incorporo nuovamente il tessuto dell’esistenza ridefinendo la materialità di ogni rappresentazione. Ogni colore è dato esclusivamente dalla cromia naturale di ogni materia. Gli oggetti, le sostanze, non sono simboli astratti, non vengono usati come metafore. Essi sono, nell’essenza», così spiega Andrea Mariconti.

Cenere e olio bianco, questi sono i due elementi pittorici che si fondono e interagiscono per dare luogo a immagini che hanno nella memoria e nel tempo la loro radice espressiva. «Per lui il colore è uno spreco, anzi un disturbo, perché distrae. Gli basta il grigio. Un grigio che non è colore ma una materia (per lo più cenere, altre volte cemento) che gli struttura, anzi modella il quadro e gli dà corpo col variare delle sue stesure e spessori. Bianco e cenere, sprazzi di luce attiva sull'inerzia della materia, ti portano ovunque; e il paesaggio, così tradotto in un'alternativa elementare si fa leggibile come un racconto scritto», così scriveva Fabrizio Dentice nella presentazione della mostra Quia Pulvis alla Galleria Pittura Italiana nel 2007.

Nato a Lodi nel 1978, vive e lavora a Milano. Si laurea nel 2001 presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, indirizzo Arti Visive, e nel 2006 in Scenografia e Discipline dello Spettacolo, e nel 2003 viene nominato assistente alla cattedra di Tecniche pittoriche e Anatomia presso la Nuova Accademia di Belle Arti a Milano. Del 2003 è la prima personale a Milano e dal 2004 viene presentato regolarmente nelle più importanti fiere di arte contemporanea. Nel 2005 è invitato a curare la realizzazione di scene e costumi per il Flauto Magico di W.A. Mozart rappresentato al Suntory Hall di Tokyo nel 2006.

Soggiorna in Kosovo nel 2005 e nel 2006 per un progetto di arte terapia per bambini affetti da traumi psichici di guerra, ed è docente del laboratorio teatrale nel corso per allievi disabili presso il CFP di Lodi. Sempre nel 2005 partecipa ad un workshop tenuto da Anselm Kiefer in occasione della preparazione dell’installazione presso l’Hangar Bicocca I Sette Palazzi Celesti. Nel 2007 espone alla Galleria Pittura Italiana con un testo di Fabrizio Dentice, mentre nel 2009 viene organizzato insieme a Federico Rui un workshop di arte terapia per bambini orfani presso il Rainbow Center di Cape Town, cui segue la personale alla Bell Roberts Gallery dal titolo “No more me”

Inaugurazione giovedì 21 gennaio ore 18.30-21

Federico Rui Arte Contemporanea
Spazio Crocevia, via Appiani 1, Milano
orari: da martedì a venerdi dalle 16 alle 19; sabato su appuntamento
ingresso libero

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