Sottopelle. Il Cristo morto del Mantegna. Regia Alberto Bartalini
Le grandi lastre di Renato Meneghetti formano un'opera corale, imponente e drammatica, concepita per esprimere in un'estrema tensione espressiva una visione poetica frammentata, sincopata e transitoria attaverso la sovrapposizione di lastre x-ray ai dipinti, che ne costituiscono il pensiero portante. Le infinite possibili combinazioni costringono lo sguardo a un incessante movimento per cogliere quell'inesauribile energia. Una stratificazione spettacolare e straordinaria che l'artista crea trasparenza su trasparenza. Le immagini si intrecciano le une con le altre a strutturare insiemi sempre diversi. I piani pittorici delle grandi tele e le lastre entrano l'uno nell'altra, occultandosi ed esaltandosi, si crea una profondita' infinita ed aleatoria, una materializzazione della forza pittorica del proprio mondo interiore. Pittura fotografia trasparenze ininterrottamente mutevoli restituiscono in una drammatica tensione residui arcaici, immagini infrante, sedimenti profondi, echi infiniti, rimandi visivi. (Tesa 99 - Arsenale Novissimo. Ingresso dal Centro Thetis).