Artista e architetto tra Worpswede e Ascona.Weidemeyer, architetto e artista poliedrico, ha rappresentato un collegamento d'eccezione tra cultura mitteleuropea e mediterranea, imponendosi tra i promotori, in Ticino, dell'architettura razionalista che si va diffondendo negli anni Venti-Trenta in Europa.
Artista e architetto tra Worpswede e Ascona
curatori
Bruno Maurer e Letizia Tedeschi
promotore
Archivio Progetti IUAV università degli studi
in collaborazione
Archivio del Moderno dell’Accademia di architettura, Mendrisio, Università della Svizzera italiana
Museo comunale d’arte moderna di Ascona, Svizzera
inaugurazione 20 marzo 2003, ore 17.00, sala espositiva Archivio Progetti
La mostra Carl Weidemeyer 1882-1976. Artista e architetto tra Worpswede e Ascona
è frutto della collaborazione tra l'Archivio del Moderno dell'Accademia di
architettura dell'Università della Svizzera italiana e il Museo comunale d'arte
moderna di Ascona. Si
tratta di un'esposizione tesa a valorizzare la personalità di Carl Weidemeyer,
architetto e artista poliedrico, che ha rappresentato un collegamento
d'eccezione tra cultura mitteleuropea e mediterranea, imponendosi tra i
promotori, in Ticino, dell'architettura razionalista che si va diffondendo negli
anni Venti-Trenta in Europa.
L'Archivio Weidemeyer, di proprietà del Comune di Ascona, è conservato presso il
locale Museo comunale d'arte moderna. Muovendo dai documenti qui depositati si è
ricostruito per la prima volta il percorso artistico di Weidemeyer.
L'architetto tedesco, nato a Brema nel 1882, fu membro dal 1905 della
straordinaria colonia artistica di Worpswede - con Paola Modersohn Becker, Otto
Modersohn, Heinrich Vogeler, il poeta Rainer Maria Rilke ed altri - e operò tra
Brema e Willingen, in Germania. Nel 1927 si trasferì ad Ascona, dove giunse su
invito di Paul Bachrach, padre della ballerina "mimica" Charlotte Bara, allieva
dei celebri Sakharoff, per progettare il Teatro San Materno, un nuovo spazio
teatrale "da camera". Ad Ascona rimase fino alla morte, avvenuta nel 1976. Qui,
nei primi anni del suo soggiorno, realizzò alcune ville, quali Casa Haas (1928),
Casa Fontanelle (1928), Casa Tutsch (1928), Casa Rocca Vispa (1930), Casa Andrea
Cristoforo (1931), e infine Villa Chiara (1935) per la fami
glia Oppenheimer, tuttora conservata integralmente. Proprio quest'ultima dimora
consente di cogliere l'eleganza formale che caratterizza questi fabbricati e
l'attenzione unica che è riservata all'ambiente in cui vengono edificati.
Weidemeyer non si è limitato all'architettura, ma si è dedicato con impegno al
design e all’architettura di interni, alla pittura - ci restano ritratti,
paesaggi, nature morte -, all’illustrazione e si è esibito come mimo e
teatrante. Ma già al tempo di Worpswede, Brema e Willingen, egli aveva dato
prova della sua versatilità realizzando giocattoli in legno e altre esperienze
interdisciplinari, che vengono riprese ad Ascona quando collabora con Charlotte
Bara e il marionettista Jacob Flach.
Ecco perché in mostra vengono presentate, unitamente ai documenti inediti sulla
biografia di Weidemeyer rintracciati durante questa ricerca, sia la sua attivitÃ
di architetto che quella di pittore, nonché la sua interessante produzione di
illustratore, tutti aspetti che, per la prima volta, sono presi in
considerazione e approfonditi simultaneamente e nella loro totalità .
Si viene ad
arricchire in questo modo, attraverso tale personalità , la conoscenza della
comunità tedesca attiva ad Ascona fin dagli inizi del secolo XX, una colonia
composta da artisti, scrittori, poeti e uomini di cultura che ha rappresentato
una ideale eredità della colonia di Monte Verità , confermando la vocazione
internazionale di questo magico angolo del Lago Maggiore, una vocazione ch
e consente di parlare di un filo diretto con Venezia, negli stessi anni scenario
di analoghe vicende e meta incessante degli artisti attratti da questo magnifico
“portale†per l’Oriente, da Klimt a Le Corbusier.
Un ciclo di conferenze accompagna la mostra, approfondendo il quadro generale e
gli aspetti traversali entro i quali si è sviluppata l’opera architettonica di
Carl Weidemeyer ad Ascona.
Bruno Reichlin parlerà dell’architettura di Carl Weidemeyer, in occasione
dell’inaugurazione della mostra.
Rolando Bellini affronterà il tema della colonia degli artisti di Ascona al
Monte Verità .
Susanne Franco, infine, dedicherà un approfondimento alla danza della ballerina
Charlotte Bara e all’esperienza del Teatro San Materno, progettato dallo stesso
Weidemeyer.
La mostra sarà corredata da una monografia su Carl Weidemeyer, ricca di
contributi di vari specialisti, co-edita dall'Accademia di architettura, dal
Museo comunale d'arte moderna di Ascona e da Skira.
con il patrocinio del Consolato Generale di Svizzera a Milano
e con il contributo di CCS - Centro Culturale Svizzero Pro Helvetia
orario apertura lunedì-venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 17.00, chiuso
sabato, festivi e 22-23-24 aprile, 2 maggio 2003
informazioni
Lorena Manesso tel. 041/2571011 fax 041/715788
catalogo
Carl Weidemeyer 1882 -1976. Artista e architetto tra Worpswede e Ascona
a cura di Bruno Maurer e Letizia Tedeschi
Edizioni Skira
CONFERENZE
20 marzo 2003
Paesaggio con architetture di Carl Weidemeyer, Bruno Reichlin
ore 15.30, auditorium
Cotonificio veneziano di S. Marta, Dorsoduro 2196
3 aprile 2003
Ascona e la colonia degli artisti, Rolando Bellini
ore 14.30, aula A
Danzare ad Ascona, Susanne Franco
ore 16.00, aula A, Convento delle Terese, Dorsoduro 2206
ENTRATA LIBERA
IUAV
Archivio Progetti, Cotonificio veneziano di S. Marta
Dorsoduro 2196, 30123 Venezia