Galleria Cesare Manzo
Roma
vicolo del Governo Vecchio, 8
06 93933992
WEB
Luca Vitone
dal 24/2/2011 al 14/5/2011
mart-ven 16-20; sabato 10 -13

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Galleria Cesare Manzo



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Luca Vitone



 
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24/2/2011

Luca Vitone

Galleria Cesare Manzo, Roma

Isole recluse. Ottologia della villeggiatura. L'artista continua la sua ricerca sull'idea di luogo e sulle modalita' di rappresentazione e percezione dello stesso. In galleria una serie di carte geografiche dell'I.G.M. raffigurano le isole di Favignana, Lipari, Lampedusa, Ustica, Pantelleria, l'arcipelago delle Tremiti... e ricostruiscono la genesi del confino italiano negli anni '30.


comunicato stampa

Torna ad esporre presso la Galleria Cesare Manzo Luca Vitone, di recente impegnato a Roma nella collettiva Spazio. Dalle collezioni MAXXI arte e MAXXI architettura, primo allestimento tematico delle collezioni di arte e architettura del museo nazionale MAXXI. L’artista seguita nella ricerca sull’idea di luogo e sulle modalità di rappresentazione e percezione dello stesso, ripartendo da una sua personale indagine sul monocromo iniziata nel 1988 con l’opera L’Invisibile informa il visibile. Il tentativo di una ricostruzione e di un ri- conoscimento del “topos d’origine” tramite una forma esatta, scientifica, si espleta ricorrendo ancora una volta alla cartografia militare.

Negli spazi della galleria una serie di carte geografiche dell’I.G.M. composte in dittici, trittici e singoli e raffiguranti le isole di Favignana, Lipari, Lampedusa, Ustica, Pantelleria, Ventotene, Ponza e l’arcipelago delle Tremiti, ricostruiscono la genesi del confino italiano negli anni ‘30 durante il periodo fascista. Al confino, erede dell’inumano domicilio coatto di fine ottocento, furono costretti su esigue porzioni di terra in mezzo al mare, i non allineati “all’ordine del regime”, dai più grandi protagonisti del Novecento alle minoranze etniche. Vitone riflette in particolar modo su un elemento storico strettamente legato alla semantica e riconducibile alla sovrapposizione dei termini "confino" e "campo di internamento". Dall’uso indistinto dei due lemmi, spesso utilizzati come sinonimi, derivò l’errore di considerare l'internamento come una sorta di "villeggiatura", un'abile mossa dai fini propagandistici attraverso la quale il regime conferì carattere "umanitario" al confino, considerato quale possibilità di redenzione offerta ai dissidenti.

Al centro dello spazio l’opera Eppur si muove è il pretesto formale per approfondire l’analisi di un altro fenomeno implicito al tentativo di ri-definire il concetto di patria, di identità culturale, di memoria: quello del nomadismo. Vitone guarda alle culture di minoranza recuperando il simbolo identitario delle comunità Rom - la ruota del carro - trasfigurato in un vaso ondulato dalle sembianze di una bandiera dai colori dell’ottocentesco movimento anarchico. L’artista smentisce e annulla, dunque, la dislocazione nazionalistica della bandiera intesa come simbolo per eccellenza della delimitazione territoriale per dare luogo ad una nuova insolita geografia lontana dalle idee unilaterali, unidimensionali e stereotipate.

Luca Vitone. Nato a Genova nel 1964; vive a Berlino. Dal 2006 è docente del corso di scultura nel triennio presso la Nuova Accademia di Belle Arti a Milano. Tra le principali mostre personali: Souvenir d’Italie, Galerie Michel Rein, Parigi, 2010; Il volo del grifo, Galleria Pinksummer, Genova, 2009; Ultimo viaggio, Nomas Foundation, Roma, 2008; Ich, Rosa Luxemburg Platz, Galerie Christian Nagel, Berlin, 2008; Ovunque a casa propria, GAMeC, Bergamo, 2008; Panorama, Galleria Cesare Manzo, Pescara, 2007; At home everywhere, Casino Luxembourg, Lussemburgo; I luoghi sensibili – Luca Vitone: Panorama, Torre Guelfa, Pisa, 2006; Prêt-à-Porter, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; I Only Have Eyes For You, ASSAB ONE, Milano, 2004; Memorabilia, MIcromuseum, Palermo, 2002; Hole, P.S.1, New York, a cura di C. Christov-Bakargiev, 2000; Edge of Europe, O.K. Centrum für Gegenwartskunst, Linz, Austria,1999.

Tra le principali collettive: ITaliens, Italian Ambassy, Berlin, curated by A. Pace, M. Sorbello, 2010; Cambiare il mondo con un vaso di fiori, Ceramic design made in Albissola IV Biennale di Ceramica, Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti, Camogli (GE), curated by R. Costantino, 2010; Spazio. Dalle collezioni MAXXI arte e MAXXI architettura, MAXXI, Roma, curated by P. Ciorra, B. Pietromarchi, G.Scardi, 2010; Linguaggi e sperimentazioni. AGI Verona Collection, MART, Rovereto, curated by G. Verzotti, 2010; Elogio della semplicità, Fondazione delle Stelline, Milano, curated by G. Verzotti, 2010; The sound project, Trans(ap)parent, RAM, Roma, 2009; 1° Aprile, Galleria Cesare Manzo, Roma, 2009; Nient’altro che scultura, XIII Biennale Internazionale di scultura a cura di F. Poli, Sedi varie, Carrara, 2008; Capricci. Possibilités d’autres mondes, Casino Luxembourg, Lussemburgo, a cura di E. Lunghi, 2007; Fuoriuso ’06: Are you experienced, a cura di N. Bourriaud e P. Falcone, WAX (ex MEO) Budapest, Hungary – Galeria Noua and MNAC Bucharest, Romania, 2007; Fuoriuso ’06, Are you experienced, Ex mercato ortofrutticolo, COFA, Pescara; Less, Strategie dell’abitare, PAC, Milano, 2006; Neterotopia, in rete e in contemporanea nei seguenti spazi: Careof, Milano, Palais de Tokio, Paris, NICC, Antwerp, 2006; Nach Rokytnik. Die Sammlung der, EVN, MUMOK, Vienna, 2005; La Ciudad Radiante, Fundacion Bancaja, Valencia; Stazione Utopia, 50° Biennale di Venezia, 2003; Leggerezza, Lenbachhaus Kunstbau, München, 2001.

Inaugurazione venerdì 25 febbraio 2011 h 18.30

GALLERIA CESARE MANZO_ROMA
Vicolo del Governo Vecchio 8, 00186 Roma
Orari: dal martedì al venerdì 16 – 20; sabato 10 -13
ingresso libero

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