Triennale di Milano
Milano
viale Alemagna, 6
02 724341 FAX 02 72434239
WEB
100 Forme della luce Italia 1946-2000
dal 21/2/2010 al 29/4/2010
10.30-20.30, giovedi' e venerdi' 10.30-23, chiuso il lunedi'

Segnalato da

Antonella La Seta Catamancio




 
calendario eventi  :: 




21/2/2010

100 Forme della luce Italia 1946-2000

Triennale di Milano, Milano

La luce come medium informativo: non solo come prodotto funzionale e ornamentale, ma come strumento capace di modificare la relazione fra l'uomo e l'ambiente. La mostra mira a mettere in scena le diverse qualita' della luce e lo fa proponendo un percorso storico-critico attraverso la storia del design italiano: 100 lampade, disegnate dai progettisti per aziende italiane.


comunicato stampa

Curatore Silvio De Ponte
Allestimento Franca Bertagnolli

Calda, fredda, colorata, diffusa, concentrata, morbida: la luce artificiale si manifesta e si materializza davanti ai nostri occhi secondo diversi valori di qualità percettiva. La mostra "100 Luci: 1946-2000 mira a mettere in scena proprio le diverse qualità della luce. Lo fa proponendo un percorso storico-critico attraverso la storia del design italiano: 100 lampade, disegnate da progettisti italiani e stranieri per aziende italiane, selezionate non solo in funzione dell'apparecchio produttore di luce, ma anche sulla base della tipologia e della qualità della luce prodotta. Partendo dall'ipotesi di considerare la luce come un vero e proprio medium informativo, capace di illuminare e condizionare la relazione fra l'uomo e il suo ambiente artificiale, abbiamo individuato cinque parametri attraverso cui classificare le lampade selezionate e fornire un'ipotesi di lettura critico-analitica al visitatore:

- i prodotti ad espressione figurativa, sono quei prodotti ad alto contenuto formale, il cui valore esiste anche se spenti e in cui la luce assume un valore secondario, come ad esempio la LTE3 di Ignazio Gardella, 1950, o la Miss Sissy di Philippe Starck, 1991;
- i prodotti a innovazione tipologica, quelli che hanno costituito un modo nuovo di utilizzare l'oggetto e di collocarlo nello spazio e nell'ambiente, come ad esempio Teti di Vico Magistretti, 1970, o Cestello di P. Castiglioni e Gae Aulenti, 1996;
- i prodotti a innovazione tecnologico-strutturale, ovvero quelli che utilizzano nuovi materiali, nuove tecniche costruttive e produttive, meccanismi, sistemi mobili e rotazionali, come ad esempio Hebi di Isao Hosoe, 1970, o Foglia di Andrea Branzi, 1988;
- i prodotti a innovazione morfologica, quelli che si identificano soprattutto per le nuove metodologie di assemblaggio dei componenti e nuove qualità prestazionali dell'oggetto stesso, come Giogali di Angelo Mangiarotti, 1966, o Costanza di Paolo Rizzatto, 1989;
- infine i prodotti a innovazione luminosa, quelle lampade in cui il progetto verte sulle qualità aggiuntive, evocative, spettacolari date dalla modellazione e metamorfosi della luce che si rapporta con l'ambiente circostante, come ad esempio Eclisse di Vico Magistretti, 1965, o il sistema Metamorfosi, 1966.

Con l'intento di favorire la contaminazione e il confronto fra linguaggi e saperi diversi, l'allestimento è stato affidato a Franca Bertagnolli, figura di rilievo nel campo della scenografia cinematografica (ha disegnato per esempio le scene dei film di Davide Ferrario Anime fiammeggianti, La fine della notte, Tutti giù per terra; di Silvio Soldini Giulia in Ottobre): il suo lavoro cercherà di valorizzare in modo dinamico le lampade selezionate, giocando su contrasti e analogie nel rapporto fra luce e ombra o fra forma e struttura, in un vero e proprio "racconto" sulle forme della luce.

Per ulteriori informazioni:
Antonella La Seta, Responsabile Ufficio Stampa
Damiano Gullì, Marco Martello tel. +39 02 72434241/205 fax +39 02 72434239 ufficio.stampa@triennale.it

Triennale di Milano
viale Alemagna, 6
Orario: 10.30 - 20.30, chiuso il lunedì - Giovedì e venerdì 10.30 - 23.00

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