Tra il cielo e la terra. Tra superfici sature di pigmento, intrappolate in formazioni geometriche, fa la sua comparsa la tela grezza. Nuda, vera, essa si appropria del dipinto offrendosi allo sguardo dell'osservatore. Non piu' semplice supporto, ma vera protagonista dell'opera.
TRA IL CIELO E LA TERRA
Sono tanti anni che conosco Franco Russo. In tutto questo tempo ho visto
evolversi la sua pittura pur rimanendo coerente ai principi fondamentali
dell'arte geometrica che, nelle sue varie trasformazioni, ha attraversato i
secoli.
L'astrattismo, il neoplasticismo, il suprematismo, sono stati e sono
tuttora, i cardini principali attorno ai quali è ruotata non solo la sua
pittura, ma la sua stessa vita. Eppure, ora qualcosa è cambiato.
Tra superfici sature di pigmento, intrappolate in formazioni geometriche e
splendenti di luce propria, fa la sua comparsa la tela grezza. Nuda, vera, essa
si appropria del dipinto offrendosi allo sguardo dell'osservatore. Non più
semplice supporto, ma vera protagonista dell'opera. Il suo colore naturale e la
sua struttura offrono, all'artista, lo spunto per affrontare un nuovo stadio
evolutivo della sua pittura.
Franco Russo, pittore schivo e contrario ad ogni tipo di ipocrisia, trova
in questo nuovo approccio con la tela il completamento della sua ricerca verso
la semplificazione assoluta della forma e della materia.
In fuga da una società nella quale non si riconosce, egli, in questo nuovo
ciclo pittorico, rinsalda il rapporto con la natura. Preludio, Figlio della
terra, sono solo un piccolo esempio dei suoi ultimi dipinti che volgono lo
sguardo verso una concezione panteistica della vita.
Tutto è più etereo. I colori squillanti, figli di una società industriale
e tecnologica, si sono trasformati lasciando il posto a sfumature terrose, ad
azzurri celesti e marini, a bianchi lunari. Essi sono l'inizio e la fine d'ogni
cosa, personificazioni di un'anima cosmica, in continuo fermento, comune a
tutti.
Anche i soggetti, sebbene non mutati rispetto alla sua precedente
produzione, acquistano nuovi significati. Le geometrie piane, circonfuse di
un'aura spirituale, ricordano la ieraticità delle immagini bizantine poste al
centro di un mondo metafisico e pervase da una luce divina.
In queste nuove opere il mondo spirituale incontra il caldo pulsare della
terra creando un varco tra due mondi antitetici e in perenne conflitto tra loro
in cui basta un niente per spezzare il fragile gioco di equilibri.
Vinny Scorsone
Immagine: 2004, "Icaro", acrilico su juta, cm.105x142.
inaugurazione giovedì 25 novembre, ore 19, c.c.p. agricantus, palermo,
fino al 8 dicembre
orario: Tutti i giorni ore 14.00 - 01.30
ingresso libero
ORGANIZZAZIONE E CURA:
Roberto Speziale e Vinny Scorsone
CCP AGRICANTUS
Via Nicolò Garzilli 89 (90141 - Palermo)