Vista Arte e Comunicazione
Roma
via Ostilia, 41
06 45449756 FAX 06 45449162
WEB
CriSi
dal 30/4/2010 al 13/5/2010
lun-ven 14-19.30, sabato 17-19.30

Segnalato da

Soqquadro




 
calendario eventi  :: 




30/4/2010

CriSi

Vista Arte e Comunicazione, Roma

Collettiva con Marco Lay, Mauro Maiozzi, Roberta Peverelli, Giorgio Piccinini, Andrea Scacciotti, Luca Scopetti, Ada Torrente. La mostra e' centrata sulle problematiche legate all'attuale crisi economica ed ai possibili sviluppi sociali che potrebbero scaturirne.


comunicato stampa

a cura di Marina Zatta

Sabato 1 maggio 2010 si inaugura alle ore 18.30 presso lo spazio Vista Arte e Comunicazione, in Via Ostilia 41 (zona Colosseo) a Roma, la mostra CriSi degli artisti Marco Lay, Mauro Maiozzi, Roberta Peverelli, Giorgio Piccinini, Andrea Scacciotti, Luca Scopetti, Ada Torrente. La mostra è centrata sulle problematiche legate all’attuale crisi economica e del lavoro ed ai possibili sviluppi sociali che potrebbero scaturirne.

“Vista” è un centro dedicato all’arte ed alla comunicazione che nasce dall’esperienza di alcuni giornalisti da sempre impegnati nell’organizzazione di eventi d’arte e cultura. Una project gallery che si rivolge ai giovani talenti esordienti ma accoglie anche esperienze confermate all’ombra della splendida cornice del Colosseo. In questo luogo Soqquadro espone la collettiva CriSi dedicata al momento di crisi economica e del lavoro che il mondo sta attualmente vivendo.

L’ideogramma cinese che definisce la parola Crisi ha due significati, uno è quello che gli diamo anche noi occidentali e significa DIFFICOLTA’ l’altro invece è OPPORTUNITA’. In questo momento il mondo sta vivendo una delle crisi economiche e del lavoro più pesanti dal dopoguerra ad oggi. In questa situazione, i Governi ed i Popoli potrebbero utilizzare questo crollo del sistema capitalistico per ripensare un diverso stile di società, improntato maggiormente sulla Solidarietà sociale e meno sulla Competitività e si potrebbe immaginare un Mondo in cui la centralità della ricerca sociale, economica, intellettuale, scientifica e tecnologica ruoti sui bisogni fisici e psicologici degli uomini nella loro interezza anziché su quelli di un piccolo gruppo di eletti alla cui ricchezza smisurata si sacrificano milioni di vite. Un Mondo in cui il Welfare, l’Ecologia, la Pace divengano il punto focale delle decisioni primarie dei Governi. John Lennon negli anni ’60 ci chiedeva di immaginarlo un mondo simile, ora forse dovremmo iniziare a capire che è necessario crearlo. A questa ipotesi Soqquadro ha deciso di dedicare questa mostra che si inaugura il Primo maggio; gli artisti che vi espongono partecipano con due opere, una che narra il Mondo così com’è ora ed una che immagina un Futuro in cui gli uomini hanno utilizzato questa grave crisi per rimettere in discussione gli interessi che creano le grandi ingiustizie (Fame, Guerra, Distruzione delle risorse del pianeta) cui oggi assistiamo.

Nell’opera “RED” Marco Lay descrive il livello dell'esperienza comune ( topos ), in cui si incontra una disarmonia, una rottura, una negazione, infatti, quando qualcosa introduce discontinuità e contraddizione nella coerenza e nella prevedibilità del nostro mondo, nasce sentimento di incertezza e di inquietudine; dove il futuro annuncia l'esplorazione dell' átopon , del non luogo che, da mero limite, diviene apertura ad un altro livello ontologico di carattere più originario da cui irradia la forza su tutti i luoghi del pianeta; un “Red” travolgente ci avvolgerà se non ci fermiamo a riflettere.

