Palazzo del Ridotto
Cesena (FC)
piazza Almerici
0547 355727 FAX 0547 355721

Tonino Gottarelli
dal 18/11/2005 al 8/1/2006
Tutti i giorni (compresi i festivi, escluso il Lunedi') h. 9.30-12.30 e 16-19
WEB
Segnalato da

Caterina Molari




 
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18/11/2005

Tonino Gottarelli

Palazzo del Ridotto, Cesena (FC)

Respiri di poesia. In mostra oltre 50 dipinti e 16 volumi realizzati dall'artista negli ultimi 30 anni. ''Il terreno d'incontro con Tonino Gottarelli e' quello della poesia, da lui tradotta ora in immagini ora in parole, sempre per brevi respiri di silenzio'', dice Marilena Pasquali, curatrice della mostra.


comunicato stampa

Respiri di poesia

A cura di Marilena Pasquali

Dal 19 novembre 2005 all’8 gennaio 2006 la Galleria Comunale d’arte al Palazzo del Ridotto di Cesena ospita oltre 50 dipinti e 16 volumi realizzati dal maestro imolese negli ultimi 30 anni.

“Torno subito: sono occupato col tramonto”. Questi pochi versi di Tonino Gottarelli racchiudono in maniera emblematica le due anime del maestro imolese, la poesia e la pittura: entrambe sono in mostra a Cesena nella rassegna dal titolo “Respiri di poesia”, in programma alla Galleria Comunale d’arte nel Palazzo del Ridotto dal 19 novembre 2005 all’8 gennaio 2006.

“Il terreno d’incontro con Tonino Gottarelli è quello della poesia, da lui tradotta ora in immagini ora in parole, sempre per brevi respiri di silenzio”. Così Marilena Pasquali, curatrice della mostra, introduce l’esposizione, che rappresenta un’occasione unica per apprezzare la ricerca pittorica e letteraria di Gottarelli, un artista che da sempre ha saputo conciliare l’uso della penna e delle parole con quello del pennello e dei colori. Gli oltre 50 dipinti in mostra, realizzati dal 1975 ad oggi, saranno infatti accompagnati da 16 volumi che racchiudono novelle, poesie, aforismi e riflessioni filosofiche di Gottarelli, pubblicate dal 1942 al 1995.

Tra le tematiche rappresentate nei dipinti e nei testi in mostra a Cesena figurano i paesaggi dell’Appennino, i fiori, i vicoli di città, i segnali stradali, le nature morte, le nevicate, con una grande attenzione al dettaglio della quotidianità e ai particolari, che emergono con una forza dirompente sia nei dipinti che nelle liriche. Le diverse modalità espressive si intersecano così fortemente nella produzione artistica di Gottarelli che non è esagerato definire la sua poesia una “pittura parlante” e la sua pittura una “silenziosa poesia”, con una felice espressione di Mariana Campean, Direttore Artistico della Fondazione a lui intitolata. E già Vittorio Sgarbi, nel 1986, parlava di Gottarelli come “artista insigne con l’aspetto severo del filosofo antico e con lo spirito libero del giovane bohèmien, che di «mestiere» fa lo scrittore e il pittore”. In questa arte, fatta di mille tonalità di colori e di accostamenti a volte impensati, Gottarelli ritrova tutta la semplicità dell’essere umano, e in particolare della parte infantile che ancora alberga in esso; ancora capace di stupirsi di fronte a un comignolo di camino fumante, a un fiore di campo, ad uno spigolo di muro. “Collezionista di istanti”, lo ha definito brillantemente Marilena Pasquali, curatrice della mostra, tanto che le emozioni della vita traspaiono senza inibizioni tra una pennellata e un tocco incisivo di colore.

