Galleria S.A.L.E.S.
Roma
via dei Querceti, 4
06 77591122 FAX 06 77254794
WEB
Nicola Pecoraro
dal 10/2/2010 al 9/3/2010
martedi' - sabato 15.30-19.30

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Galleria S.A.L.E.S.



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Nicola Pecoraro



 
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10/2/2010

Nicola Pecoraro

Galleria S.A.L.E.S., Roma

The Wandering. Fotografia, scultura, disegno, pittura. Come l'artista afferma "la mia opera e' libera materia... una materia molto piu' vicina alla scala dei tempi geologici di sedimentazione/disintegrazione piuttosto che all'universo dell'arte." Qui presenta una serie di nuove opere realizzate con smalti sintetici per esterni applicati a piu' strati, insieme a solventi di vario genere che creano risultati imprevedibili.


comunicato stampa

Il titolo della mostra si ispira al filosofo francese Blaise Pascal: "...Man is nowhere, he has no place, no dimension or determined size, he is simultaneously large and small, he wanders between the minuscule and the immense and grasps that his surroundings and all he finds familiar lie lost between two infinities..."

L’artista, nato a Roma nel 1978, ha intrapreso un percorso di studi che lo ha portato a identificare Londra come città d’adozione. Qui, infatti, Pecoraro ha studiato presso il Chelsa College of Art & Design, la Central St Martins College of Art & Design ed infine la Middlesex University. Tuttora vive e lavora tra Roma e Londra.

La sua poetica è contro qualsiasi modello artistico precostituito e contro ogni regola tecnica normalmente usata. Fondamentale per Pecoraro è non essere schiavo di classificazioni e schemi canonici del fare arte e dei linguaggi dei media di volta in volta usati: fotografia, scultura, disegno, pittura. Come lui stesso afferma "la mia opera è libera materia... una materia molto più vicina alla scala dei tempi geologici di sedimentazione/disintegrazione piuttosto che all’universo dell’arte. Le mie opere non sono immagini ma processi di creazione-estinzione..."

L’opera prende vita da sé attraverso un processo automatico dove il gesto assume una valenza primaria, regolata di volta in volta da movimenti ora violenti ora delicati; è quindi lo spostamento fisico che la determina "...non c'è nessun gesto pittorico in quello che faccio, nessuna identità specifica, anzi non la chiamerei neanche pittura..."
Il processo tecnico che permette a Pecoraro di comunicare avviene attraverso l’uso incondizionato di diversi materiali, assemblati in modo istintivo e casuale azzerando qualsiasi espressione mediata dalla razionalità. Questo procedimento dà origine a risultati imprevedibili e fuori dal controllo dello stesso artista. Le sue opere, dominate da una sorta di rifiuto della forma, esaltano le possibilità espressive dei colori-materia che vengono utilizzati anche in funzione dei contrasti emozionali che sono capaci di generare e rappresentare.Emozioni che l’artista cerca di esprimere nella maniera più energica possibile.

In questa sua prima personale alla Galleria S.A.L.E.S., l’artista presenta una serie di nuove opere realizzate "...con smalti sintetici per esterni (quelli che si usano per le barche o per dipingere le centraline elettriche) che applico a più strati, insieme a solventi di vario genere. I solventi sciolgono le vernici creando risultati imprevedibili e fuori dal mio controllo. Posso stabilire una serie di regole iniziali (forma–dimensioni-colori) ma l’esito finale è determinato dalle condizioni in cui lascio l'opera quando smetto di lavorarci... nei quadri i colori si disintegrano secondo regole ancestrali, come fossero nebulae e stelle morte..."
Il "sublime" e la "immaginazione" sono concetti fondamentali per l’artista. Ogni quadro è la ricostruzione di un mondo fantastico e personale, con nuove regole e fondamenti, sostituito alla realtà. La natura viene letta in chiave romantica come l'espressione del divino in terra, l'immanenza dell'assoluto nel mondo sensibile, di cui l'uomo non è che caduca manifestazione. I suoi lavori esaltano il catastrofismo, suscitando nello spettatore un senso d’inquietudine, dove questa viene colta come una qualsivoglia forma di bellezza, in cui si realizza il concetto di sublime, così come teorizzato da Edmund Burke.

"...Un modo per leggere quello che faccio è l'impatto con il sublime, e come esso si possa percepire a livello quotidiano, sia micro che macro-scopico. Fra gli artisi che influenzano il mio

lavoro ci sono alcuni pittori cosiddetti romantici, Arnold Böcklin, John Martin e Robert Smithson..." figura chiave nell'incontro tra Arte Concettuale, Minimalismo e Land Art; la sua pratica d'artista e i suoi numerosi saggi hanno segnato profondamente parte del lavoro di Pecoraro che muove una critica sia alla pratica corrente del fare arte sia all'ampliamento dei suoi limiti.
Altra fonte di ispirazione è la cultura visiva sci-fi e fantasy. Espressione inglese science fiction coniata da Hugo Gernsback nel 1926. Gernsback inizialmente chiamò questo genere di storie scientific fiction. L'espressione poi si contrasse in scientifiction, per ridursi all'attuale science fiction (tra gli anglosassoni è oggi popolare anche l'abbreviazione Sci-Fi). "...nelle mie opere sono presenti molti elementi provenienti dalla cultura visiva sci-fi e fantasy. In particolare, credo che la fantascienza sia piuttosto rilevante, perchè ha molto a che vedere alla reazione di un individuo rispetto all'ambiente in cui si trova. Nello stesso modo quando giro per il "wasteland" urbano nella città in cui vivo mi sembra di viaggiare nel tempo e trovarmi su un altro pianeta. Da qui alle volte gli elementi più ordinari e inutili del decadimento cittadino come uno specchietto rotto, una discarica o un pezzo di cemento possono essere paragonati a rocce lunari o a minerali di un altro pianeta o era..."
Tra le mostre recenti più importanti:
Roomates/Coinquilini: GoldieChiari/Nicola Pecoraro, MACRO, Roma, 2010; Emerging Talents, Palazzo Strozzi, Florence, 2009; Premio Lum per l’arte contemporanea 2009, Teatro Margherita, Bari, 2009; Zweck Gemein-Schafft, curated by Art At Work, Micamoca, Berlin, 2009 ; How To (skip a dead-end street), curated by Raffaella Guidobono, Sema Topalogu, Beyoglu Istanbul, 2009; Bellavita, curated by Denis Isaia and Mario Ybarra Jr., New Chinatown Barbershop Gallery, Los Angeles, USA, 2007; Second Nature, Fette’s Gallery, Los Angeles, 2007 ; Tinyvices, curated by Tim Barber, touring exhibition, 2006; The End of Civilization, curated by T12 & Paradise Row, Port Eliot, Cornwall, Uk, 2006; Cattedrale, Fondazione Adriano Olivetti, Rome, IT, 2004

Opening giovedì 11 febbraio ore 19.00

Galleria S.A.L.E.S.
via Dei Querceti, 4 Roma
dal martedì al sabato ore 15.30 - 19.30

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