23 7 3 1. Il titolo della mostra e' una sequenza numerica il cui significato simbolico trova espressione nelle opere dell'artista che indaga l'armonia tra fisica e metafisica, tra logica e sensazione, visibile e invisibile. Russo esplora le relazioni percettive attraverso l'organo piu' complesso del corpo umano: l'occhio.
a cura di Alessandro Turci
Stefano Russo, classe 1969, siciliano d'origine e milanese d'adozione
presenta il progetto “23 7 3 1”.
Il titolo della mostra è una sequenza numerica il cui significato
simbolico trova espressione nelle opere dell'artista che indaga l'armonia
tra fisica e metafisica, tra logica e sensazione, visibile e invisibile.
“23 7 3 1” diventa un algoritmo, un codice volto all'abbattimento delle
barriere tra materiale e spirituale attraverso un percorso scientifico e
interiore, una sorta di credo verso un vivere più consapevole e
un'esistenza in armonia e bilanciamento.
Stefano Russo esplora le relazioni percettive attraverso l'organo più
complesso del corpo umano: l'occhio.
Organo che analizza, scompone e ricompone la realtà. L’occhio come “prima
creatura della luce”, come lo definiva Goethe, poiché la luce trasmette
la realtà visibile all'occhio e questo la trasmette all'uomo. In esso
risiede il Principio del Vedere, la Visione in potenza.
Come l’artista stesso dice “Tra il visibile e l’invisibile tutto ciò che
ci circonda è in continuo movimento e ha un colore ed una vibrazione: le
cose , le emozioni, i pensieri, gli stati d’animo possiedono tutti la
propria frequenza unica”; la luce, il colore, il calore e le vibrazioni
sono i presupposti affinché la vita si diffonda.
Ogni cosa trattiene una parte della luce riflettendone l’altra parte.
I globi oculari sono la porta d’ingresso del cervello umano, organi
complessi formati da cinque miliardi di particelle, grazie alle quali
riusciamo a zoomare dal micro al macro e viceversa.
In mostra disegni, sculture e installazioni: un percorso sperimentale,
visionario e di conoscenza che parte da una riflessione sul funzionamento
del corpo umano.
I sensi, le vibrazioni e le frequenze che lo attraversano, superano quei
parametri e meccanismi fisiologici esistenti nel nostro cervello, capaci
di complicare le informazioni che riceviamo dall’esterno e che vengono
rielaborate sotto il bagaglio genetico individuale, tracciando una strada
per riconquistare la consapevolezza delle potenzialità umane che
originariamente ci appartiene.
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Opening Giovedì 10 Gennaio 2013 ore 18.30
Fondazione Stelline
Corso Magenta, 61 – Milano
Orari | martedì-domenica, 10-20
Ingresso libero