Breve scheda dell’artista
Tonino Gottarelli nasce nel 1920 in un vicoletto del centro di Imola, dove si diploma con ottimi voti al liceo. Completati gli studi con la laurea in filosofia a Bologna, la sua passione per la letteratura si rivela già a vent’anni, con la scrittura del romanzo L’ideale, la raccolta di novelle dal titolo Il gioco e, intorno agli anni ’50, la pubblicazione di alcune raccolte di liriche. Tra gli anni ’50 e ’60 Gottarelli inizia sia l’attività pittorica che quella dell’insegnamento, che lo vede dapprima professore di storia e geografia alle scuole medie e in seguito maestro elementare nei luoghi più disparati del comprensorio imolese. Ma il lavoro non lo distoglie dalle attività pittorica e poetica, che proseguono ininterrottamente: per quel che riguarda l’attività pittorica, da segnalare l’esposizione di opere in mostra in tutta Italia (la prima a Faenza, nel 1960) e all’estero (a Parigi nel 1966 e nel 1967, con una collettiva al “Salone di Maggio”), mentre per la produzione letteraria una tappa importante è rappresentata dalla vincita del premio letterario a Cervia nel 1960, in cui incontra il critico Giacinto Spagnoletti, in giuria insieme a Giuseppe Ungaretti. Il suo amore per la natura lo porta in questi anni alla ricerca di una abitazione a lui consona in campagna, fino a stabilirsi per circa 15 anni nella zona di Pediano nell’imolese, in una casa isolata, in cui la produzione letteraria acquista una profondità nuova: sono di questo periodo il romanzo L’amore al rallentatore e una raccolta di lettere filosofico-amorose che pubblicherà nel 1981 con il titolo Lettere inutili. Nello stesso anno Gottarelli si trasferisce definitivamente in città, a Imola, dove abita tuttora. Qui la poesia e la pittura vengono portate avanti con la stessa passione: negli anni ‘90 le opere di Gottarelli sono esposte in tutta Italia (Milano, Bologna, Verona, Pisa, Bari, Ferrara, Treviso, Trento, solo per citarne alcune) e all’estero (nel 1998 a Dusseldorf, Germania, e nel 2000 a Miami Beach, Florida). Di pari passo, le sue produzioni letterarie proseguono intensamente: tra queste, ricordiamo la raccolta di poesie Vita di un’idea che vince il Premio Lions di Milano, e il volume Musa a domicilio del 1995, opera che rivela una grande saggezza e lo spirito contemplativo del Maestro.

Hanno scritto di lui:
“Il compito dell’artista è“dare una mano al sole”, ed è questo anche il ruolo nel quale Tonino Gottarelli, poeta con le parole e con i pennelli riconosce la propria identità di pittore, individuando in essa il senso più autentico della propria arte. Un ruolo che, per chi non conoscesse Gottarelli, potrebbe sembrare di ambizioni titaniche, da novello Prometeo dei nostri giorni. E’ invece una cotidiana oratio di francescana umiltà, una filosofia non dei cieli, ma della terra e per la terra che è strettamente imparentata col più umano dei sentimenti della natura. Dare una mano al sole significa, nel linguaggio dolce e suggestivo di Gottarelli “togliere le cose dal buio”, guardarle oltre quanto ci concede la vista fisica, cercare in profondità la loro sostanza sotto l’aspetto più esteriore. Dare una mano al sole significa guardare con gli occhi dell’anima. Sono ormai cinquant’anni che Gottarelli guarda e dipinge con gli occhi dell’anima, facendo di questa esperienza un motivo di vitale necessità non solo per la propria arte, ma anche per la propria esistenza.”
Vittorio Sgarbi

Ufficio Stampa - Agenzia PrimaPagina
Filippo Fabbri, Caterina Molari
Via Sacchi 31 - 47023 Cesena
Tel. 0547 24284 - Fax 0547 27328

Inaugurazione: sabato 19 novembre 2005, ore 17

Palazzo del Ridotto - Galleria Comunale d’Arte
Piazza Almerici - Cesena (FO)

Apertura: tutti i giorni (compresi i festivi, escluso il lunedì). Orario: 9,30 - 12,30 / 16 – 19 Ingresso: gratuito

Per informazioni:
Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena
Via Aldini, 22 Tel. 0547 355 727-355 711 Fax 0547 355 721
e-mail:ufficiocultura@sanbiagiocesena.it

Fondazione Centro Studi Tonino Gottarelli
Tel. e fax 0542 24487, campean@interfree.it

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