Camera16 contemporary art
Milano
via Pisacane, 16
02 36601423 FAX
WEB
Linea di confine
dal 10/11/2010 al 7/1/2010
mar - sab 15-19

Segnalato da

Camera16




 
calendario eventi  :: 




10/11/2010

Linea di confine

Camera16 contemporary art, Milano

In mostra tre fotografi che hanno in comune il senso della solidarieta', dell'appartenenza, del sentimento, della partecipazione in prima persona, con il coraggio dell'essere in prima linea, in trincea, sul fronte delle tematiche piu' scottanti e problematiche.


comunicato stampa

A cura di Carlo Madesani

Parlare di Lisetta Carmi, Luciano D’Alessandro e Mario Dondero significa parlare della storia della fotografia, con un lavoro insolito e fuori dagli schemi, attento ai temi sociali. Il loro sguardo coinvolto è alla ricerca di un quesito che attraverso la documentazione può trasformare la coscienza collettiva. Sebbene abbiano forti e spiccate personalità, molto diverse tra loro, di grande energia, dirompenti ed eleganti, una viva curiosità e una spiccata sensibilità, i tre fotografi hanno in comune il senso della solidarietà, dell’appartenenza, del sentimento, della partecipazione in prima persona, con il coraggio dell’essere in prima linea, in trincea, sul fronte delle tematiche più scottanti e problematiche.

Lisetta Carmi (Genova, 1924) nata da una famiglia ebrea, vive il dramma delle leggi razziali che la portano a fuggire e ad emarginarsi dai suoi coetanei, ad isolarsi completamente trovando conforto solo nello studio del pianoforte, nonostante questo la isoli ancora di più. “So cosa vuol dire essere vittima, quindi sono sempre dalla parte delle vittime...”. Nella Genova della metà degli anni ’60, il lavoro sui travestiti, i ritratti del poeta Ezra Pound, la retorica del cimitero di Staglieno, l’ambientazione da inferno dantesco dove lavorano i camalli, la sequenza del parto, le hanno dato un ruolo centrale nella storia della fotografia. Nel 1965 la Carmi conosce i travestiti nel primo "ghetto" in Italia di prostituzione omosessuale e comincia a fotografarli diventandone amica intima e ritraendoli in tutti i momenti della loro vita. “Cercavo la verità delle persone, la verità della vita delle persone” “Uno è sempre alla ricerca della verità, sempre, fino a quando ha la forza per vivere e ha la forza per ricercare… l’anima è sempre in cammino, sempre, non si ferma mai…”

Luciano D’Alessandro (Napoli, 1933), figlio di un sindacalista e fortemente antifascista, intraprende giovanissimo la strada del fotogiornalismo collaborando con le maggiori testate nazionali ed internazionali, in un'incessante ricerca che, grazie all’educazione politica, ha come centro la condizione dell'uomo. Nella Napoli della disoccupazione e della protesta, il lavoro di D'Alessandro, “Dentro le case” delle varie classi sociali, nelle stradine e nei circoli della “sua” Capri, trova il suo apice nel mondo degli esclusi, un’indagine del 1966 sulla condizione dei malati di mente nell’Ospedale psichiatrico di Nocera Inferiore. Le immagini rivelano una sconfinata solitudine umana, il vuoto e l'abbandono di persone costrette a vivere in veri e propri depositi umani subendo l'inutilità del tempo che passa.

Mario Dondero (Milano, 1928) di famiglia borghese ma partigiano in giovanissima età, realizza, nei suoi numerosi reportages in giro per il mondo, innumerevoli fotografie che raffigurano avvenimenti internazionali, cronache che costringono a riflettere sui grandi eventi, sulla durezza della vita, sul quotidiano, e ritratti di grandi artisti, scrittori e politici: le sue foto raccontano i fatti, mostrano la verità, in una documentazione sociale in un'ottica "di sinistra" e con la semplicità che“…è il risultato di un percorso, più che un inizio. E poi non si deve perdere di vista la verità. Mi infastidiscono le costruzioni artificiose. Non parlo di una verità assoluta. Quello che intendo dire è che, malgrado tutto, esiste un' autenticità che il fotografo può restituire. Ma occorre essere leale, franco, generoso.” Nei suoi scatti c’è un senso di profonda umanità, mantengono in sé tutta la verità della vita, tutta la ricchezza e le sfumature del vissuto. Nessun fotografo riesce a determinare, nel momento in cui scatta, quale immagine avrà successo e quale no “Fotografando ritengo si lavori per la storia, anche quella apparentemente più minuta e trascurabile”.

Inaugurazione: giovedì 11 novembre ore 18.30

Camera16
via Pisacane 16, Milano
Orari: martedì - sabato / 15.00 - 19.00
Ingresso gratuito.

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