Galleria MOdenArte
Modena
via Toscanini, 26
059 367470 FAX 059 374841
WEB
Alberto Burri
dal 12/3/2010 al 30/4/2010
lun-ven 9 - 17.30, sabato 11 - 18

Segnalato da

Ufficio Stampa Galleria MOdenArte



approfondimenti

Alberto Burri
Gianluca Ranzi



 
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12/3/2010

Alberto Burri

Galleria MOdenArte, Modena

Cellotex. La strategia della materia. Curata da Gianluca Ranzi, la mostra tratta il periodo che parte con la meta' degli anni '80, in cui un Burri ormai settantenne, mette nelle tele il 'farsi notte dell'esistenza', chiamando, non a caso, molte delle sue opere Notte o Annottarsi, come a voler traghettare anche la sua arte all'estrema soglia della vita. In mostra 10 dei celebri Cellotex: superfici livellate e regolari, semplificazione della forma e purezza del colore.


comunicato stampa

a cura di Gianluca Ranzi

Un'esposizione dedicata al maestro dell'informale materico è l'eccezionale evento allestito da sabato 13 marzo 2010 presso la sede modenese della Galleria MOdenArte. Una trentina di opere meditative e notturne che ricapitolano ed esemplificano l’intera ricerca artistica di Burri sulle qualità della forma e della materia

“ALBERTO BURRI: CELLOTEX. La strategia della materia” è il titolo dell'esposizione che si inaugura sabato 13 marzo 2010 presso la Galleria MOdenArte (Modena, Via Toscanini 26). Curata da Gianluca Ranzi, la mostra tratta il periodo che parte con la metà degli anni '80, in cui un Burri ormai settantenne, mette nelle tele il “farsi notte dell’esistenza”, chiamando, non a caso, molte delle sue opere “Notte” o “Annottarsi”, come a voler traghettare anche la sua arte all’estrema soglia della vita.

Oltre una trentina di opere meditative e notturne che ricapitolano ed esemplificano l’intera ricerca artistica di Burri sulle qualità della forma e della materia sono esposte in questa eccezionale mostra.

In mostra a MOdenArte dieci dei celebri Cellotex: superfici livellate e regolari, semplificazione della forma e purezza del colore per una fase di grandi equilibri e nuova sperimentazione. Il cellotex, materiale industriale per la coibentazione ottenuto da un impasto ligneo compresso, viene impiegato da Burri per le sue potenzialità espressive e le innumerevoli possibilità. L’artista utilizza in particolare la scabrosità della materia allo stato grezzo, accentuandola o assecondandola tramite il suo intervento con colla vinilica, colore, linee e geometrie. A questa prima parte di opere (che vanno dal 1982 al 1993), si affiancano venti serigrafie realizzate tra il 1986 e il 1988 e una piccola bruciatura.

Opere in cui il senso dello spazio perpetua in un qualche modo lo studio e la concezione dei Maestri, da Giotto a Piero della Francesca, fornendo ampiezza e monumentalità. Lo spazio di Burri costruisce un’architettura “altra”, fisica e ideale, che viene posta a confronto con la scoperta dell’inconscio e delle sue inquietudini, divenute ormai nutrimento per buona parte dell’arte contemporanea.

Nota del curatore, Gianluca Ranzi

L’opera di Alberto Burri descrive una parabola creativa fondata sulla sperimentazione continua dei materiali e delle proprietà della materia. Per Burri tutto si trova sulla superficie del quadro e il suo instancabile trascorrere sui materiali non ha aspirazioni simboliste, espressioniste o metafisiche, ma aspira alla ricerca di una nuova forma di classicità giocata sulla tensione verso l’equilibrio formale della composizione, ottenuta sfruttando le qualità strutturali della materia impiegata e il rapporto tra luce e colore.

I cicli dei Cellotex non solo concludono l’arco creativo dell’attività di Burri ma ne costituiscono il vertice irripetibile, l’episodio terminale in cui si rispecchia e si invera tutto il lavoro precedente, poiché, come egli stesso affermava: “Il mio ultimo quadro e’ uguale al primo”. Il Cellotex e’ un materiale di supporto sperimentato da Burri a partire dagli anni Settanta, un impasto di segatura e colla usato per la coibentazione dei tetti. E’ un materiale povero, anonimo e di uso industriale, che steso a formare il supporto delle opere diviene una pelle sensibile su cui Burri interviene in vario modo: sovrapponendo strati di colore acrilico, creandovi effetti di campiture monocrome lucide e opache, scorticandone a tratti la superficie fino a mettere a nudo le fibre evidenziandone l’asperità della struttura compositiva.

In particolare il ciclo dei Cellotex neri, anche descritto da Burri col titolo di “Annottarsi”, si distingue per la purezza, la sintesi compositiva e la semplificazione estrema a cui giunge negli anni Ottanta il suo percorso creativo. Sono superfici monocromatiche che vibrano del dialogo tra campiture di colore acrilico lucido e porzioni opache che lasciano trasparire la porosità del materiale di supporto. La tensione messa in atto dal dialogo tra le forme morbide e sinuose inscritte nel rettangolo del quadro si affianca al dialogo tra superfici lucide e opache, che fanno scivolare o imbrigliano la luce, a seconda della materia su cui essa si posa. I Cellotex neri sono opere meditative e notturne che ricapitolano ed esemplificano l’intera ricerca dell’artista sulle qualità della forma e della materia, secondo un fare creativo che si fa affabulare dallo spettacolo della bellezza della vita e approda infine al silenzio dell’assoluto.

La Galleria MOdenArte nasce all’inizio del 2005. L’amore e la passione per l’arte che caratterizzano l’intero team portano la galleria ad affermarsi in breve tempo sia a livello italiano che internazionale. Alla sede di Modena pochi mesi dopo si aggiunge quella di rappresentanza americana di Boca Raton in Florida e ora, nel 2009, quella di Venezia. Oltre all’accurata scelta delle opere proposte nelle varie esibizioni, MOdenArte pone particolare attenzione all’organizzazione di manifestazioni ed eventi a livello nazionale e internazionale, sia nelle proprie sedi espositive che in musei, gallerie partners e fiere locali ed estere.

Inaugurazione 13 marzo ore 18

Galleria ModenArte
via Toscanini, 26 - Modena
Orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 17.30. Il sabato dalle ore 11.00 alle 18.00.
Ingresso libero

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