Fondazione Mudima
Milano
via Tadino, 26
02 29409633 FAX 02 29401455
WEB
Scultura italiana
dal 29/11/2004 al 8/1/2005
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Fondazione Mudima




 
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29/11/2004

Scultura italiana

Fondazione Mudima, Milano

La mostra, curata da Arturo Schwarz presenta una selezione di sculture, installazioni e disegni/progetti rappresentativi del lavoro di 10 scultori italiani del secondo dopoguerra: Nicola Carrino, Pietro Coletta, Hidetoshi Nagasawa, Luigi Mainolfi, Eliseo Mattiacci, Antonio Paradiso, Pino Pascali, Giuseppe Spagnulo, Mauro Staccioli e Antonio Trotta.


comunicato stampa

1960 – 2004
a cura di Arturo Schwarz

Scultori italiani dell’inquietudine

La mostra “Scultura Italiana”, organizzata da Antonio Paradiso e curata da Arturo Schwarz presenta una selezione di sculture, installazioni e disegni/progetti rappresentativi del lavoro di 10 dei più significativi scultori italiani del secondo dopoguerra.

Nicola Carrino, Pietro Coletta, Hidetoshi Nagasawa, Luigi Mainolfi, Eliseo Mattiacci, Antonio Paradiso, Pino Pascali, Giuseppe Spagnulo, Mauro Staccioli e Antonio Trotta sono 10 figure chiave della scultura italiana degli ultimi quarant’anni, protagonisti in modi diversi, ma con reciproche affinità e spesso complicità, di quel rinnovamento del linguaggio plastico con cui ancora oggi facciamo i conti. Essi hanno agito e tuttora lavorano in quell’orizzonte di riferimento che ha portato al rinnovamento del linguaggio plastico e a quella “crisi della scultura” come forma idealizzata a cui le avanguardie storiche avevano cercato di offrire le prime risposte.
Centrale per molti degli artisti presenti in mostra è la ricerca di nuove modularità spaziali di interazione con l’ambiente, non solo quello chiuso della galleria o del museo, ma anche quello su scala monumentale del paesaggio, urbano o naturale che sia.
Una linea di riduzione geometrica contrassegna la ricerca sulle strutture primarie di matrice Minimal attuata da Carrino e quella volta all’analisi destrutturale della materia di Spagnulo.
Nagasawa lavora alla ricerca di delicati equilibri ambientali che sembrano sovvertire le leggi della fisica mentre Coletta si muove sotto il segno di un’idea di scultura come espansione virtuale.
Staccioli integra il suo alfabeto segnico e geometrico con il paesaggio, mentre Mattiacci lavora sul concetto di accordo cosmico tra forma e ambiente circostante. E’ una via italiana che coniuga sperimentazione e senso della forma, con attenzione alla poesia dei materiali, come e’ più esplicito nell’evocazione di culture popolari di Mainolfi.
Seguono invece le vie dell’immaginario gli altri autori: Pascali intrecciando i miti di ieri e di oggi nelle sue “finte sculture”, Paradiso condensando istanze antropologiche nelle strutture in pietra di trani, Trotta recuperando la tematica della Bellezza quale origine dell’opera d’arte.

Il saggio introduttivo di Arturo Schwarz (in italiano ed inglese) nel catalogo della mostra (edito da Fondazione Mudima e 5 Continents Editions) mette in luce la radicalità anticipatoria della visione dei singoli artisti, intrecciata alle vicende internazionali dell’arte contemporanea.

Nell'immagine un lavoro di Mauro Staccioli

Martedì 30 novembre alle ore 18.00, in un evento-performance pubblico, Arturo Schwarz interrogherà gli artisti partecipanti alla mostra e presenterà il progetto alla stampa.

Inaugurazione il 1 dicembre 2004, alle ore 19

la mostra chiude l'otto gennaio 2005
Orario per il pubblico: lun./venerdì 10.30-12.30 / 15.30-19.30

Fondazione Mudima
via Tadino 26
Milano

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