Galleria Minelli
Venezia
Calle Minelli 1891 (angolo Campo San Fantin)

L'altra memoria
dal 26/1/2010 al 27/2/2010
11.30 - 19.30
349 6709630

Segnalato da

Danzio Bonavia




 
calendario eventi  :: 




26/1/2010

L'altra memoria

Galleria Minelli, Venezia

In mostra una quarantina di opere tra pittura, scultura, incisione, poesia visiva, fotografia, realizzate da artisti di diverse generazioni, che in occasione della Giornata delle Memoria, hanno affrontato le tematiche legate alla cultura ebraica. Opere di Opiemme, Trento Longaretti, Gianfranco Ferroni, Gianangelo Chiodi, Pietro Signorelli, Ugo Riva, Maurizio Bonfanti, Giovanni Bonaldi, Tina Sgro', Andrea Marte.


comunicato stampa

a cura di Rolando Bellini, Claude Sciaky-Menasche, Aldo Monti, Elisabetta Calcaterra

Si comunica che la mostra collettiva d’arte «L’altra memoria» si terrà a Venezia, presso Galleria Minelli, dal 27 gennaio al 28 febbraio con orario continuato dalle ore 11.30 alle ore 19.30, nel programma delle manifestazioni organizzate in occasione del Giorno della memoria da Comune e Comunità ebraica di Venezia, e a Bergamo presso Sala Manzù della Provincia di Bergamo dal 5 al 14 marzo 2010 nei giorni feriali dalle ore 16.00 alle 19.00, sabato e festivi dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.

L’iniziativa, a ingresso libero e non a fini di vendita, è organizzata da Galleria Minelli di Venezia, Associazione culturale «Extrarte» di Bergamo e Circolo culturale «G. Greppi» di Bergamo. Con il patrocinio di Comunità ebraica di Venezia, Provincia di Venezia, Comune di Venezia, Comune di Bergamo, L’Eco di Bergamo e con il patrocinio e la collaborazione di Provincia di Bergamo. Con la collaborazione di Dieffe Arte Contemporanea di Torino, Galleria Ceribelli di Bergamo, Hotel Flora di Venezia, Kosher Restaurant Le Balthazar di Venezia, Agriturismo Bertola di Torbiato di Adro (Brescia) e con la consulenza marketing di Enrico Malvestiti. Il catalogo, a cui hanno partecipato anche la giornalista Nicoletta Prandi e il fotografo Francesco Mangili, è realizzato con il fondamentale sostegno di Fondazione Credito Bergamasco e la mostra è realizzata con il fondamentale sostegno di Banco San Marco.

La mostra è curata dal critico d’arte Rolando Bellini, dall’esperto d’arte Claude Sciaky-Menasche, dal presidente del Circolo culturale «G. Greppi» Aldo Monti e dalla giornalista Elisabetta Calcaterra. Ed è accompagnata da catalogo con tavole e illustrazioni di opere scelte. Saranno esposte una quarantina di opere a Venezia e una sessantina di opere a Bergamo. Opere di pittura, scultura, incisione, poesia visiva, fotografia e, nella seconda sede, videoarte realizzate da artisti contemporanei che appartengono a diverse generazioni (dal primo quarto all’ultimo quarto del ’900), provengono da diverse regioni italiane e non sono di religione ebraica, ma hanno affrontato - per loro sentire, nel contesto di più opere e attraverso i loro differenti stili e linguaggi espressivi - tematiche legate alla poliedrica e complessa cultura ebraica, non soltanto al tema storico dell’Olocausto.

Gli artisti invitati sono, in ordine generazionale, il pittore Trento Longaretti, l’incisore e pittore Gianfranco Ferroni, la pittrice Silvia Manfredini, il fotografo Gianangelo Chiodi, il pittore Pietro Signorelli, lo scultore Ugo Riva, il pittore Maurizio Bonfanti, il pittore e scultore Giovanni Bonaldi, la pittrice Tina Sgrò, il pittore Andrea Marte e l’artista Opiemme. A cui si aggiungono, nella mostra di Bergamo, i pittori Luigi Caiffa e Marco Ceravolo e la videoartista Barbara Vistarini.

L’inaugurazione sarà accompagnata, in entrambe le sedi, da una performance artistica a cura di Opiemme e da un aperitivo a base di eno-gastronomia tradizionale ebraica.

«Dunque che cosa è l’ebraismo? - scrive in catalogo Claude Sciaky-Menasche - Per la maggior parte degli ebrei, essere ebrei è uno stato di fatto, come camminare e respirare. Solo coloro che hanno dei dubbi s’interrogano sulla propria identità. E, come scriveva Emmanuel Lévinas, “Interrogarsi sulla propria identità è averla già persa”. Se gli ebrei stessi non riescono ad avere le idee chiare su che cosa sono, figuriamoci gli altri. Però, nel corso dei secoli, una moltitudine di non ebrei si è interessata all’ebraismo, ha scritto in merito, a volte a favore, di solito contro. L’ebraismo ha provocato e provoca sentimenti variegati. C’è chi è affascinato, chi è incuriosito, chi è intellettualmente e religiosamente interessato.

Di rado c’è chi è indifferente. Invece c’è chi prova un sentimento di odio antisemita che, però, dopo gli avvenimenti della seconda guerra mondiale e nel rispetto del “politicamente corretto”, viene ora travisato con altri nomi, come antisionismo o altro. In questa esposizione non ci interessa come gli ebrei si vedano, che cosa pensino di se stessi e della loro identità. Abbiamo voluto non di certo capire, ma solo provare a renderci conto di come degli artisti non ebrei hanno identificato l’ebraismo nel corso delle varie generazioni del ventesimo secolo. Perché degli artisti e non dei dotti intellettuali? Semplicemente perché gli artisti hanno una sensibilità diversa, che permette loro di percepire e a volte di anticipare gli avvenimenti e i veri sentimenti, quelli nascosti, della gente. Abbiamo voluto concentrarci sulla visione dell’ebraismo da parte dei “gentili”».

Immagine: Opiemme, Led by Madness, digital print on canvas.

Inaugurazione 27 gennaio 2010, ore 16.30

Galleria Minelli
Calle Minelli 1891A - Campo San Fantin, Venezia
orario continuato 11.30 - 19.30
ingresso libero

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