Chan - Associazione per l'arte contemporanea
Genova
via di Sant'Agnese, 19
010 9910481 FAX
WEB
Stefano Romano
dal 3/2/2010 al 19/3/2010
mar-sab, 16-19,30 e su appuntamento

Segnalato da

Chan



approfondimenti

Stefano Romano



 
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3/2/2010

Stefano Romano

Chan - Associazione per l'arte contemporanea, Genova

Il progetto ripercorre la storia del luogo espositivo che, nella memoria degli abitanti del quartiere del Carmine, e' indissolubilmente legato alla figura del barbiere Donato. Una frase sul tema dell'identita' - diversa ogni giorno - viene appesa sulla vetrina come un 'diario quotidiano di senso', uno spunto di riflessione rivolto ai passanti che si rifa' ad una consuetudine del barbiere che anni fa lavorava nello spazio ora adibito a galleria.


comunicato stampa

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La mostra di Stefano Romano da CHAN prende spunto dal cosiddetto paradosso di Russell, elaborato ad inizio Novecento dal filosofo e matematico inglese, che può essere riassunto così: “In un villaggio c’è un unico barbiere. Il barbiere rade tutti (e solo) gli uomini che non si radono da sé. Chi rade il barbiere?”. Si possono fare due ipotesi: il barbiere rade sé stesso, ma ciò non è possibile in quanto, secondo la definizione, il barbiere rade solo coloro che non si radono da sé; il barbiere non rade sé stesso, ma anche ciò è contrario alla definizione, dato che questa vuole che il barbiere rada tutti e solo quelli che non si radono da sé, quindi in questa ipotesi il barbiere deve radere anche sé stesso. www.wikipedia.org

Il ragionamento di Russell si rivela perciò un’antinomia, stabilendo la difficoltà (o impossibilità) di un individuo di esistere in quanto parte di un insieme definito. L’artista – come il barbiere – appartiene ad un insieme, una “categoria”: in questo senso afferma la sua (provocatoria) difficoltà esistenziale. Con la consueta ironia che contraddistingue il lavoro di Stefano Romano, il progetto si concentra su ciò che rimane del lavoro del barbiere: la raccolta dei peli della rasatura dell’artista si propone come gesto rituale che riflette sul preteso ruolo “salvifico” dell’arte. Lo scarto tricologico viene così trasformato nell’elemento princi- pale di una piccola scultura collocata al centro dello spazio espositivo .

Il discorso di Stefano Romano non intende ragionare sulla rasatura come mezzo di controllo e tensione sociale, ma piuttosto riflettere su di essa come strumento di relazione attraverso il quale ciascuno dà forma alla propria identità. I capelli e la barba consentono di modificare i confini del volto, inscrivendo l’individuo in precise appartenenze politiche e sociali. Il momento della rasatura diviene momento di introspezione in cui ci si guarda allo spec- chio, si è soli con se stessi, si legge la forma del viso con la lama che vi scorre sopra.

Nello spazio di CHAN viene esposta una serie di piccoli disegni su carta da incisione che propone, quasi come nei cataloghi di ac- conciature, una serie di “tipi” che appartengono all’immaginario della nostra storia più recente. Una frase sul tema dell’identità - diversa ogni giorno - viene appesa sulla vetrina di CHAN come un “diario quotidiano di senso”, uno spunto di riflessione rivolto ai passanti che si rifà ad una consuetudine del barbiere che anni fa lavorava nello spazio ora adibito a galleria. Il progetto intende infatti ripercorrere la storia del luogo espositivo che, nella memoria degli abitanti del quar- tiere del Carmine, è indissolubilmente legato alla figura del barbiere Donato.

Stefano Romano (Napoli 1975) è artista e curatore indipendente. L’idea di sistema é il fulcro del suo lavoro, nella cui realizzazione implica spesso “l’altro”: performance, installazioni e video sono usati dall’artista come strumenti di registrazione e visualizzazione dei meccanismi della nostra società, colti sempre con uno sguardo divertito. Stefano Romano insegna all’Accademia “Carrara” di Belle Arti di Bergamo. Tra gennaio 2005 e settembre 2006 ha dato vita a Tirana (Albania) al progetto curatoriale 1.60insurgent space ed è stato tra i fondatori del T.I.C.A: (Tirana Institute for Contemporary Art). Nel 2007 è co-ideatore di CUNS, progetto di riflessione sui ruoli nel sistema dell’arte. Ha partecipato a numerose esposizioni in Italia e all’estero. Tra le più recenti mostre personali: (2009) Tremilaseicen- tocinquantagiorniunalinea, Care/of, Milano, a cura di Chiara Agnello e Alessandra Pioselli, (2008) Segmenti.1 -220, galleria Placentia Arte, Piacenza, (2006) One day works, galleria Neon, Bologna, (2003) Bookshop, GAMeC Bergamo. Mostre collettive: (2008) Same democracy. Pratiche artistiche e curatoriali nell’era dell’open source culture, galleria Neon>campo base, Bologna a cura di Marinella Paderni e Elvira Vannini, (2005) 3^ Biennale di Tirana, (2004) Empo- werment/Cantiere Italia, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce e Villa Bombrini, Genova a cura di Marco Scotini.

