Un giardino tra due civilta'. Attraverso un percorso multimediale con installazioni e ricostruzioni virtuali, ideati dal gruppo di architetti-artisti Stalker di Roma, vengono analizzate le influenze della cultura islamica sull'arte siciliana, a partire dal periodo della conquista araba della Sicilia.
La FONDAZIONE ORESTIADI in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri Italiano, la Regione Siciliana e l'Istituto Italiano di Cultura in Siria, inaugura a Damasco il 18 Maggio presso il Palazzo Beit Nizam , la mostra 'L'ISLAM IN SICILIA, UN GIARDINO TRA DUE CIVILTA''.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle attività di scambio culturale tra i popoli del Mediterraneo che La Fondazione Orestiadi di Gibellina percorre da tempo.
La mostra approda a Damasco dopo essere stata presentata a Tunisi, Il Cairo ed Amman.
Attraverso un percorso multimediale con installazioni e ricostruzioni virtuali, ideati dal gruppo di architetti-artisti Stalker di Roma, vengono analizzate le influenze della cultura islamica sull'arte siciliana, a partire dal periodo della conquista araba della Sicilia. Di particolare interesse il ' Tappeto volante', ricostruzione fantastica attraverso 40.000 fili di canapa e rame del soffitto della Cappella Palatina di Palermo e il ' Sollazzo per chi si diletta di girar il mondo' un grande schermo circolare sul quale si proiettano i luoghi descritti dal geografo Idrisi nel XII secolo.
Il programma prevede inoltre il recital 'I poeti arabi di Sicilia ' a cura del Teatro Biondo di Palermo, e una conferenza del prof. Sebastiano Tusa della Soprintendenza ai beni archeologici di Trapani, su ' Archeologia Orientale e islamica in Sicilia'.
Palazzo Beit Nizam
Damasco - Siria