Cripta della Chiesa di Santa Cristina
Cesena (FC)
Contrada Chiaramonti, 93

Cio' che ci rende umani
dal 10/10/2014 al 1/11/2014
sabato e domenica 10-13 e 16-19
0547 24968
WEB
Segnalato da

Galleria Minini




 
calendario eventi  :: 




10/10/2014

Cio' che ci rende umani

Cripta della Chiesa di Santa Cristina, Cesena (FC)

Quattro grandi incontri domenicali e la mostra "Il bianco tra le parole" di Sabrina Mezzaqui che apre la rassegna: di nuovo un atto di fede nella parola e nella sua forma scritta, dedicato agli affamati di senso.


comunicato stampa

Invitiamo di nuovo la città al rito della conoscenza, a quella trasmissione da bocca a orecchio che ha il potere, quando eccelle, di ingravidare gli animi. Facciamo di nuovo un atto di fede nella parola, insieme alle genti della nostra città, agli affamati e assetati di senso, di pensiero, di riflessione, di incontro, di conoscenza di sé. Ciò che ci rende umani resta titolo e tema di quest’anno. Ma guardando il progetto nel suo insieme, pare che tutti gli ospiti ci spingano verso il medesimo motto rivoluzionario, quel «conosci te stesso» già scritto sul tempio di Apollo e base di ogni equilibrio personale e sociale. È da questo motto che tutto oggi, forse più di un tempo, pare volerci strappare.

Nei quattro grandi incontri domenicali, qualcuno ci guiderà verso la conoscenza del nostro pensiero (Chandra Livia Candiani, poeta e attenta indagatrice della mente), del nostro dolore (Vito Mancuso, teologo), del meglio di noi (Romano Màdera, filosofo) e delle nostre emozioni fragili (Eugenio Borgna psichiatra). Brevi versi di Mariangela Gualtieri prepareranno all’ascolto in apertura di ogni incontro.
Anche la mostra di Sabrina Mezzaqui, che aprirà l’intera rassegna e per la prima volta a Cesena, è di nuovo un atto di fede nella parola, nella sua forma scritta, potenziata dal presente-arcaico delle percussioni di Enrico Malatesta.

Cesare Ronconi allestirà la Sala del Capitano nel palazzo del Ridotto con la festosa solennità che questo incontro fra umani promette, per finire, l’ultima domenica, con una installazione teatrale agita da giovani attori schierati ad accogliere il pubblico. Nei laboratori saranno in primo piano il corpo e la voce, in proposte che tengono insieme teatro, ascolto del silenzio e della natura, danza, canto, meditazione, risveglio dell’attenzione creativa, in gruppi che creano comunità provvisorie e feconde (guidati da Danio Manfredini, Leonardo Delogu, Maia Cornacchia, Gianfranco Bertagni, Cesare Ronconi).
Non poteva mancare un tempo dedicato ai bambini, anch’essi chiamati a ridare energia e carica alle parole, invitati a scriverle sul selciato delle vie del centro, quasi a ricordarci che la poesia può essere una preziosa alleata di ogni passo, di ogni giorno (in collaborazione con Katrièm). Da ultimo, il lunedì sera, una breve rassegna di film dedicata a vite di poeti: Allen Ginsberg, John Keats, i Bertsolari baschi, Antonia Pozzi, Amelia Rosselli (in collaborazione col Centro Cinema S. Biagio).

Programma completo nel sito web www.teatrovaldoca.org

Ciò che ci rende umani aprirà con una mostra dedicata a Sabrina Mezzaqui, una mostra insintonia col nostro tentativo di mettere al centro della città le parole dei savi. Questa artista che da tempo ci è cara, è tormentata, ridestata, rallegrata dalla parola, dal bianco fra le parole, spinta dall’urgenza di toccarle, penetrarle, intagliarle, stare ad ogni modo vicino a queste favolose sillabe, con un’attesa e un fervore che prolungano sino al presente l’atto contemplativo della scrittura. A lei, alla sua arte e alla sua generosità va la nostra gratitudine.
Mariangela Gualtierii

Il bianco tra le parole
Opere in perline, ritagli di carta stampata, filo... Carpet Crawlers, 1997. Migliaia di perline rosse in filate a mano in un unico filo (lungo circa 850 metri) disposto a spirale sul pavimento, che formano un cerchio di circa 200cm. di diametro. «Questa è un'opera che andrebbe installata per formativamente, girando sempre intorno al cerchio, che cresce lentamente» , ha scritto Sabrina Mezzaqui. Che tu sia per me il coltello, 2014 (nella foto). Libro in tagliato: David Grossman, Che tu sia per me il coltello, Mondadori, ritagliato i lati e infilati, colla, filo, dimensioni variabili. «Ho tagliato tutto il bianco tra le righe di questo romanzo, per sottolineare l’intensità, la densità, a volte quasi insopportabile, della scrittura. Ho poi arrotolato le striscioline del bianco tra le righe, ne ho fatto delle perline che ho infilato in una lunga collanina...».

Il bianco tra le parole aderisce alla Giornata del Contemporaneo AMACI

In collaborazione con
Galleria Massimo Minini, Brescia; Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulin; Galleria Passaggi, Pisa

Inaugurazione 11 ottobre ore 18.00 con concerto in solo di Enrico Malatesta

Cripta della Chiesa di Santa Cristina
Contrada Chiaramonti 93, Cesena
apertura sabato e domenica ore 10.00-13.00/16.00-19.00
ingresso gratuito

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