Metamorfosi ed altre storie. Pitture e disegni. Il tema principale delle opere esposte e' una rilettura in senso poetico-critico dei racconti ovidiani, la metamorfosi come riuso, o il fluire da uno stato all'altro.
Il tema principale in mostra, LE METAMORFOSI, è una rilettura in senso poetico-critico dei racconti ovidiani, come riuso e trasformazione;
metamorfosi, appunto. Con le sue METAMORFOSI, Ovidio sembra adombrare il carattere fluido e precario dell’IDENTITA’, la sua natura ambigua e ingannevole e l’incertezza del confine tra realtà e apparenza. Ma anche la fissità del carattere dei personaggi, che proprio a causa di ciò non possono sfuggire alle conseguenze che ne derivano. METAMORFOSI quindi come costante fluire da uno stato all’altro. Come incessante movimento circolare, “carmen perpetuum”, come è circolare l’opera stessa. Gli episodi formano immagini legate tra loro come fotogrammi di una unica storia; Alfeo e Aretusa, Orfeo, Proserpina, Europa, Deucalione e Pirra, Medusa, Diana e Atteone, Cadmo e Armonia.
Altre storie. In un altro tema, il Tropheum traiani, interpreto un reale ritrovamento archeologico di frammenti monumentali, che sono immaginati, ri-montati e “riusati”, in un’ipotesi pittorica che trasforma e ricicla materia e concetti.
L'opera dei Pupi in Sicilia è stata teatro popolare, di confronto e scontro tra principi morali, invenzione e storia. Con le mie pitture, compio una operazione analoga alle infinite “serate” che storia dopo storia , si snodavano nei teatrini dell’OPERA dei PUPI. Utilizzando frammenti di memorie personali e altrui in cui opera, cartello , cunto e sponda di carretto, formano un giacimento aperto, espandibile e cangiante, i miei ”quadri” cambiano posizioni e relazioni tra essi e si continuano ad accrescere, come in puntate successive.
Della Bellezza; tra il candore dei marmi che la luce morde e accarezza, disvela e dissolve. Ne scelgo le parti, le osservo estratte dal loro contesto, ne fermo la forma e la loro bellezza. Sculptura picta dove al disegno si affianca il segno dello scultore, Giacomo, mio figlio.
Inaugurazione 25 novembre
Palazzo Isimbardi
corso Monforte, 35 - Milano
Ingresso libero