Prometeogallery
Milano
via G. Ventura, 3
02 26924450 FAX 02 26924450
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Democracia
dal 14/9/2011 al 17/10/2011

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Prometeogallery



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Democracia



 
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14/9/2011

Democracia

Prometeogallery, Milano

In mostra il progetto del 2011 del duo di artisti spagnoli Democracia (Pablo Espana e Ivan Lopez), dal titolo Ser y Durar, che ha come punto di partenza la registrazione di una sessione di parkour all'interno della sezione acattolica del cimitero dell'Almudena a Madrid. Il parkour e' una disciplina metropolitana nata in Francia all'inizio degli anni '80; consiste nel superare qualsiasi genere di ostacolo all'interno di un percorso, adattando il proprio corpo all'ambiente circostante.


comunicato stampa

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Prometeogallery di Ida Pisani è lieta di presentare la seconda personale del duo di artisti spagnoli DEMOCRACIA (Pablo España e Iván López), la prima presso la galleria di Milano. In mostra il progetto del 2011 dal titolo Ser y Durar, che ha come punto di partenza la registrazione di una sessione di parkour all'interno della sezione acattolica del cimitero dell'Almudena a Madrid. Il parkour è una disciplina metropolitana nata in Francia all'inizio degli anni ‘80; consiste nel superare qualsiasi genere di ostacolo all'interno di un percorso adattando il proprio corpo all'ambiente circostante. Per realizzare l'azione sono stati stabiliti un punto di partenza e un punto di arrivo all'interno del cimitero ed è stato chiesto a un gruppo di praticanti della disciplina di coprire il percorso tra i due punti. Dal momento che all'interno del parkour non è ammessa la competizione, i traceurs (coloro che praticano il parkour) si riuniscono lungo il percorso per discutere della tecnica, del tracciato effettuato e delle sue caratteristiche, dal momento che ognuno lo percorre in maniera personale. Ser y durar dal francese Être et durer, è il motto del parkour; esso deriva da una frase usata con la stessa funzione nel Metodo Naturale di Hébert "Être fort pour être utile", "Essere forti per essere utili". Nel cimitero sono sepolti, tra gli altri, alcuni presidenti della Prima Repubblica spagnola, leader socialisti e comunisti, filosofi e anche l'artista tedesco Wolf Vostell.

Alcune interpretazioni del parkour ne evidenziano una connessione con la psicogeografia situazionista, per la quale il cittadino, invece di essere prigioniero della routine quotidiana, guarda al contesto urbano con un approccio radicalmente nuovo. Il parkour ricrea un'architettura in grado di asservire alle proprie necessità, non si interessa alla sua funzione e al suo contenuto ideologico ma, in una sorta di deriva situazionista, pianifica qualcosa di nuovo per la città. Da questo punto di vista la disciplina può essere vista come una guerriglia urbana che nel contesto della società dei consumi utilizza una tecnica di origine militare come strumento per la pratica critica urbana. Un altro aspetto importante del parkour è la sua relazione col tempo. Il traceur infatti nega la visione storica della città, partendo da una memoria quotidiana, elaborata a partire dal proprio percorso. L'intenzione degli artisti è di attivare una sorta di monumento in negativo – a causa del suo carattere effimero – in cui vengono presentati contemporaneamente una pratica critica della cultura urbana e la memoria di coloro che, all'interno di eserciti, organizzazioni sociali e politiche, aspirarono a un'utopia.

Siamo messi di fronte a una scansione psicogeografica dello spazio in questione, che stabilisce una tensione tra la mobilità della pratica del parkour e l'immobolità della necropoli, i sogni di progresso sociale di cui rimane traccia nelle lapidi e una pratica popolare contemporanea che nulla ha a che vedere con i tempi di una rivoluzione rimasta incompiuta. Il progetto fa parte di una trilogia incentrata sulla città di Madrid in cui sono messi in relazione luoghi di importanza sociale, simbolica e storica con la cultura contemporanea. In mostra assieme al video una serie di fotografie in bianco e nero che raffigurano alcune delle lapidi di importanti personaggi, limitando spesso l'inquadratura agli epitaffi scelti per la loro sepoltura.

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Prometeogallery di Ida Pisani is pleased to present the second solo exhibition of works by the Spanish artistic duo DEMOCRACIA (Pablo España and Iván López). The focus of the exhibition, which is the first to be held in the Milan gallery, is the 2011 project entitled Ser y Durar, which revolves around a recording of a parkour session in the non-Catholic section of the Almudena Cemetery in Madrid. A metropolitan discipline that originated in France in the early 1980s, parkour consists in overcoming any kind of obstacle on a particular course, adapting one’s own body to the surrounding environment. In this case, a starting point and a finishing point were established inside the cemetery and a group of people who practice the discipline were asked to cover the course between the two points. Since the very concept of parkour does not allow for competition, the traceurs (those who practice parkour) met up along the course to discuss the technique, the path chosen and its characteristics, since each participant covers it in their own personal way.

Ser y Durar, from the French “être et durer”, is the motto of parkour and comes from “être fort pour être utile” – “being strong to be useful” – a phrase used to the same effect in Hébert’s Natural Method. Amongst others, presidents of the First Republic of Spain, socialist and communist leaders, philosophers, and even the German artist Wolf Vostell, are buried in this cemetery. Some interpretations of parkour see a link with situationist psychogeography, which holds that, instead of being a prisoner of everyday routine, the individual should look at the urban context in a radically new way. Parkour recreates an architecture that submits to one’s needs, taking no interest in its function or ideological content. On the contrary, as though in a sort of situationist shift, it plans something new for the city. From this point of view, the discipline can be seen as a sort of urban guerrilla warfare which, in the context of the consumer society, uses techniques of military origin as an instrument of critical urban action.

Another important aspect of parkour is its relation to time. Traceurs actually negate any historical vision of the city and base their action on everyday memory, which is formulated on the basis of the course they take. The artists’ aim is to bring about a sort of monument in the negative – since it is so ephemeral – in which a critical approach to culture is presented contemporaneously with the memory of those who, with their armies and social and political organisations, hoped to create a utopia. We find ourselves facing a psychogeographical vision of space, which creates a dynamic interaction between the mobility of parkour and the immobility of the necropolis, the dreams of social progress which remain as traces on the tombstones and a popular contemporary practice that has absolutely nothing to do with the age of a revolution that never came about.

The project is part of a trilogy that focuses on the city of Madrid, revealing the relationships between contemporary culture and places of social, symbolic and historical importance. Together with the video, the exhibition includes a series of black-and-white photographs of the tombstones of important personalities, often confining the shot to the epitaphs chosen for their burial.

Opening giovedì 15 settembre 2011, ore 19

prometeogallery di Ida Pisani
Via G. Ventura 3 - Milano
ingresso libero

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