Ristorante 'da me'
Latina
via Cicerone 42
0773 414033

Elisa Saltarelli
dal 18/2/2010 al 10/3/2010
0773 1761526
WEB
Segnalato da

MAD rassegna d'arte contemporanea




 
calendario eventi  :: 




18/2/2010

Elisa Saltarelli

Ristorante 'da me', Latina

Nelle tele dell'artista la superficie e' un cosmo dove "regole matematiche producono una dimensione fatta di vettori colorati in cui le forme del pensiero si scontrano attraverso pennellate di idee" (V. Conticiani)


comunicato stampa

a cura di Fabio D'Achille

Per questo nuovo appuntamento la Rassegna connota la sua vocazione di proporre nuove forme espressive e creare momenti d’incontro proseguendo nel percorso intrapreso di mettere l’arte in circolo utilizzando anche location atipiche... le opere dell’artista saranno in esposizione fino all’11 marzo 2010.

Inoltre ricordiamo che presso “La Dolce Vita” boutique di Ilenia Trani e l’attiguo “Caffè Trilussa” di Silvia De Luca davanti al suggestivo Palazzo razionalista delle Poste di Latina, prosegue l’esposizione delle opere di Lisabetta Vernillo, otto pannelli fotografici nella boutique e sei dipinti nel “ Caffè Trilussa” che potrete ammirare fino al 25 febbraio 2010.

L’IMPETO di ELISA SALTARELLI
Cosa dice lo specchio dell’anima?
Una verticalizzazione del pensiero si nasconde dietro le molteplici “tensioni” verso una ricerca di pace, fuori da una angoscia.
L’occhio si perde e inizia un viaggio, studiato per colpire, attento a scolpire unpensiero attraverso il colore, la geometria intangibile, la forza evidente ma nascosta, il messaggio aggressivo ma infondo umano, come ogni tratto lasciato da una donna.
La superficie è uno spazio, come un cosmo in cui regole matematiche producono una dimensione fatta di vettori colorati, intensi, in cui le forme del pensiero si scontrano attraverso pennellate di idee, per costruire insieme l’armonia di un “discorso d’arte”.

Crescente voglia di stravolgere uno schema e i suoi contorni indefiniti. Oltre le etichette, oltre le norme, al di là d’ogni regola, verso quel “sentire astratto” che spesso domina un animo colmo di esplosioni di spirito e pensiero, irrazionale e colore
tangibile, illogico eppure ri-ordinato. La transizione che va dal presente ad una proiezione verso l’alto, verso l’altro, verso
l’aspirazione ad una liberazione. Un grido d’innocenza e indipendenza, quasi una richiesta d’aiuto, come un implorare e, al momento stesso, pretendere attenzione senza giudizio, fino a poter riuscire a “respirare sulle cose”, annusare il senso vero
dell’esistenza e del suo lento penare.

Riconciliarsi in alto, lassù, dove qualcosa c’è, dove l’arte si fonde con le nuvole e il colore si unisce al vapore di ogni umano respiro, d’ogni alito di libertà. Esplosione che segue un’implosione lavorata a lungo, silenziosa, quasi liquida. Materia visiva che nasce dai frammenti umani di una coscienza sempre in cerca per ritrovarsi in una immagine fuori dalle concretezze tangibili, eterea icona di uno status in divenire.

Dannazione e amarezza trovano forma e colore, espressione e direzione. Bruciano di calore umano, accendono aspirazioni e frustrazioni, si placano sulla tela, dentro quel “nastro interiore” che scorre tra la fine e l’inizio di un’opera. Di ogni opera. Dal nulla assoluto al volto di una crisi, al suo superamento, al suo “essere in divenire”, alla soluzione pacifica, all’assoluzione definitiva che calma ogni animo portandolo dal deserto all’inferno e, infine, in paradiso.

Equilibri conquistati faticosamente. Ripetuti tentativi di “pensare un’opera”, esprimerla prima dell’impeto e poi durante, assecondare una creatività strabordante, trovare in ultima istanza la pace. Esprimere. Manifestare. Sorridere lentamente riguardando quell’ascesa verso il piacere. Dare un frutto mostrando agli occhi di tutti un pensiero fattosi forma, quasi galleggiante verso “l’in-su”, come il naso di chi osserva aspettando qualcosa, guardando il cielo, sperando, pregando, urlando il proprio bisogno di riempire un vuoto. Necessità di ascolto? Ricerca sfrenata di risposte? Domande sul senso di ogni perché? Semplice “essere” in divenire. Movimento interiore. Irrequieto spirito a tratti colorato, a tratti ombroso. La luce poggia, sfiora, va e torna. Come il vento che scorre e corre veloce sulla superficie di un’opera come su quella di una vita. Accarezzando l’espressività tutta al femminile di Elisa Santarelli. Valeria Conticiani

Inaugurazione venerdì 19 febbraio 2010, alle ore 18,30

Ristorante Da Me
via Cicerone - Latina
ingresso libero

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