Sulle opere di Mauro Maiozzi Nia Lombardi ci dice: in questa mostra Maiozzi propone due tele: “Sao Paulo” è il titolo dell’opera che ispira il primo momento della riflessione sulla crisi economica: il mondo così come si vede, grigio, pieno di grattaceli, verticale, chiuso. “La bicicletta di Leo” invece, è una opera inquadrata nel secondo momento della CRISI: il mondo da ricostruire, da ricreare. Si tratta di una bicicletta in sosta accanto ad un lampione, luce che fa sognare, risguardo di un ciak quotidiano e armonioso. Una bicicletta come simbolo di tanti lavoratori, soprattutto nel terzo mondo, e anche significato di adesione ad una nuova economia, meno inchinante, meno frenetica, più umana e bella. A proposito della bellezza, la bici non ha lucchetto, è lì a disposizione di chi ne ha bisogno di pedalare e chissà di riflettere, attraverso l’arte, una nuova idea di economia.

Roberta Peverelli espone due opere, in Sea Wish esprime il desiderio di una natura incontaminata, così come è stato in passato. La realtà di oggi è infatti mutata e l’azzurro intenso del mare appare offuscato da cupi colori che avanzano dall’orizzonte, trasmettendo a chi osserva un profondo senso di inquietudine; in New World – Return New World l’artista mira a rappresentare un momento di quiete dopo la tempesta. A sinistra, un grande sole illumina la scena portando enfasi sulle figure umane “orchestrate” dall’energia cosmica dell’Universo che pervade l’intero spazio del quadro. Al centro, un tunnel di luce rappresenta la speranza.

L’attuale arte di Giorgio Piccinini si fonda su un astratto informale e materico pregno di cromatismi, frutto di uno studio dei tratti somatici delle più importanti correnti artistiche contemporanee, sobriamente miscelate con l’intento di indagare sul valore estetico che può comunicare stati d’animo, sensazioni o, più semplicemente, piacere visivo tramite il colore e la materia. In questa mostra, contrapposto all’opera della Crisi intitolata Italian caos, Piccinini contrappone un sogno colorato che arriva a noi direttamente dalle favole, l’opera Alice & the colors.

Andrea Scacciotti propone due opere: nel Dubbio un groviglio scuro intricato ed aggrumato, simile a filo spinato, avviluppa la realtà sottostante soffocandola ed assorbendone cromaticamente l'oro ricco fino a ridurlo ad un semplice marrone monocromo. L'angoscia del groviglio rivela il dubbio e la paura dell'impossibilita di uscire da questa situazione. Solo un tempestivo e drastico intervento forse potrebbe spezzare il groviglio. In Esterno Terra… visione illusoria c’è una meravigliosa veduta satellitare del mondo: ciò che emerge però è solo la parte generata dalla Natura. Non si vede l'altra faccia della medaglia, quella brutta, infetta, brutale e distruttiva derivante dall'azione dell'Uomo...eppure le Grandi Ingiustizie sulla terra sono assolutamente reali! Questa sorta di aeropittura tridimensionale è dunque rivelazione di un'illusione ma diventa anche occasione di riflessione.

Luca Scopetti così ci parla di sé: “Il mio lavoro nasce dall'idea del sogno, si sviluppa e cresce cercando nuove tecniche e nuovi modi e usi sperimentali della materia, fino ad arrivare a raccontare la condizione umana in ogni tratto, le paure, le crisi, i colori le paranoie e sopratutto me stesso mettendo in risalto in un unico filo conduttore le voglie di un bambino, le speranze, il gioco dell'evasione mentale”. In questa mostra le sue tele “Orrori & Errori” e “Maternità ed Innocenza” contrappongono ed integrano con forte vigore poetico due visioni del mondo, una buia e senza speranza, l’altra solare e piena di tenerezza.

Ada Torrente del suo lavoro ci parla così: “non è possibile esprimere a parole ciò che ho sempre raccontato per immagini, ciò che deve avere con chi guarda un rapporto di empatia visiva e sensoriale. Non è qualcosa che si può raccontare ed immaginare, si deve guardare e lasciare che la mente ci ricordi qualcosa:una neve improvvisa, un fiore raccolto in una bella giornata primaverile. Tutto ciò che posso dire è che tutto quello che sembra astratto, geometrico e forse distaccato, ha un legame con la natura più forte di quanto sembri''. In questa mostra espone 3 opere di forte impatto grafico, geometrismi realizzati in bianco e nero che, con il loro narrare la trasformazione dal cerchio al quadrato si inseriscono simbolicamente nel racconto della mostra.

Sabato 1 maggio inaugurazione alle ore 18.30

Vista Arte e Comunicazione
via Ostilia, 41 - Roma
Dal lunedì al venerdì 14.00-19.30 sabato 17.00-19.30, aperto il 25 aprile
Ingresso libero

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