Galleria Arturarte
Nepi (VT)
strada statale 311 km 36,300 (Settevene Zona Industriale via Cassia)
0761 527955
WEB
Marina Profili
dal 16/12/2005 al 14/1/2006
lunedi' - venerdi' h. 9.00/18.00; sabato e domenica su appuntamento

Segnalato da

Stefano Elena



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Marina Profili
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16/12/2005

Marina Profili

Galleria Arturarte, Nepi (VT)

Associazioni. 14 lavori di medie e grandi dimensioni realizzati a matita e acrilico su tavola. "La sua matita chiama “donatori" i modelli che prestano carni e arti alla raffigurazione del disagio corporeo che diventa alterita' documentata pervasa da piaghe, ecchimosi, errori e difetti acrilici" (Stefano Elena).


comunicato stampa

Associazioni

A cura di Stefano Elena

I capienti spazi industriali della Galleria Arturarte di Massimo Lupoli ospitano, dal 17/12/2005 al 15/01/2006, 14 lavori di medie e grandi dimensioni realizzati a matita e acrilico su tavola dall’artista romana Marina Profili.

Dal testo di Stefano Elena, curatore della mostra:

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La sua matita chiama “donatori" i modelli che prestano carni e arti alla raffigurazione del disagio corporeo che diventa alterita' documentata pervasa da piaghe, ecchimosi, errori e difetti acrilici.

Su fondi bianco drastico a garantire condizioni asettiche da sala operatoria, compaiono volti, mani e dettagli umani riprodotti con fedelta' chirurgica, testimoni/portatori di alcune tra le piu' gravi infezioni socio-esistenziali del nostro tempo malato (clonazioni in plastica imperfette, interventi estetici ingombranti che non scalfiscono uno sguardo fermo e ancora convinto, baby gangs di adolescenti tutti uguali che sanno guardare solo dove guardano gli altri…).

Ogni umano della Profili sembra essersi danneggiato autonomamente, percorrendo o solo abitando la propria generazione ammorbata e indotta nella quale il particolare “a colori", la differenza, non riguarda l’individuo, ma la conseguenza delle sue azioni.

Come l’opera di Cronenberg ruota attorno alla metamorfosi del corpo tra epidemie, virus e deviazioni (“Il mostro e' il nostro corpo, la nostra esistenza"), il lavoro della Profili sintetizza - tra le minuziose falangi di una mano dalle unghie ben curate resa livida da una fede che non si toglie, la perplessita' del volto di una bambina riflesso nella lente di una maschera antigas o le brevissime braccia di un feto contenuto nella sfera per girocollo di chi smise di generare - la varieta' delle anomalie che ci portiamo dietro e dentro, i contagi comportamentali che ci intaccano avidamente come cellule staminali radioattive o patterns difettosi.

Quella di Marina Profili e' un’iconografia della sofferenza che parla di affezioni inguaribili e interferenze genetiche, di inquietudini perfette e interrotte, di genomi all’antrace che elevano la categoria a catastrofe.

Visitando le associazioni dell’artista entriamo (come abbiamo fatto per "La citta' verra' distrutta all’alba" di Romero o i “28 giorni dopo" di Danny Boyle) dentro un’unita' di cura che conosce la luce perche' ha conosciuto tanto buio.

Dove - e mentre - tutto sembra normale, sopra quel bianco che odora di medicazione, la piaga s’allarga e deturpa l’uomo-noi, quello disadorno e sconfortato che non sorride piu'. Quello che associa il proprio male all’epoca tumorale che lo circonda.>>

Inaugurazione: Sabato 17 Dicembre 2005 h. 13.00

Galleria Arturarte
Via Cassia km. 36,300 - Settevene Nepi (VT)

Orari: lunedi' - venerdi' h. 9.00/18.00; sabato e domenica su appuntamento

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