ex Monte Granatico
Baradili (OR)
via Municipio, 4-6

Un Piatto per Gramsci
dal 31/10/2014 al 29/11/2014
349 3946245
WEB
Segnalato da

Biblioteca Gramsciana




 
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31/10/2014

Un Piatto per Gramsci

ex Monte Granatico, Baradili (OR)

Per un Halloween diverso. Mostra collettiva


sintesi del comunicato stampa

"Si puo' dire che finora il folclore sia stato studiato prevalentemente come elemento pittoresco...Occorrerebbe studiarlo invece come "concezione del mondo e della vita", implicita in grande misura, di determinati strati (determinati nel tempo e nello spazio) della societa', in contrapposizione (anch'essa per lo piu' implicita, meccanica, oggettiva) con le concezioni del mondo "ufficiali" (o in senso piu' largo delle parti colte della societa' storicamente determinate) che si sono successe nello sviluppo storico." (Antonio Gramsci) LA TRADIZIONE: Il 1 novembre i bambini di alcuni paesi della Sardegna vanno casa per casa, con un sacco in mano, a cercare offerte. Bussano alle porte e a chi apre strillano: "A is animas de su Prugadoriu!". Ricevono in cambio pabassini, mandarini, melagrane, qualche caramella o cioccolatino. Ai tempi di mia mamma, i pabassini si ricevevano solo nelle case ricche. Tutti gli altri davano frutta, ma anche soltanto ceci e fagioli. Oppure i dolci dei poveri, ziddiasa e pai manna. Altri tempi. Le radici di questo che per noi era un gioco e un bel modo per mangiare dolci affondano nel culto dei morti, e in particolare nel culto delle anime del purgatorio, cosi' radicato in Sardegna. Di quella preoccupazione particolare che si dedica ai propri cari, sperando che non si trovino in quel luogo di mezzo ad espiare piccole colpe che li allontanano dal paradiso, o che ci stiano il meno possibile. Nel giorno dei morti, questa preoccupazione si lega in maniera stretta al cibo, e diventa una vera e propria raccolta del cibo per le anime di chi mai lo mangera'. In alcuni paesi si usava cucinare una cena intera e lasciare la tavola imbandita 'per le anime'. In alcuni paesi, la sera del 1 novembre, vigilia del giorno dei morti, il ricco del paese cucinava della pasta per tutti i poveri. Il primo a riceverne un piatto era il piu' povero di tutti, al quale lui la portava personalmente. Poi veniva il turno di tutti gli altri. Dopo la cena, il sacrestano della parrocchia si vestiva completamente di bianco e prendeva con se una campanella e uno spiedo, di quelli per arrostire nei giorni di festa. Diventava la famigerata Maria Puntaoru (letteralmente, Maria Spiedo). Maria Puntaoru era una donna molto brutta e perennemente affamata. Talmente affamata da essere morta di fame sognando un piattone di spaghetti, de marraccoisi longusu. Il sagrestano cosi' vestito girava tutto il paese, casa per casa o quasi. Non suonava i campanelli, o meglio, non batteva i battenti, ma lasciava ciondolare la sua campanella. Alla gente che gli apriva chiedeva - sotto la minaccia dello spiedo - cibo per le anime... Inaugurazione 1 novembre alle 17.30. Ingresso libero.

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