Circolo Culturale Bertot Brecht
Massimo Brazzini
Giorgio Celon
Anna Epis
Anna Finetti
Luigi Fulvi
Sandra Mazzon
Elisabetta Oneto
Alessandro Vicario
Valeria Viviani
Lorenzo Argentino
Se la pelle e' il diaframma sottile tra noi e gli altri, il confine osmotico tra la percezione del se' e la percezione dell'altro da se', se la pelle e', per estensione, ogni altro senso, allora la citta' a fior di pelle e' quella che noi avvertiamo, che agiamo, che annusiamo, tocchiamo, che udiamo, gustiamo, la citta' che guardiamo. E lo sguardo può farsi onirico, accusatorio, lirico, a seconda del dove e come si vive. Perche' una mostra sulla citta' e' una mostra sulla vita e sul vivere.
espongono
Massimo Brazzini_ Giorgio Celon_ Anna Epis_ Anna Finetti_ Luigi
Fulvi_ Sandra Mazzon_ Elisabetta Oneto_ Alessandro Vicario_ Valeria Viviani
testi di Cinzia Bollino Bossi
A cura di Lorenzo Argentino
intervengono i poeti:
Marina Corona
Luigi Olivetti
Alessandra Paganardi
Maria Pia Quintavalla
Stefano Raimondi
Claudio Recalcati
e il gruppo musicale PROGETTO PAVLOV
LA CITTÀ A FIOR DI PELLE
Se la pelle è il diaframma sottile tra noi e gli altri, il confine osmotico
tra la percezione del sé e la percezione dell'altro da sé, se la pelle è,
per estensione, ogni altro senso, allora la città a fior di pelle è quella
che noi avvertiamo, che agiamo, che annusiamo, tocchiamo, che udiamo,
gustiamo, la città che guardiamo. E lo sguardo può farsi onirico,
accusatorio, lirico, a seconda del dove e come si vive.
Perché una mostra sulla città è una mostra sulla vita e sul vivere.
Urbanità e esistenza, su questo doppio registro andrebbero secondo me lette
le opere esposte, perché la città è un grande contenitore di esistenze,
anche quando le nega, le ruba, le impedisce.
Mettiamoci quindi in relazione con questa mostra, semplicemente sapendoci
vivi, e immaginiamoci.
Immaginiamoci cogliere un fiore: quelli di Anna Epis sono protetti e al
contempo soffocati dal cellophane, hanno dovuto perdere vita, e profumo, per
continuare ad essere.
Apriamo i nostri armadi: dentro troveremo gli abiti di Valeria Vivani, fatti
di vetri e di cocci, di scarti, così come un tempo era la pelle, scarto del
cibo.
Ricordiamo: avremo in mente foto sbiadite nel bianco e nero della memoria,
come le tele di Giorgio Celon; o i fotogrammi acrilici, le voci e i silenzi
di Massimo Brazzini; di qualcosa ci dimenticheremo - o ci piacerebbe
riuscire a dimenticare qualcosa - e l'occhio sarà testimone, come nelle
sequenze fotografiche di Alessandro Vicario.
Guardiamo scorrere le periferie dal finestrino del tram: contorni netti di
palazzi chiusi, blocchi di cemento e silenzio, come le sculture di Luigi
Fulvi.
Chiudiamo gli occhi, come per riafferrare tutto quello che abbiamo fatto
oggi: azioni, sinergie, sincretismi. Lo stesso accade nei video di In-quiete
(Anna Finetti e Elisabetta Oneto).
Affidiamoci alla parola, per topografie meglio o diversamente vivibili.
Anche a quella di Sandra Mazzon, snodata nella sinuosità spiraliforme del
racconto di tutte le città possibili.
Ovvero, di tutte le esistenze possibili.
Cinzia Bollino Bossi
Inaugurazione: lunedì 24 novembre alle ore 18.30
Aperto: da martedì a venerdì dalle ore 17.00 alle ore 20.00
Nell'immagine un'opera di Alessandro Vicario
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Sabato 29 novembre dalle ore 16.30
Ciclo UN PROGETTO ESTETICO PER MILANO
Studi e proposte del
Prof. Arch. Marco Romano
le periferie
Parliamo con CHI ci vive, con CHI le progetta, con CHI deve decidere.
incontro_dibattito
Chi ci vive
Antonio Josa - Circolo Perini
Pino Lopez - Ass. Quarto Oggiaro vivibile
Carlo Montalbetti - Asso. Comitati
Coop. Comin - via padova
Associazioni di quartiere
Associazioni Entropie
Associazioni Periferie al centro
Redatori di giornali di zona
Chi le progetta
Arch. Pierluigi Bulgheroni
Arch. Mario Morganti
Prof. Arch. Marco Romano
Chi deve decidere
Sandro Antoniazzi
Aldo Ugliano
Invitati rappresentanti dei gruppi consiliari e dei cons. di zona
COORDINA Luca Beltrami Gadola
Articoli, denunce, proposte, piani, alte grida sul degrado, la delinquenza
piccola e non, l'assoluta mancanza di ogni qualità , ecc... delle periferie.
Si ma le PERIFERIE, tutte diverse, tutte con enormi problemi sono anche
ricche di cittadini, associazioni, parroci che, senza alcun aiuto, si
impegnano per ricreare o creare isole e rapporti di civiltà . Dopo aver letto
le tante dotte analisi e proposte vogliamo ascoltare LORO. Le loro
esperienze e conoscenze assicurerebbero, forse, che eventuali interventi non
rispondano solo ad offerte economiche o ai capricci di un grande o piccolo
architetto ma essenzialmente alla qualità urbana e si potrebbe iniziare a
risolvere alcuni problemi.
Circolo Culturale Bertolt Brecht
Via Padova, 61_20127 Milano Tel/fax_02 26820454