Beware the friendly stranger. I progetti di Berthier sono apparecchi e macchine che apparentemente riflettono l'irrazionale. In questa mostra personale l'artista presenta un progetto i cui attori principali appartengono a visioni napoletane allo stesso tempo reali e oniriche: la vespa e il lampadario, ma anche il terremoto e il Vesuvio
"BEWARE THE FRIENDLY STRANGER"
I progetti di Julien Berthier (1975 Besançon, Francia) sono apparecchi
e macchine che apparentemente riflettono anzitutto l'irrazionale. Ma
forse questa supposta assenza di ragione non è completamente dove si
crede che sia...
Estate 2004. Un veicolo non identificato, ibrido inqualificabile di
automobile, percorre il quartiere Maladreide a Aubervilliers nella
periferia parigina.
Visto da più vicino, ci si accorge che il guidatore, per andare avanti,
attacca una prolunga da un negozio all'altro per alimentare il motore.
Lo si vede anche fermare le macchine, presentarsi, per poi, a mezzo di
ventose, innestarsi su questi nuovi veicoli-ospiti e farsi trainare. E'
il La Para Site, for the city (2004). Un veicolo urbano completamente
dipendente che necessita per spostarsi di trattare con l'insieme degli
abitanti di un quartiere. Così il fine non è più il puro spostarsi con
una macchina, ma piuttosto i legami sociali che si creano con l'uso di
questa macchina. Questo lavoro potrebbe essere abbastanza emblematico
del modo di procedere di JB, poiché se le soluzioni alternative che
propone l'artista (granelli di sabbia in una curva del progresso
comunemente accettata come lineare) finiscono per dimostrare la loro
fragilità programmata, conservano tuttavia in sè una logica interna che
permette loro di resistere al collasso. E al di là della loro assurditÃ
proclamata non smettono di chiedersi/ci se ciò che ci circonda debba
considerarsi accettato e non possa essere altrimenti.
L'artista aveva già espresso in un precendete disegno questo
scetticismo, motore del suo procedere: non lasciare il mondo nelle mani
degli specialisti.
In questa prima esposizione personale a Napoli, l'artista presenta un
progetto i cui attori principali provengono direttamente da una certa
realtà napoletana (allo stesso tempo reale e onirica): la vespa ed il
lampadario. Apparecchi di finzione.
La vespa ed il lampadario. Ma anche il terremoto ed il Vesuvio.
Eppure vi avevamo messi in guardia: Beware the friendly stranger.
inaugurazione
venerdì 17 dicembre
ore 19.00
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17.12.04 anteprima video MOIO&SIVELLI
artaftershow
17 dicembre 2004
h. 23,00 / 11.00 p.m.
Pinterrè
Via Partenope, 12
Napoli
anteprima video/video preview :
"21 Woodgrange Avenue"
MOIO&SIVELLI
“ 21 Woodgrange Avenue “, 2004. (durata 2’35â€)
Girato a Londra, il video è una registrazione di una serie di
irriverenti performances che i due giovani artisti hanno architettato
con l'intento di indagare con accento ironico sul rapporto delle
vittime predestinate con la nudità femminile.
Le quattro performances sono ambientate in un normale contesto di vita
quotidiana in un quartiere residenziale della capitale inglese, dove
l'uso spregiudicato e disinvolto del proprio corpo da parte di ragazze
comuni consente una lettura dell'intimità individuale.
I tentativi di provocazione riescono ad evidenziare comportamenti
diffusi nella cultura popolare contemporanea, creando nuove icone al
"femminino".
Luigi Moio è nato a Napoli nel 1975. Luca Sivelli è nato a Napoli nel
1974 . Il duo MOIO&SIVELLI vive e lavora tra Napoli e Londra.
**MARCO MESSINA SPECIAL ACUSTIC LIVE PERFORMANCE
L'evento segue l'inaugurazione della prima personale italiana del
francese Julien Berthier presso la galleria Blindarte contemporanea.
Blindarte contemporanea
Via Caio Duilio 4d 80125 Napoli