Venice Projects
Venezia
Dorsoduro 868
335 6006392
WEB
Yuichi Higashionna
dal 7/10/2010 al 21/11/2010
lun-dom 10-18

Segnalato da

Studio Berengo




 
calendario eventi  :: 
Inaugurazioni | In corso
Agosto 2025
lmmgvsd
    123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031
 




7/10/2010

Yuichi Higashionna

Venice Projects, Venezia

Per la mostra l'artista ricrea l'ambiente domestico e familiare, ma allo stesso tempo straniante e psichedelico, degli interni delle case borghesi del Giappone degli anni '70. Appesi al soffitto grandi lampadari al neon lampeggianti o che imitano lo stile delle sospensioni settecentesche veneziane, alle pareti specchi dalle cornici ridondanti e dai colori fluorescenti.


comunicato stampa

a cura di Marco Berengo

Com’è sua abitudine l’artista ricrea, negli spazi della galleria, l’ambiente domestico e familiare, ma allo stesso tempo straniante e psichedelico degli interni delle case borghesi del Giappone degli anni ‘70.

Appesi al soffitto grandi lampadari al neon lampeggianti o che imitano lo stile delle sospensioni settecentesche veneziane, alle pareti specchi dalle cornici ridondanti e dai colori fluorescenti.

Il lampadario-scultura, elemento protagonista dell’esposizione, evoca una presenza significativa nelle nostre vite quotidiane: in particolare l’opera realizzata dall’artista con la collaborazione della fornace Berengo Studio gioca con la contemporaneità dei tubi di luce al neon e la forma classicheggiante dell'oggetto più tradizionale e rappresentativo per Venezia, il “lampadario Rezzonico”, ideato nel 1700.

Il messaggio che l’artista vuole trasmettere? Nessuno, se non il desiderio di capire perché, oggetti tanto familiari, creino in lui un senso di disagio e sgradevolezza.

La sensazione che si ha entrando in una “room-size installation” di Higashionna è quella di immergersi in un incubo dai colori accattivanti, in una cacofonia di riflessi e luci.

Eccesso e ostentazione sono due sostantivi che descrivono bene il suo lavoro e l’estetica giapponese che lui descrive e sulla quale ironizza sarcasticamente. I giapponesi negli anni Settanta hanno vissuto un periodo di benessere e prosperità economica, durante il quale il loro paese si è aperto al mondo occidentale. Si è diffuso in quegli anni il desiderio, per non dire l’ambizione, di assomigliare agli europei e agli americani.

Tale ammirazione per la cultura dell’Ovest ha portato ad un consumo e imitazione ossessivi dei valori estetici occidentali, digeriti però dal gusto locale. Nasce così la cosidetta “Japanese fluorescent culture”, un’estetica precisa frutto del mix di qualcosa di pacchiano con qualcosa di inusuale e stravagante.

L’artista dice di trarre ispirazione per le sue opere dai ricordi della sua infanzia, dice di voler rappresentare il quotidiano, così come lo percepisce lui: amichevole, ma allo stesso tempo pauroso, consueto e conosciuto, ma anche insolito ed estraneo.
Questa sorta di “dualismo affettivo” è stato compiutamente descritto da Freud nel 1919, che lo ha definito “perturbamento”, inteso come il sentimento che nasce quando in un oggetto o in una situazione si uniscono caratteristiche di estraneità e familiarità. E’ il “ritorno del rimosso” inteso come riaffioramento di qualcosa di negato, riemersione di ricordi infantili, nel caso di Higashionna, che lo riportano ad un periodo nel quale si sentiva un”quasi-occidentale”, nella sua casa d’origine “quasi –americana” con uno stile di vita “quasi-consumistico”. Yuichi Higashionna. Venice/Tokyo

Inaugurazione venerdì 8 ottobre 2010, ore 18

Venice Projects
Dorsoduro, 868, Venezia
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 18
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [8]
Beppo Zuccheri
dal 25/4/2014 al 17/5/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede


ACCETTO
Questo sito utilizza cookie per ottimizzare la tua esperienza online. Accettando di utilizzare questo sito senza modificare le tue preferenze relative ai cookie, autorizzi l'uso di cookie da parte nostra. Puoi eliminare e bloccare tutti i cookie di questo sito web, ma alcuni elementi del sito potrebbero non funzionare correttamente.
chiudi
1995-2015

Vent'anni di UnDo.Net, un'opera d'arte ideata da artisti che hanno coinvolto centinaia di altri autori e operatori nella costruzione di un ecosistema, di un dispositivo che ha influito a più livelli sul fare arte.
UnDo.Net è un dispositivo di creazione di valore immateriale; pensato come "ecosistema" della cultura contemporanea, come modello partecipativo che sviluppi la condivisione di ricerche, risorse e conoscenze, la collaborazione e lo scambio.
In questi 20 anni UnDo.Net ha perseguito il suo scopo: inventare un nuovo spazio, che prima non esisteva, di sperimentazione e di ricerca, di confronto e di dialogo.


Oggi

I risultati di questo lavoro collettivo sono riuniti nelle migliaia di pagine online che raccolgono la storia di tutti noi che ci occupiamo d'arte. UnDo.Net è oggi un archivio vivo e vibrante dal profilo internazionale che contiene e collega tra loro approfondimenti e documenti su autori, eventi, situazioni, ricerche e pensiero. Un patrimonio di risorse per studiare, comprendere e per sviluppare nuovi progetti.
Anche in futuro UnDo.Net rimarra' consultabile e a disposizione di tutti gratuitamente.


Domani

Le differenti personalita' che costituiscono il team di UnDo.Net svilupperanno le proprie diverse professionalita'.