Galleria Studio
Palermo
via Bandiera, 11 (Palazzo Moncada di Paterno')
091 583893
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Paolo Morello
dal 29/11/2013 al 11/1/2014
su appuntamento
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29/11/2013

Paolo Morello

Galleria Studio, Palermo

La mostra personale offre al pubblico 40 fotografie dedicate al mito di Afrodite e alla conchiglia, il simbolo che piu' di ogni altro la caratterizza.


comunicato stampa

Galleria Studio ha il piacere di presentare La nostalgia di Afrodite, fotografie di Paolo Morello. La mostra sarà inaugurata sabato 30 novembre 2013 alle 18,00 a palazzo Moncada, via Bandiera 11, Palermo e resterà aperta fino al 12 dicembre 2014. Visite solo su appuntamento.

La mostra.
La mostra offre al pubblico quaranta fotografie dedicate al mito di Afrodite e alla conchiglia, il simbolo che più di ogni altro la caratterizza. Dozzine di fonti antiche cantano la dea della bellezza e dell’amore, della sensualità e della voluttà amorosa. Omero racconta del suo matrimonio con Efesto ma anche dei suoi tradimenti, del suo legame con Ares e delle conseguenze che questo adulterio causò. Un celebre Inno omerico racconta del suo incontro con Anchise, mentre Ovidio, nelle Metamorfosi, narra il suo amore per il giovane e bellissimo Adone — con il tragico epilogo che conosciamo. Afrodite è celebrata ab antiquo anche in molte opere d’arte. Plinio il Vecchio descrive una Afrodite Anadyomene dipinta da Apelle verso la fine del IV secolo a.C. ed un’altra, dello stesso pittore, rimasta incompiuta. Prassitele le dedica il suo monumento più celebre, l’Afrodite Cnidia, oggi perduta, ma tramandata da una gran quantità di monete e di copie seriori. Fidia, come ricorda Pausania, le dedica due bassorilievi nel basamento della colossale statua di Zeus ad Olimpia. E così via. A partire dall’età ellenistica tra Afrodite e la conchiglia si è stabilito un legame di perfetto rispecchiamento, fino alla rappresentazione più celebre, la Nascita di Venere, il quadro dipinto da Sandro Botticelli verso il 1485. Ma di che cosa, precisamente, è simbolo la conchiglia? Quale idea di femminilità è chiamata a rappresentare? In una stupenda poesia, intitolata Geburt der Venus, nella quale Rainer M. Rilke canta i primi istanti della vita della dea: «Come una foglia giovane, verde e ravvolta, si apre, / si stira e lentamente si distende, / così il suo corpo tutto si spiegò / nel fresco e nell’intatta brezza dell’Alba». Descrivendo, quasi al ralenti, il suo lento dischiudersi alla vita, Rilke coglie un aspetto inconsueto della mitografia su Afrodite: un momento aurorale. Di più, rende Afrodite la personificazione del dischiudersi della coscienza, della vertigine del venire alla vita. Prima d’essere la dea della bellezza, dell’amore, della sessualità, Afrodite è la dea dell’Origine. Ma non è questo del resto — il mistero dell’Origine —, che simboleggiano anche le labbra carnose, le spirali perfette della conchiglia? Non sono forse i due termini — la femminilità e l’Origine — strettamente connessi tra loro? Oggi, Afrodite sembra guardare la conchiglia, il simbolo della sua Origine, come un oggetto estraneo. È proprio questo sentimento che queste fotografie provano a rappresentare: un sentimento di stupore ma, al tempo stesso, di nostalgia.

Paolo Morello. Biografia.
Storico della fotografia, collezionista, fotografo ed editore, Paolo Morello si è formato presso la Scuola Normale di Pisa e il St John’s College di Oxford. Per molti anni, ha insegnato Fotografia e Storia della Fotografia presso le Università degli Studi di Palermo, Bologna, Brescia, Verona, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano e, dal 2001 al 2009, all’Università Iuav di Venezia. All’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano, ha fondato e diretto il Master biennale in fotografia. Dal 2001 al 2010 è stato Contributing Editor della rivista ‘History of Photography’, e dal 1999 dirige l’Istituto Superiore per la Storia della Fotografia. Nel 2011, ha fondato Glint, una casa editrice di volumi di lusso, interamente fatti a mano, con sede a Londra. Nel 2012, ha fondato Studio, una galleria interamente dedicata alla fotografia con sede a Palermo.
È autore di molti fondamentali studi sulla storia della fotografia in Italia. Tra questi: Enzo Sellerio fotografo. Tre studi siciliani (1998); Briganti (1999); Amen fotografia (2000); Gli Incorpora (2000); Fulvio Roiter (2002); Alfredo Camisa. Carteggio 1955-1963 (2003); Piergiorgio Branzi (2003); Mario De Biasi (2003); Ferruccio Ferroni. Carteggio 1952-1959 (2004); Mario Lasalandra. Poeti, maschere, attori, fantasmi (2005); Gianni Berengo Gardin. Venezia (2006); Mario De Biasi. Budapest 1956 (2006); Carla Cerati. Nudi (2007); Gianni Berengo Gardin. Polesine (2008). Nello stesso anno, l’Istituto Superiore per la Storia della Fotografia ha pubblicato anche la sua fortunata Guida pratica al mercato della fotografia, mentre nel 2010 ha visto la luce il primo volume de La fotografia in Italia.

Collezionista appassionato, lavora da quindici anni alla creazione di una collezione di vintage prints, originariamente destinate a costituire il nucleo del primo Museo in Italia interamente dedicato alla fotografia italiana. Selezioni di capolavori dalla sua collezione sono state esposte a Parigi (2007), Milano (2010), e Mosca (2011). Nel giugno 2012, a Londra la casa d’aste Christie’s ha dedicato una intera sessione ad una scelta di opere provenienti dalla sua collezione.
Come fotografo, ha pubblicato per le edizioni di Glint: In principio, La leggenda del Ficus, La nostalgia di Afrodite, La pazienza del legno, Tat Tvam Asi (Tu sei Quello) e Viaggio in Sicilia.

Inaugurazione sabato 30 novembre ore 18

Galleria Studio
via Bandiera, 11 (Palazzo Moncada di Paterno') - Palermo
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Ingresso libero

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