Galleria Comunale d'Arte Contemporanea
Monfalcone (GO)
piazza Cavour, 44
0481 494369 FAX 0481 44480
WEB
getulio alviani
dal 8/5/2003 al 1/6/2003
0481 494369
WEB
Segnalato da

Roberta Sodomaco




 
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8/5/2003

getulio alviani

Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, Monfalcone (GO)

Il suo percorso creativo ha intersecato i fermenti del Bauhaus, dell'arte concreta, della optical art. La sua posizione nel panorama artistico contemporaneo tende ad arginare la tendenza alla spettacolarizzazione scandalistica fine a se stessa. Mostra personale, comprendente circa 30 opere. A cura di Andrea Bruciati


comunicato stampa

La Galleria d'Arte Contemporanea di Monfalcone torna ad esplorare percorsi e tendenze dell'arte contemporanea italiana. E' fra i principali obiettivi della Galleria, infatti, sostenere e promuovere l'arte contemporanea, in tutte le sue manifestazioni, favorendo la conoscenza di questa particolare ed articolata tipologia di riflessioni estetiche presso un pubblico sempre piu' allargato.
Sostenere l'arte e la cultura contemporanea in genere costituisce un indice del livello culturale del paese che ospita questo tipo di manifestazioni e del pubblico che le segue e questo risulta ancora piu' vero ed urgente per quanto riguarda l'Italia, dove il contemporaneo trova ancora poco spazio, o spazio non adeguato, all'interno delle realta' istituzionali.
In quest'ottica, il nuovo spazio espositivo di Monfalcone cerca di colmare, per quanto possibile, la carenza strutturale e la disinformazione che spesso caratterizzano la produzione e la distribuzione culturale a livello nazionale.

Venerdi' 9 maggio, alle ore 18.30, presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea si inaugura la mostra getulio alviani.
Si tratta di una personale, comprendente circa trenta opere, dell'artista, nato a Udine nel 1939 ma che vive e lavora a Milano, il cui percorso creativo ha intersecato i fermenti del Bauhaus, il grande movimento artistico tedesco; dell'arte concreta, una tipologia di arte astratta basata su forme geometriche semplici caratterizzate dal fatto di non essere estrapolate dalla realta' o dalla natura ma di essere ideate dall'intelligenza creativa dell'artista; della optical art, la tendenza pittorica nata negli Stati Uniti nella seconda meta' degli anni Sessanta le cui opere sono caratterizzate da movimenti virtuali, effetti ottici. La formazione artistica di Getulio Alviani e' stata vicina, per costituzione, attrazione culturale ed amicizia, a maestri come Josef Albers, Konrad Wachsmann e Max Bill che, nel nostro secolo, nel clima del Bauhaus, hanno iniziato a dare all'arte del fare un ruolo scientifico basato in particolare sull'allargamento del campo del percettibile.
La posizione di Alviani all'interno del panorama artistico contemporaneo presuppone un mutamento fondamentale dei concetti di arte e di artista cosi' come vengono comunemente intesi: E' da intendersi, infatti, come un modo di arginare quella tendenza alla spettacolarizzazione scandalistica fine a se stessa che contraddistingue molti fenomeni della vita e della cultura del nostro tempo.
In ogni aspetto del suo lavoro Alviani ha condotto la costruzione visiva in un ambito ben determinato di regole, di rapporti, di ragioni. Afferma a questo proposito: ''Nella mia mente tutti i concetti, le sensazioni, le idee prendevano la forma di punti, segmenti, linee, colori, volumi, pesi e rapporti a livello geometrico elementare, dinamici nel loro svilupparsi I sensi non contaminati hanno proporzioni geometriche''.
Forse per questo egli non si sente un creatore ma piuttosto un ideatore di realta' nuove: ''Mentre c'e' tutto da fare, con i nuovi presupposti proprio da pionieri dell'ideazione: penso all'infinita' di problemi non solo teorici o esemplificativi ma soprattutto pratici e concreti che riguardano il fare. Penso ad esempio alle citta', alla loro urbanizzazione, ai trasporti sino alle istanze piu' sottili e alle possibili risoluzioni come spazi pneumatici, innovatrici forme di spostamento, particolari ideativi di quanto piu' minuto. Ingegneri, architetti, designers, artisti, dovremmo operare in questo senso evolutivo, perche' questo e' stato e dovrebbe rimanere oggi, nonostante tutto, il nostro compito''.
Da piu' di quaranta anni Alviani si impegna nell'indagine dei materiali e nella organizzazione di questi in insiemi programmati; lo si puo' constatare nelle sue superfici metalliche, nei cromogrammi, negli ambienti e nei volumi cosi' come nella sua attivita' grafica, nel design, nell'architettura e nella didattica. Con Alviani l'arte si spoglia di qualsiasi carattere straordinario e provocatorio: gli eventi ottici, ritenuti aleatori ed irripetibili, vengono da lui trasformati in esperienze conoscitive da trasmettere e, attraverso una costruzione rigorosamente geometrica e matematica, nascono problemi di natura conoscitiva riguardanti il mondo delle forme e dei colori.
Le formulazioni della poetica relativa all'arte concreta e, in seguito, programmata hanno in Getulio Alviani uno dei loro rappresentanti piu' rigorosi. Per Alviani, infatti, la progettazione di qualsiasi oggetto, dall'arte pura all'architettura, deve essere sempre tesa, non solo ''plasticamente'', alla risoluzione del problema.

A corredo della mostra viene pubblicato un catalogo che, oltre a contenere un saggio introduttivo a cura del dott. Andrea Bruciati, conservatore della Galleria, ed alcune importanti note biografiche, comprende piu' di ottanta immagini ed un'interessante e quanto mai preziosa intervista all'artista a cura di Tonko Marojevic.

Curatore: Andrea Bruciati

Catalogo a cura di Andrea Bruciati; edizione a cura del Comune di Monfalcone

Inaugurazione venerdi' 9 maggio, ore 18.30

Orario: feriali e festivi (esclusi lunedi' e martedi') 10.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00

Ingresso libero

Per ulteriori informazioni e/o richiesta fotografie:
Ufficio Stampa: Roberta Sodomaco - Luca Signorini Tel. 0481 494 369 / Fax 44480

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