CARico MAssimo
Livorno
via della Cinta Esterna, 48/50
388 7411108
WEB
Luca Pozzi
dal 27/3/2015 al 14/4/2015

Segnalato da

Clarissa Tempestini



approfondimenti

Luca Pozzi



 
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27/3/2015

Luca Pozzi

CARico MAssimo, Livorno

Un Trailer in after effects "Statement", animazioni 3D "The big jump theory" e oggetti dal sapore digitale "Gravity Shoes" invadono contemporaneamente lo spazio fisico e quello del web.


comunicato stampa

CARico MAssimo è lieto di presentare il nuovo Solo Show di Luca Pozzi. Un Trailer in after effects “STATEMENT”, animazioni 3D “The big jump theory” e oggetti dal sapore digitale “Gravity Shoes” invadono contemporaneamente lo spazio fi sico di Carico Massimo e quello della comunicazione digitale sul Web. Il display ibrido che ne deriva procede su due binari paralleli che si trovano in un crocevia di direzioni stilistiche tra il genere divulgativo da “Science Show”, quello da effetto speciale tipico delle TV Series “Lost” e “Fringe” e l’ironia da puro entertaiment della 3D animation Pixar Style.

Il primo binario prende il via dallo “STATEMENT”, da cui il nome della mostra, ovvero da un trailer gra fi co ispirato dalla dichiarazione d’intenti scritta da Luca Pozzi, come premessa introduttiva al suo lavoro, come overview della complessità di riferimenti presenti all’interno dell’immaginario multidisciplinare che lo contraddistingue. Ancora prima che le pesanti porte di CARico MAssimo si aprano al pubblico, il trailer, realizzato in collaborazione con il motion designer Marco Bagni, viene pubblicato sul sito dell’artista ( www.lucapozzi.com ) e condiviso sui social network, come strumento di promozione del progetto.

Il Secondo binario è composto invece da “The Big Jump Theory [0-137.200.000.015]” un’ installazione presentata per la prima volta in questa occasione nella penombra del caratteristico ring di CARico MAssimo. Composta da tre sculture magnetizzate e da altrettante animazioni 3D proiettate nello spazio, lo spettatore viene accolto da una forte continuità formale costantemente in bilico tra preview digitale e oggetto analogico. Il lavoro, ideato da Luca Pozzi sulla base di un’assidua frequentazione della comunità scienti fi ca dei Loop Quantum Gravitist a partire dal 2010, è la visualizzazione di una teoria creazionistica che sostituisce all’idea comunemente accettata di “Big Bang”, quella innovativa e del tutto personale di “Big Jump”. Al posto di una grande esplosione Pozzi immagina un grande salto prodotto da una scarpa da tennis stilizzata che ad ogni ciclo di avvicinamento-contatto-caricamento-slancio-distacco, produce la nascita, lo sviluppo e la morte di un nuovo universo. Ne consegue una strana atmosfera di tempo ciclico in fi nito scandito dall’andamento in loop dei video e dalla dinamicità congelata delle sculture nello spazio colte nell’attimo prima di staccare il proprio peso dal suolo.

La colonna sonora dell’intero “ambiente” è opera dell’AIGO (Australian International Gravitational Observatory) e rappresenta la prima simulazione computerizzata al mondo dell’ipotetico suono prodotto da un gigantesco buco nero.

Luca Pozzi è artista visivo e mediatore culturale, la sua ricerca si colloca lungo le linee guida che da sempre contraddistingono l’approccio italiano alla Storia dell’Arte, cioè un’attitudine multidisciplinare orientata alla trascendenza della materia e alla cosapevolezza fondamentale degli elementi costitutivi della natura. Formalmente il suo lavoro è caratterizzato dalla combinazione di sculture magnetizzate, oggetti in levitazione, disegni di luce e un uso performativo della fotogra fi a che concorrono a creare nei progetti che realizza, una strana sensazione di tempo sospeso. Il suo approccio parte dall’analisi sistematica delle più recenti congetture scienti fi che nate in seno alla fi sica teorica post-quantistica e dalla sperimentazione e implementazione di nuove tecnologie futuribili. Dal 2007 al 2008 realizza la serie fotogra fi ca “Supersymmetric Partner” che documenta il singolare pellegrinaggio dell’artista all’interno dei dipinti rinascimentali di Paolo Veronese, attraverso un salto reale. Dal 2009 introduce i campi a levitazione elettromagnetica producendo installazioni dal sapore fantascienti fi co come “Background Inside Platforms”, “Schröedinger’s cat through Piero della Francesca in fl uence”, “The Star Platfom” e “The Trinity Platform”. Dal 2010 al 2013 lavora alla serie “U-Drawings”, “Dragon’s Eyes”, “Oracle” e “Oracle Blue Window”, accomunati dalla volontà di creare e moltiplicare gli spazi attraverso l’utilizzo congiunto della luce e della rete. Negli stessi anni è accolto dalla Loop Quantum Gravity Community come Guest Artist presso prestigiosi istituti di ricerca scienti fi ca e tecnologica come il Perimeter Institute di Waterloo, l’Albert Einstein Institute di Berlino, l’Institute for Gravitation and Cosmos della Pennstate University, il Consejo Superior De Investigaciones Cienfìcas di Madrid e il Centre de Physique Théorique di Marsiglia. Signi fi cativa è la sua partecipazione nel 2011 a DLD (Digital Life Design) di Monaco e al terzo Eternal Internet Brotherhood del 2014 sul Mar Morto dove approfondisce le relazione con la sfera artistica internazionale del Post-Internet. Lo stesso anno partecipa attivamente al lancio del movimento Ñewpressionism presso l’istituto Svizzero di Milano, insieme ad artisti come Miltos Manetas, Angelo Plessas, Amalia Ulman e Jon Rafman.

Tra le più recenti e signi fi cative mostre personali: The Instagram Time Paradox 2014 (Museo del Novecento e Hocgallery); Oracle 2013 (Riot Studio, Naples) e The Messages of Gravity 2013 (Grimmuseum, Berlin); W4O 2012 (Fondazione Barriera, Torino); W4O (1560-2012) (KaBe Contemporary, Miami); LOOPS 2011 (Fundación Pons, Madrid); W.O.G.U. Pennsylvania-Italy 1983/2009 e U-DRAWINGS 2010 (Galleria Federico Luger, Milano); A.E.W.O.M. Le Strabisme du Dragon 2010 (Museo Marino Marini, Firenze). Tra le più recenti e signi fi cative mostre collettive: Ñewpressionism 2014 (Istituto Svizzero, Milano); Open Monument 2013 (Bethanien Kunstraum Kreuzberg, Berlin); Marrakech Biennale 4 Higher Atlas 2012 (Teatre Royal, Marrakech); T.O.E [Theory of Everything] 2011 (CAB Bastille, Grenoble); Focus on Contemporary Italian Artist in the permanent collection 2011 (MAMBO, Museo d ’ arte Contemporanea, Bologna) Broken Fall – Organic 2011 (Galleria Astuni, Bologna); Qui Vive? 2nd Moscow International Biennale for Young Art 2011 (The White Hall, Moscow) Languages and Experimentations, Young artists in a contemporary collection 2011 (MART, Museo d’Arte Contemporanea, Rovereto)

Inaugurazione 28 Marzo 2015 ore 18

Associazione culturale no profit
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