Nell'ambito dell'edizione 2003 del Premio Chatwin 'Sogni Aborigeni' mostra d'arte aborigena contemporanea, a cura di Armida Allievi, in collaborazione con la galleria AB-Origena.
Nell'ambito dell'edizione 2003 del Premio Chatwin 'Sogni Aborigeni'
mostra d'arte aborigena contemporanea, a cura di Armida Allievi, in
collaborazione con la galleria AB-Origena.
La mostra Sogni Aborigeni offre uno spaccato affascinante della cultura
aborigena, rispettosa delle proprie tradizioni e credenze arcaiche, ma al tempo
stesso aperta a nuove interpretazioni. Inviterà a conoscere un mondo in cui si
intrecciano indissolubilmente intimismo e rispetto per la natura. Tra gli
artisti aborigeni che esporranno i loro 'sogni' a La Spezia, nell'ambito della
III edizione del Premio Chatwin, è giusto ricordare i nomi di Ronnie
Tjampitjinpa, Ada Bird Petyarre e Gloria Petyarre, presenti con i loro lavori in
importanti musei d'arte di tutto il mondo.
Per migliaia di anni i popoli aborigeni del deserto centrale australiano vissero
come nomadi ornando i loro corpi con disegni e creando elaborate superfici
pittoriche in sabbia con l'uso di ocra, sangue, piume, rami e semi.
La cultura aborigena non ha un linguaggio scritto e conta sulla tradizione orale
come base dell'educazione; è assaia probabile che gran parte dell'arte visiva
aborigena sia nata come forma di narrazione e insegnamento.
Ogni dipinto (o sogno, come da sempre gli aborigeni hanno chiamato i loro
lavori) è una storia di vita vissuta o una leggenda tramandata da generazioni,
alcuni accesibili, perchè l'artista ne ha spiegato il significato, altri
volutamente enigmatici.
Un vero e proprio movimento pittorico aborigeno è nato in tempi relativamente
recenti: nel 1971 Geoffrey Bardon maestro nella scuola di Papunya, propose ai
suoi alunni di decorare le pareti della scuola stessa con semplici segni grafici
aborigeni a spirale o a zig zag.
Il risultato fu sorprendente, molte persone della comunità manifestarono grande
interesse per questi murales e vollero a loro volta contribuire alla
realizzazione del progetto; venne loro naturale trasportare sui muri ciò che da
secoli veniva inciso nella terra.
Fu così che l'ingegnoso maestro ispirò il popolo aborigeno di Papunya a
dipingere i propri sogni in una forma durevole e grazie agli anziani, che
raccontarono e fecero rivivere le tradizioni, si diede continuità a un
patrimonio culturale immenso, assicurando al popolo aborigeno una posizione
nella società moderna attraverso la libertà di espressione.
M.Elena Marchini
Ufficio stampa Brandi - Viareggio
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Centro Culturale Allende, La Spezia.
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