Palazzo Salmatoris
Cherasco (CN)
via Vittorio Emanuele II, 29
0172 427050 FAX 0172 427055
WEB
Sironi, Guttuso, Vedova
dal 8/10/2010 al 8/1/2011
mer-sab 9.30-12.30 e 14.30-18.30, domenica e festivi 9.30-19
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8/10/2010

Sironi, Guttuso, Vedova

Palazzo Salmatoris, Cherasco (CN)

In mostra 60 opere atte a valorizzare significativi momenti storico-politici che hanno segnato l'arte italiana. Con Sironi si evidenzia l'arte del movimento 'Novecento', con Guttuso e Vedova le ideologie nate di riflesso all'arte fascista. Una particolare attenzione inoltre al 'Fronte Nuovo delle Arti', firmato da alcuni artisti che mirarono all'apertura verso l'avanguardia europea.


comunicato stampa

a cura di Cinzia Tesio, con la collaborazione di Claudio Cerrato

Palazzo Salmatoris di Cherasco, in provincia di Cuneo, dopo aver ospitato, negli anni scorsi, le prestigiose mostre di Picasso, De Pisis, Ligabue, Campigli, De Chirico, Guttuso, Morandi, da Picasso a Fontana, i Fratelli De Chirico a confronto, Chagall Mirò e Magritte, Felice Casorati e la sua Scuola, Gli Italiani di Parigi da Modigliani a Campigli, Carlo Carrà, De Pisis e il suo tempo, in questo 2010 presenta: “Sironi, Guttuso, Vedova. Arte e Ideologie politiche a confronto” dal 9 ottobre 2010 al 9 gennaio 2011.

Se è vero che l’arte può e deve esprimere un’idea di mondo, un senso della vita, un bisogno di bellezza, se pensiamo che essa abbia nel suo fondamento la ragione della sua esistenza, è altrettanto vero che l’arte è legata alla politica in quanto non può evitare la relazione con la totalità e ciò significa che essa non può eludere di implicare le relazioni sociali in cui esiste, poiché quelle sono il suo fondamento.

Da ciò deriva che l’arte e la politica sono inscindibili: una politica intesa come espressione della realtà e di una realtà intesa come musa ispiratrice dell’arte.

Se da un lato la politica ha sempre condizionato l’arte nella sua totalità, d’altra parte assistiamo all’esempio di artisti che hanno manifestato con le loro opere la loro ideologia di appartenenza. Tale concetto, nell’Italia, dagli anni ’20 agli anni ’60 del secolo scorso, diventa la chiave della rassegna che Cherasco propone attraverso una sessantina di opere nelle storiche sale di Palazzo Salmatoris.

Il nucleo centrale della mostra cheraschese sarà caratterizzato dalle opere di Sironi, Guttuso e Vedova atte a valorizzare significativi momenti storico–politici che hanno segnato l’arte italiana. Con Sironi si evidenzia l’arte del movimento “Novecento”, nato a Milano nel 1922 e strettamente legato all’arte fascista. Il “ritorno all’ordine” diventa espressione fondamentale per il “Novecento”, cui grande mentore è Margherita Sarfatti, la quale mise a disposizione di Mussolini un’arte in grado di assolvere una missione civile di altissima responsabilità: l’identificazione culturale degli italiani, tendenzialmente conservatori e legati al mito ottocentesco del Risorgimento, con la modernità.

Con Guttuso e Vedova si rappresentano invece i movimenti e le ideologie nate di riflesso all’arte fascista. Sempre a Milano nacque “Corrente”, a cui gli artisti che vi aderirono sentirono la necessità di spezzare la retorica ufficiale senza cadere nel generico e nel gratuito: si sviluppò un’arte impegnata, che riconosceva l’artista come tale e lo inseriva nel contesto sociale e politico. “Corrente” si ramificò in due tendenze: “Corrente Realistica”, marcata dall’esigenza di un impegno politico e sociale (alla quale aderì con grande convinzione Guttuso) e “Corrente Astratta”.

Intanto si sviluppò il “Fronte Nuovo delle Arti”, costituito da un gruppo di artisti che, dopo aver vissuto e rappresentato la realtà collettiva che li circondava, mirarono all’apertura dell’arte italiana verso l’avanguardia europea, preceduta dalla Secessione Artistica Italiana. Tra gli autori che firmarono il Manifesto del “Fronte Nuovo delle Arti” spiccano i nomi di Vedova e il già citato Guttuso. Già dal 1948 il gruppo fondatore del movimento subisce una scissione che sfocierà nella costituzione del “Gruppo degli Otto” e del “Movimento Realista”.

Di fondamentale importanza è stata inoltre la costituzione del Gruppo “Forma 1” con la relativa rivista.

Arricchisce la rassegna cheraschese una ricercata sezione ottenuta in seguito ad una ricerca sia scientifica che estetica di autori vicini alle ideologie dei Maestri sopra citati: Soffici, Funi, e Rosai per l’arte di regime; Morlotti, Cassinari, Pizzinato, Sassu, Manzù, Zigaina per “Corrente” e “Fronte Nuovo delle Arti”; Accardi e Turcato per “Forma 1”.

COORDINAMENTO ARTISTICO E UFF. STAMPA
Licia Innocenti – Ufficio Cultura Città di Cherasco
ufficio.stampa@comune.cherasco.cn.it

Immagine: Mario Sironi, Il lavoro, s.d. olio su tela, cm 91x71. Forlì, Pinacoteca Civica, Collezione Verzocchi

Palazzo Salmatoris
via Vittorio Emanuele II, 29 - Cherasco (CN)
Orari: mer-sab 9.30-12.30 e 14.30-18.30;
domenica e festivi 9.30-19 (aperto anche 26 dicembre e 1 gennaio)
La biglietteria si ferma mezz'ora prima dell'orario di chiusura
Ingresso: intero euro 6, ridotto euro 5 (da 12 a 18 anni e ultrasessantenni, studenti universitari)
visite scolastiche euro 3 (materne, scuole dell’obbligo e superiori)
riduzione per gruppi organizzati e prenotati
festivi e prefestivi possibilità di visita con guida (inclusa nel biglietto)

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