Dopo anni di assenza dell'artista dalla scena berlinese, e in occasione della prima mostra monografica dedicatagli in citta', la Galleria Nove propone questo appuntamento al fine di ricordare gli aspetti fondamentali della ricerca pittorica di Fontana, fra anni Cinquanta e Sessanta. Il rapporto di Fontana con la cultura artistica tedesca e' stato molto intenso e precoce dall'inizio degli anni Sessanta, a partire in particolare dall'area renana.
La Galleria Nove è lieta di invitare i propri amici, colleghi ed estimatori
all’apertura dell’esclusiva mostra dedicata a Lucio Fontana, maestro
correntemente riconosciuto sulla scena artistica internazionale come uno dei
maggiori, più originali e autentici esponenti del XX secolo, con
un’attualità inventiva inesaurita fino alla fine dei suoi giorni.
Dopo anni di assenza del maestro dalla scena berlinese, e in occasione della
prima mostra monografica dedicatagli in cittá, la Galleria Nove ha l’onore
di proporre quest’importante appuntamento al fine di ricordare gli aspetti
fondamentali della ricerca pittorica di Fontana, fra anni Cinquanta e
Sessanta, auspicando della sua molteplice opera una più grande
documentazione nella nuova grande Berlino.
Lucio Fontana a Berlino
Sulla scena artistica internazionale Fontana è ormai correntemente riconosciuto come uno dei
maggiori e più originali e autentici esponenti del XX secolo, con un’attualità inventiva inesaurita
fino alla fine dei suoi giorni. Fra anni Venti e Quaranta è stato soltanto scultore, subito fortemente
innovativo, che si affidava all’espressività della materia e al colore in spericolate esperienze
figurative ma anche astratte, articolate nello spazio. Utilizzando nei secondi Trenta, come mezzo
plastico, la ceramica; disposto fin dall’inizio a impegnative collaborazioni con architetti
d’avanguardia. Fra Cinquanta e Sessanta è stato soprattutto pittore, “spaziale”, operando oltre la
superficie del dipinto, con i suoi “buchi” e poi i suoi “tagli”. Ma è stato anche scultore,
costantemente impegnato a ragionare in termini di rapporto dinamico con la luce e lo spazio.
Collaborando sempre con architetti in imprese ambientali ma anche realizzando autonomamente
“ambienti spaziali”.
Del tutto originalmente, Fontana si è idealmente ricollegato a fondamentali momenti di
affermazione di “modernità” quali il Barocco e il Futurismo, riconoscendovi simpateticamente le
matrici ideali della proiezione immaginativa del proprio Spazialismo. A distanza di quarant’anni
dalla morte, lo straordinario fascino della sua opera consiste con molta evidenza nel duplice aspetto
sia di un’evolutiva importanza storica di presenza creativa, relativamente appunto a molteplici
esperienze di scultura, di pittura, e di ambientazioni, in particolare fra gli anni Trenta e i Cinquanta;
sia di un’attualità, che sorprendentemente sembra rinnovarsi nel tempo, delle sue esperienze in
particolare sviluppate lungo gli anni Sessanta, la cui intensità ed essenzialità di gesto creativo per
molti aspetti appare tuttora capace di stimolare a possibili immagini di futuro (fra “tagli”, “olii”,
“fine di Dio”, “metalli”, “teatrini”, “ellissi” e sculture “missilistiche”).
Il rapporto di Lucio Fontana con la cultura artistica tedesca è stato molto intenso e precoce
dall’inizio degli anni Sessanta, a partire in particolare dall’area renana, fra Düsseldorf (le personali
nella Galerie Schmela, 1960, 1961, 1968) e Leverkusen (da Monochrome Malerei, 1960, alla
importante personale nel 1962, dovute a Udo Kultermann); ma presente anche in Documenta a
Kassel (1959, 1968). Memorabili poi l’antologica organizzata da Wieland Schmied nel 1968, nel
Kestner-Gesellschaft di Hannover; e le importanti retrospettive a Monaco, nella Staatsgalerie
moderner Kunst, e a Darmstadt e Bielefeld, nel 1983-1984, e a Francoforte, nella Schirn Kunsthalle,
nel 1996. Ma rarissime sono state le presenze a Berlino: fra la mostra con Hermann Goepfert e Jef
Verheyen, in Situationen 60 Galerie, nel 1965, e The Age of Modernism in the 20th Century,
organizzata da Christos M. Joachimides e Norman Rosenthal a Berlino nel 1997. Questa è dunque
l’occasione per ricordare aspetti fondamentali della ricerca pittorica di Fontana, fra anni Cinquanta
e Sessanta, auspicando della sua molteplice opera una più grande documentazione nella nuova
grande Berlino. Enrico Crispolti
Immagine: Concetto spaziale, 1956
Inaugurazione venerdi 22 gennaio 2010 ore 19
Galleria Nove
Anna-Louisa-Karsch-Str. 9 - Berlin
ingresso libero