Galerie Art & Essai
Rennes
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doubtiful
dal 18/5/2004 al 26/6/2004
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doubtiful- dans les plis du reel



 
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18/5/2004

doubtiful

Galerie Art & Essai, Rennes

Dans les plis du reel. La mostra collettiva doubtiful presenta opere che svelano immaginari come fonti di realta' possibili ma traslate. Tramite il gioco del dubbio, del turbamento e dell'immaginazione, tali opere ci conducono a ri-considerare cio' che ci sembra banale, a re-interrogare ciò che di solito ci lascia indifferenti.


comunicato stampa

Dans les plis du reel

La mostra collettiva doubtiful presenta opere che svelano immaginari come fonti di realtà possibili ma traslate. Tramite il gioco del dubbio, del turbamento e dell'immaginazione, tali opere ci conducono a ri-considerare ciò che ci sembra banale, a re-interrogare ciò che di solito ci lascia indifferenti.

La problematica stabilita si fonda sulle seguenti ipotesi : la distorsione della realtà e l'esperienza della sua elasticità.
Tali ipotesi contribuiscono a combattere i condizionamenti e a svegliare la coscienza critica.
Mediante l'allontanamento dai commenti che documentano il reale in modo diretto e senza il richiamo ad intenzioni utopistiche o completamente artificiali, le opere riunite nella mostra propongono una messa in dubbio della realtà.
Lasciano il campo aperto ad una pluralità di interrogativi, ed a interpretazioni polisemantiche.

Gli artisti in mostra, senza rivendicare un impegno esplicito, 'affettano' la nostra comprensione del quotidiano.
La ricostituzione di un salotto, ambiente a priori familiare, diventa turbante, inquietante, nel momento in cui si percepisce la presenza di una discreta anomalia, come nel caso di El Living di Leandro Erlich. La sua installazione perturba le nostre percezioni visuali con un gioco di specchi. Moon Walk di François Curlet combina l'uso di oggetti fuori dal loro contesto abituale e il gioco semantico, a partire da una segnaletica urbana per pedoni.
Formula enigmatica, TIX3 di Cerith Wyn Evans suscita la perplessità e apre a varie interpretazioni, utilizzando come riferimento un segno visuale onnipresente nei luoghi pubblici.
L'istallazione concepita da Didier Marcel per la mostra associa in un modo incongruo diversi oggetti tirati/estratti dal loro contesto reale/naturale. Travolge le nozioni abituali di coerenza e di scala, confrontando un ' scotsch drawing ', un suolo rivestito di moquette e una scultura.
Gilles Barbier sviluppa complessi fiction, organizzate in sistemi autonomi, come nella serie dei Correcteurs de réalité (correttori di realtà). Il lavoro di Aernout Mik interroga il comportamento umano puntando sull'assurdità delle convenzioni e delle norme che ci costruiscono. Il suo video Float, con i personaggi che oscillano tra levitazione e violenta caduta su un suolo elastico, vieta ogni comprensione immediata o razionale, ogni spiegazione causale. Attraverso le sue opere, Carsten Höller propaga il dubbio come antidoto ai nostri automatismi e le nostre idee preconcepite. I disegni dei Chalets di Amy O'Neill, con la loro atmosfera inquietante ed opprimente, evocano un universo hitchcockiano in contrapposizione con l'apparente tranquillità di un motivo (una rappresentazione) di cartolina.

La mostra doubtiful si pone come un'esperienza psicotropica, produttrice di realtà potenziali che agiscono come tante aperture, suscettibili di contaminare il nostro modo d'intendere.
La mostra vuole essere un percorso, conduce lo spettatore ad un'esperienza variabile tra le diverse realtà, lasciando spazio a zone d'ombra allucinatoria.

Immagine: Cerith Wyn Evans
TIX3
néon vert, 14 x 32 x 2 cm
1994
courtesy Cerith Wyn Evans, Jay Jopling/ White Cube (London)

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