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Arteria (2006) Anno 2 Numero 1 marzo-aprile 2006



Rousseau e Long

Pasquale Addeo

Gli artisti della natura



arte, cultura e politica


Editoriale. Doppi sensi

L'ALTRO CARNEVALE. Il mondo alla rovescia
di Biagio Perreca

Il Potere della Parola. PAROLA E POTERE
di Maria Russo

Da Ipazia a Caterina. Non c'è linguaggio senza inganno
di Rosa Anatriello

Cattivi maestri. Thoreau ovvero ritorno alla semplicità
di Ciro Busiello

Rousseau e Long. Gli artisti della natura
di Pasquale Addeo

Le storie di Ascanio. Il favoliere del teatro italiano.
di Maria D'arco

L'ARTE. EMANCIPAZIONE DALLA BUIA REALTA' DEL NOSTRO TEMPO. Affidarsi alla cultura: ecco la soluzione
di Pasquale Esposito

Culture in borghese. Un aspetto totalizzante della società dei consumi
di Francesco Pezzullo

Microsolchi. Gianna Nannini- Grazie, GNG musica, 2006
ARTICOLI DAGLI ALTRI NUMERI


Henri Rousseau, Il doganiere
Gli esploratori attaccati da una tigre, 1904
Olio su tela, 120.5 x 162 cm
The Barnes Foundation, Merion, Pennsylvania

Henri Rousseau, Il doganiere
L'incantatrice di serpenti, 1907
olio su tela, 169 x 189,5 cm
Musée d'Orsay, Parigi

Richard Long, Torre Pellice Ellipse, 1998
White talco stones, cm. 790x250
Esposizione 19 sett. 98 - 28 febb. 99

Spontaneità, genuinità, purezza.
Forse è difficile pensare a queste tre parole ed associarle all'arte. L'arte, che ha bisogno di essere enorme, magniloquente, per colpire l'occhio e per sbalordire chi guarda. Ma c'è chi si sbalordisce a guardare un albero, una montagna, un fiume: "io posso fare una scultura di pietre in un fiume, le pietre rimangono nel fiume, esistevano prima del mio intervento ed esisteranno dopo", dice Richard Long, esponente della Land art.
Long, dunque, parte da un presupposto semplice e geniale: la natura è un'opera d'arte. Si potrebbe parlare all'infinito sulla centralità dell'uomo e di conseguenza del suo modo di esprimersi: la musica, la pittura, la scultura, la parola, la distruzione. Ecco, l'uomo è tale perchè capace di distruggere, con le azioni e con le parole, ciò che lo circonda; ma forse non siamo più uomini se perdiamo la facoltà di sorprenderci alla vista di un fiore, come invece cento anni fa voleva ricordarci un pittore, non so bene se fosse un pittore, certo era un uomo: Henri Rousseau.
Figura anomala di artista, Rosseau non è assimilabile a nessun movimento, corrente o tendenza. Non emerge per straordinarie capacità tecniche, né tantomeno per il suo impegno teorico e sperimentale. Comincia a dipingere, autodidatta, durante la pensione, dopo una vita a lavorare negli uffici daziari di Parigi: da qui il soprannome "Doganiere". A spingere Rosseau è il desiderio di raccontare ciò che lo impressiona, che lo stupisce, senza artifici, senza retorica, senza giri di parole, il Doganiere ama la natura; la rispetta e ne riconosce una forza primordiale.
E così è la sua pittura, primitiva e naif, dai colori vivaci, volutamente bidimensionale ed immediata, come lo sono un leone che azzanna una gazzella o una donna nuda che incanta i serpenti col suono del flauto: la vita scorre, come un fiume, ma lo stupore rimane. Il suo occhio continua a osservare il mondo in modo spontaneo e a scoprirvi cose che colpiscono la fantasia. Il suo pennello continua imperterrito a raffigurare l'incanto.
"La mia arte è il ritratto del mio essere nel mondo. L'impronta del piede come ritratto e come traccia di questo passare attraverso". E' ancora Richard Long a parlare, a cercare, con la sua arte, di creare un impatto forte con la natura, di rivivere un'esperienza di contatto con uno spazio depurato e libero da condizionamenti. Ora, qui, subito. Camminare sulla riva di un fiume e raccogliere i sassi per poi disporli in cerchio o realizzare sentieri che portano alla scoperta del tempo; è proprio l'artista inglese a spiegarlo in un'intervista: "Uno dei mezzi principali che uso per esprimermi è fare arte camminando.
Il cammino copre il tempo e lo spazio, quindi il tempo diventa la quarta dimensione nella mia opera”. Cerchi di pietre pesanti come parole, per dirci che l’emozione che si prova mentre si guarda l'acqua che scorre o mentre si annusa un fiore è l'opera d'arte più straordinaria nella vita di un uomo. Perché è l'arte di rispettare ed amare la natura.