Doppio Gioco. Il suo lavoro ha un tema scomodo: l'anoressia da una parte e la fame nel sud del mondo dall'altra. Immagini di vittime che tendono alla sparizione nell'estremo tentativo di affermarsi o nella condizione di chi sta morendo di fame. L'artista interviene sulle immagini frammentandole e inserendo oggetti.
Doppio Gioco
Dopo le recenti personali di Venezia, Biella e Perugia, l'artista
genovese Mauro Ghiglione torna nella sua città dove presenta nello
spazio di Caterina Gualco, l'ultima parte del suo lavoro in una
mostra dal tema scomodo: l'anoressia da una parte, e la fame nel sud
del mondo dall'altra. Queste condizioni sono entrambe il risultato di
un processo di "civiltà " al quale molti partecipano
indiscriminatamente, ma anche e soprattutto metafora di una
condizione dell'esistenza.
Sono immagini di vittime che tendono alla sparizione nell'estremo
tentativo da un lato di affermarsi e dall'altro di mostrare tutta la
sorda, ineluttabile e incomprensibile condizione di chi sta morendo
di fame.
Il lavoro dell'artista non si limita a mostrare queste due icone
disperate; egli interviene sulle immagini inserendo bicchieri con
resti di bevute, frammentando le immagini stesse o lacerando veli
neri, alla ricerca del "vero" corpo del poema.
Per Ghiglione l'opera, o meglio ciò che di assoluto l'opera
inconsapevolmente cerca, deve sempre rimandare o fare i conti con
quel quid di assurdo o di paradossale che costituisce alla fine
l'esistenza stessa.
E per quella sorta di generazione interna di una immagine dalla
precedente, che costituisce una tipica procedura compositiva
dell'artista, l'immagine dell'anoressia si converte nell'immagine del
bimbo denutrito - icona del sud del mondo - per dare l'assalto contro
l'ultimo limite terreno: il sé.
Un assalto al limite quindi, ma necessariamente con il sorriso.
Il lavoro dell'artista infatti non ha quasi mai connotazioni
drammatiche, pur trattando contenuti che lo sono profondamente.
Proprio in questa indagine del sé sta l'ossessione, una ricerca in
cui si è contemporaneamente ricercati, e dove l'unica possibilitÃ
diventa il tenersi ostinatamente in piedi, trascinati dalla corsa
spietata della ricerca stessa che mira a forzare l'ultimo limite: il
paradosso si compie.
Un teatro dove tutti si recita impreparati, dal regista, all'ultima
delle comparse, dove l'identità cade necessariamente in pezzi, e dove
si gioca con il dolore sulla pelle di qualcun altro, in un doppio
gioco appunto, dove la speranza ed il riscatto passano
necessariamente per la presa di coscienza individuale senza la
quale, sembra volerci dire Ghiglione, non ci sarà possibilità di
salvezza.
Durante l'inaugurazione verranno presentati i cataloghi degli ultimi
lavori (Neos Edizioni Genova).
Inaugurazione: sabato 21 maggio 2005, ore 18,30
Archivio Caterina Gualco Associazione Culturale
Via Nino Bixio 2/6s - Genova
Orario: lunedì-venerdì 15,30-19,30. Mattino, sabato e festivi su appuntamento.