Un Trailer in after effects "Statement", animazioni 3D "The big jump theory" e oggetti dal sapore digitale "Gravity Shoes" invadono contemporaneamente lo spazio fisico e quello del web.
CARico MAssimo è lieto di presentare
il nuovo Solo Show di Luca Pozzi.
Un Trailer in after effects “STATEMENT”, animazioni 3D “The big jump theory” e oggetti dal sapore digitale
“Gravity Shoes” invadono contemporaneamente lo spazio
fi
sico di Carico Massimo e quello della comunicazione
digitale sul Web. Il display ibrido che ne deriva procede su due binari paralleli che si trovano in un crocevia di
direzioni stilistiche tra il genere divulgativo da “Science Show”, quello da effetto speciale tipico delle TV Series
“Lost” e “Fringe” e l’ironia da puro entertaiment della 3D animation Pixar Style.
Il primo binario prende il via dallo “STATEMENT”, da cui il nome della mostra, ovvero da un trailer gra
fi
co
ispirato dalla dichiarazione d’intenti scritta da Luca Pozzi, come premessa introduttiva al suo lavoro, come
overview della complessità di riferimenti presenti all’interno dell’immaginario multidisciplinare che lo
contraddistingue. Ancora prima che le pesanti porte di CARico MAssimo si aprano al pubblico, il trailer, realizzato
in collaborazione con il motion designer Marco Bagni, viene pubblicato sul sito dell’artista ( www.lucapozzi.com ) e
condiviso sui social network, come strumento di promozione del progetto.
Il Secondo binario è composto invece da “The Big Jump Theory [0-137.200.000.015]” un’ installazione
presentata per la prima volta in questa occasione nella penombra del caratteristico ring di CARico MAssimo.
Composta da tre sculture magnetizzate e da altrettante animazioni 3D proiettate nello spazio, lo spettatore viene
accolto da una forte continuità formale costantemente in bilico tra preview digitale e oggetto analogico.
Il lavoro, ideato da Luca Pozzi sulla base di un’assidua frequentazione della comunità scienti
fi
ca dei Loop
Quantum Gravitist a partire dal 2010, è la visualizzazione di una teoria creazionistica che sostituisce all’idea
comunemente accettata di “Big Bang”, quella innovativa e del tutto personale di “Big Jump”. Al posto di una
grande esplosione Pozzi immagina un grande salto prodotto da una scarpa da tennis stilizzata che ad ogni ciclo di
avvicinamento-contatto-caricamento-slancio-distacco, produce la nascita, lo sviluppo e la morte di un nuovo
universo. Ne consegue una strana atmosfera di tempo ciclico in
fi
nito scandito dall’andamento in loop dei video e
dalla dinamicità congelata delle sculture nello spazio colte nell’attimo prima di staccare il proprio peso dal suolo.
La colonna sonora dell’intero “ambiente” è opera dell’AIGO (Australian International Gravitational Observatory)
e rappresenta la prima simulazione computerizzata al mondo dell’ipotetico suono prodotto da un gigantesco buco
nero.
Luca Pozzi è artista visivo e mediatore culturale, la sua ricerca si colloca lungo le linee guida che da sempre
contraddistingono l’approccio italiano alla Storia dell’Arte, cioè un’attitudine multidisciplinare orientata alla
trascendenza della materia e alla cosapevolezza fondamentale degli elementi costitutivi della natura.
Formalmente il suo lavoro è caratterizzato dalla combinazione di sculture magnetizzate, oggetti in levitazione,
disegni di luce e un uso performativo della fotogra
fi
a che concorrono a creare nei progetti che realizza, una strana
sensazione di tempo sospeso. Il suo approccio parte dall’analisi sistematica delle più recenti congetture
scienti
fi
che nate in seno alla
fi
sica teorica post-quantistica e dalla sperimentazione e implementazione di nuove
tecnologie futuribili. Dal 2007 al 2008 realizza la serie fotogra
fi
ca “Supersymmetric Partner” che documenta il
singolare pellegrinaggio dell’artista all’interno dei dipinti rinascimentali di Paolo Veronese, attraverso un salto
reale. Dal 2009 introduce i campi a levitazione elettromagnetica producendo installazioni dal sapore
fantascienti
fi
co come “Background Inside Platforms”, “Schröedinger’s cat through Piero della Francesca
in
fl
uence”, “The Star Platfom” e “The Trinity Platform”. Dal 2010 al 2013 lavora alla serie “U-Drawings”,
“Dragon’s Eyes”, “Oracle” e “Oracle Blue Window”, accomunati dalla volontà di creare e moltiplicare gli spazi
attraverso l’utilizzo congiunto della luce e della rete. Negli stessi anni è accolto dalla Loop Quantum Gravity
Community come Guest Artist presso prestigiosi istituti di ricerca scienti
fi
ca e tecnologica come il Perimeter
Institute di Waterloo, l’Albert Einstein Institute di Berlino, l’Institute for Gravitation and Cosmos della Pennstate
University, il Consejo Superior De Investigaciones Cienfìcas di Madrid e il Centre de Physique Théorique di
Marsiglia. Signi
fi
cativa è la sua partecipazione nel 2011 a DLD (Digital Life Design) di Monaco e al terzo
Eternal Internet Brotherhood del 2014 sul Mar Morto dove approfondisce le relazione con la sfera artistica
internazionale del Post-Internet. Lo stesso anno partecipa attivamente al lancio del movimento Ñewpressionism
presso l’istituto Svizzero di Milano, insieme ad artisti come Miltos Manetas, Angelo Plessas, Amalia Ulman e Jon
Rafman.
Tra le più recenti e signi
fi
cative mostre personali: The Instagram Time Paradox 2014 (Museo del Novecento e
Hocgallery); Oracle 2013 (Riot Studio, Naples) e The Messages of Gravity 2013 (Grimmuseum, Berlin); W4O
2012 (Fondazione Barriera, Torino); W4O (1560-2012) (KaBe Contemporary, Miami); LOOPS 2011 (Fundación
Pons, Madrid); W.O.G.U. Pennsylvania-Italy 1983/2009 e U-DRAWINGS 2010 (Galleria Federico Luger, Milano);
A.E.W.O.M. Le Strabisme du Dragon 2010 (Museo Marino Marini, Firenze).
Tra le più recenti e signi
fi
cative mostre collettive: Ñewpressionism 2014 (Istituto Svizzero, Milano); Open
Monument 2013 (Bethanien Kunstraum Kreuzberg, Berlin); Marrakech Biennale 4 Higher Atlas 2012 (Teatre
Royal, Marrakech); T.O.E [Theory of Everything] 2011 (CAB Bastille, Grenoble); Focus on Contemporary Italian
Artist in the permanent collection 2011 (MAMBO, Museo d
’
arte Contemporanea, Bologna) Broken Fall – Organic
2011 (Galleria Astuni, Bologna); Qui Vive? 2nd Moscow International Biennale for Young Art 2011 (The White
Hall, Moscow) Languages and Experimentations, Young artists in a contemporary collection 2011 (MART, Museo
d’Arte Contemporanea, Rovereto)
Inaugurazione 28 Marzo 2015 ore 18
Associazione culturale no profit
Ex Magazzini Generali di Livorno
via della Cinta Esterna, 48/50