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February 4th – March 20th 2010 || Opening Thursday, February 4th 2010, from 6.00 pm Stefano Romano’ exhibition hosted at CHAN is inspired by the so-called Russell’s paradox, which was formu- lated by the British philosopher and mathematician at the beginning of the 20th century. This well-known an- tinomy may be resumed as follows: “Suppose there is a town with just one male barber. The barber shaves all and only those men in town who do not shave themselves. Who shaves the barber?” Two hypotheses can be formulated: The barber shaves himself - but this hypothesis is impossible as the barber only shaves those who do not shave themselves. The barber does not shave himself - but this scenario clashes with the definition as well: according to the rule, the barber shaves all and only those men in town who do not shave themselves, and therefore he should shave himself, too.

Russell’s antinomy declares the difficulty (or even impossibility) for an individual to exist as a part of a defined set. The artist – as the barber – belongs to a set, a “category”: in this sense, he states his (provocative) exi- stential problem. Stefano Romano’ project for CHAN features his characteristic irony and focuses on what remains to be done in the barber’s job: collecting the artist’s fallen hair after shaving becomes a ritual gesture leading to reflec- tion on the supposed “redeeming” role of art. Trichological waste turns into the main part of a small sculpture in the middle of the exhibition space.

Stefano Romano’s project is not aiming at reasoning on shave as a means of social control and tension – he rather reflects on shave as a means of connection that can be used by everyone to shape his own identity. Hair and beard allow changing face boundaries and classifying the individual as belonging to specific politi- cal and social environments. Shaving becomes a moment of introspection: you look at yourself in the mirror, alone with yourself, and read the form of your face by letting the blade slide on it. On show at CHAN exhibition space there is a series of small drawings on engraving paper presenting – nearly as a hairstyles catalogue – a series of “kinds” belonging to imagery of our most recent history.

An everyday changing sentence about the identity issue will be hanged on CHAN’s window as a “daily sense diary”, as a cue for reflection for all passers-by. This idea arises from a habit of the barber who worked years ago in the space nowadays used as an exhibition area. Indeed, the project also aims at thinking back over the history of the exhibition space – which, in the memori- es of people living in the “Carmine” neighbourhood, is inextricably connected to the figure of the barber Dona- to.

Stefano Romano (Napoli 1975) is an artist and independent curator. The notion of “system” is at the core of his work. His projects often imply the idea of the “other”: performances, installations and videos are used by the artist as a me- ans of recording and displaying the mechanisms of our society - which he always picks with an amused look. Stefano Romano is a teacher at the Art Academy “Carrara” in Bergamo. Between January 2005 and September 2007, he star- ted the curatorial project 1.60insurgent space in Tirana (Albania); he was one of the founders of Tirana Institute for Contemporary Art (T.I.C.A.). During 2007, he was co-creator of CUNS, a project aiming at reflection on roles in the art system. He took part in many exhibitions in Italy and abroad. Among his most recent personal exhibitions we mention: (2009) Tremilaseicentocinquantagiorniunalinea, Care/of, Milano, curated by Chiara Agnello and Alessandra Pioselli, (2008) Segmenti.1 -220, Art Gallery Placentia Arte, Piacenza, (2006) One day works, Art Gallery Neon, Bologna, (2003) Bookshop, GAMeC Bergamo. Collective exhibitions: (2008) Same democracy. Pratiche artistiche e curatoriali nell’era dell’open source culture, Art Gallery Neon>campo base, Bologna curated by Marinella Paderni and Elvira Vannini, (2005) 3rd Tirana Biennale (2004) Empowerment/Cantiere Italia, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce e Villa Bombrini, Genova curated by Marco Scotini.

http://www.stefanoromano.net

Inaugurazione Giovedì 4 febbraio 2010, dalle 18

Chan - Associazione per l'arte contemporanea
via di Sant'Agnese, 19 - Genova
Orari da mar a sab, h 16 -19,30 - altri orari su appuntamento
ingresso libero

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