Galleria Planetario
Trieste
Via F. Filzi, 4
040 639073 FAX 040 369103
WEB
Agostino Bonalumi
dal 3/6/2004 al 31/7/2004
040 639073 FAX 040 369103
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Segnalato da

Planetario



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Agostino Bonalumi



 
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3/6/2004

Agostino Bonalumi

Galleria Planetario, Trieste

La fedelta' ad una concezione personale mai tradita lungo i vari momenti della ricerca percorre le linee guida di tutta l'esperienza artistica di Agostino Bonalumi e informa le 15 esplosioni cromatiche che ritmano il percorso espositivo proposto nelle sale della Galleria Planetario. L'opera di Agostino Bonalumi con la sua forte oggettivita' rappresenta un documento del nostro tempo, la forma localizzata nello spazio ci pone di fronte ad una dimensione geometrica tanto oggettiva, stimolando reazioni percettive e sollecitazioni tattili, quanto emblematica, ponendo lo l'osservatore nella spazialita' bidimensionale.


comunicato stampa

L'ordinatore

La fedeltà ad una concezione personale mai tradita lungo i vari momenti della ricerca percorre le linee guida di tutta l'esperienza artistica di Agostino Bonalumi e informa le 15 esplosioni cromatiche che ritmano il percorso espositivo proposto nelle sale della Galleria Planetario.
L'opera di Agostino Bonalumi con la sua forte oggettività rappresenta un documento del nostro tempo, la forma localizzata nello spazio ci pone di fronte ad una dimensione geometrica tanto oggettiva, stimolando reazioni percettive e sollecitazioni tattili, quanto emblematica, ponendo lo l'osservatore nella spazialità bidimensionale.
Dagli anni sessanta Bonalumi costruisce prevalentemente oggetti dalla spiccata tridimensionalità: la tela delle sue 'estroflessioni', si inarca nello spazio verso l'esterno, e l'artista le conferisce rilievo plastico per mezzo di particolari costruzioni sottostanti, la pittura cattura la luce e il colore e si modella sulla superficie del quadro, imponendosi in primo piano nella sua suggestione spaziale come concreta presenza materiale. Il colore combinato allo spazio e alla luce, resta il fulcro del lavoro geometrico di Bonalumi, così fortemente plastico da rendere le opere un oggetto in sé autonomo, tra razionalità del pensiero costruttivo e 'apparenza'.
La mostra sarà corredata da un ricco catalogo con testo di Beatrice Buscaroli e ampi apparati bio-bliografici, e rimarrà aperta al pubblico fino al 31 luglio.

Nato a Vimercate (Milano), nel 1935, Agostino Bonalumi studia all'Istituto tecnico industriale e, mentre impara disegno tecnico inizia a muoversi tra i primi esperimenti artistici, come le magliette incollate sulla tela e su cui passa delle pennellate di colore, eco forse nemmeno molto lontana di quella che sarà la pittura nella terza dimensione. A soli tredici anni espone con una sala personale fuori concorso al Premio Nazionale Città di Vimercate. Il confronto presto si allarga e Bonalumi organizza la sua prima mostra nel 1958 a Milano con Castellani e Manzoni. Dal 1966 le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia, di San Paolo del Brasile e nel 1968 alla Biennale di Parigi, si fanno incalzanti. Nel 1970 è nuovamente invitato, con una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1974 a fare il punto sull'opera dell'artista viene curata una mostra riassuntiva da Giulio Carlo Argan al Palazzo dei Musei di Modena. Nel 1980 una sua antologica è ospitata nelle sale di Palazzo Te a Mantova. Nel 1981 partecipa con Dorazio, Rotella e Santomaso alla mostra "Italian Art four contemporary directions" al Museum of Art di Fort Lauderdale in Florida. Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma ed alla XLII Biennale di Venezia. Nel 1999 è nuovamente invitato alla Quadriennale di Roma. Nel 2001 partecipa alla collettiva "Materia/Niente" alla Fondazione Bevilaqua La Masa di Venezia. Nel maggio del 2002 gli viene conferito il Premio Presidente della Repubblica ed è allestita una sua personale all'Accademia Nazionale di San Luca a Roma. Dello stesso anno è la presentazione, nell'ambito del progetto "Temi e variazioni, per il Guggenheim Museum di Venezia di alcune opere storiche e dell'Ambiente Bianco. Nel gennaio 2003 a documentare il lavoro su carta dell'artista dal 1960 viene allestita una mostra alla Civica Galleria d 'Arte Moderna di Gallarate.
Nel novembre 2003, in occasione del Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell'Unione Europea, ha partecipato alla mostra Futuro Italiano allestita nelle sale del Parlamento Europeo a Bruxelles. Il passaggio tra il 2003 ed il 2004 è segnato da una grande antologica, con opere dal 1959 al 2003, all'Institut Mathildenhöe di Darmstadt.

Orario: da lunedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00

Luogo: Galleria Planetario – Arte Moderna e Contemporanea - Trieste
Via Filzi 4 - 34132 Trieste

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