Officina
Lucca
Via dei Bacchettoni, 9
0583 464498

Zak Manzi
dal 15/2/2001 al 15/3/2001
0583 464498

Segnalato da

Erika



approfondimenti

Zak Manzi



 
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15/2/2001

Zak Manzi

Officina, Lucca

Progetto "Flash Art" - Indagine sulla creatività legata al plagio. Che senso ha oggi, nell'epoca di lnternet e dei grandi accessi alle informazioni, continuare a preservare il diritto d'autore? In molti casi significa volere trattenere la propria identità intellettuale e culturale e difenderla proprio dalla smisurata valanga di materiali accessibili a tutti.


comunicato stampa

Progetto "Flash Art" - Indagine sulla creatività legata al plagio.

Che senso ha oggi, nell'epoca di lnternet e dei grandi accessi alle informazioni, continuare a preservare il diritto d'autore? In molti casi significa volere trattenere la propria identità intellettuale e culturale e difenderla proprio dalla smisurata valanga di materiali accessibili a tutti, dove il consultatore può rifornirsi, estrarre, copiare e manipolare a suo piacimento e, magari, per fini completamente diversi, creare nuove fonti di informazione, non necessariamente attendibili, in un circolo vizioso senza fine.

Ma per il prodotto artistico-visivo può valere la stessa cosa? A cosa serve mantenere la cifra di riconoscibilità, la traccia identificativa, lo stile, o come la si voglia chiamare, in un momento in cui ogni azione e ogni prodotto creativo può vivere autonomamente ed essere di volta in volta riutilizzato, del tutto o in parte, in altre operazioni e cambiare del tutto il suo significato originale? Dopo alcuni tentativi messi in atto da Angolo Rossi e Zak Manzi durante un lungo e fruttuoso scambio di idee in merito, il passo successivo è stato quello di rinunciare definitivamente anche alla possibilità di procedere con la ricerca espressiva personale per "donarla" all'altro.

Scrive Zak Manzi: "[...] L'unico passo sereno e coerente, è affidare il mio vuoto (creativo n.d.) ad un artista, ad un unico artista. Sono convinto che tutti i passaggi precedenti a questa scelta, tutti i lavori eseguiti in passato sia da Angelo che da me sono stati necessari, indispensabili per giungere ad alcune considerazioni. Nessuno aveva creduto all'attendibilità e all'onestà della mia scelta. Decidere di non essere autore dei proprio lavoro, e accettare di essere autore di un lavoro non proprio, sono i punti fondamentali dei mio progetto."

Scrive Angelo Rossi In merito: "La rivendicazione dei diritti d'autore, il fatto che "sempre" un artista deve firmare e nessun altro può utilizzare la sua immagine come propria, l'avarizia, il desiderio di riconoscimento dei proprio operato, la detenzione, la possidenza di una forma, di un pensiero, sono motivi che mi hanno spinto ad accettare la proposta di Zak: non essere autore a suo favore. Rinuncio a firmare le "mie" opere per consentire a Zak Manzi di fare arte senza far nulla, per consentirgli di non pensare da artista ma produrre, esporre e vendere ugualmente. Liberarsi dal dovere-piacere di essere autore."

Angelo Rossi ormai da qualche anno, sperimenta la riutilizzazione e la riproduzione fedele di materiale artistico già prodotto, solitamente opere conosciute, "storiche", per riaprirne le possibilità interpretative. Ciò che consegna all'esterno, non è un falso, una copia fine a so stessa, un plagio, ma è esclusivamente l'azione di attribuzione di un'entità creativa non propria, al fine di perdere definitivamente la testuale identità d'autore. Zak Manzi slitta con la sensibilità di Angelo Rossi attraverso i linguaggi, li sfiora e li recupera costituendo un materiale pronto a nuove verifiche provocatorie ed estetiche.

Migra sui materiali sfiorando i contesti e condizionando il nuovo significato prodotto con quel componente. Questa sequenza nel lavoro di Zak Manzi determina effetti notevoli sul valore espressivo delle sue opere-azioni. La grande flessibilità lascia sconcertati: sembra multipla quando attraversiamo gli interventi nella loro globalità, ma è invece condizionata da un paziente lavoro di raccolta e di scelta. Una valutazione coraggiosa che sottende a più complesse ricerche nell'ambito della trasformazione testuale. Lo slittamento del linguaggio verso la partecipazione interattiva di altre forme espressive, rappresenta oggi un argomento dalle grandi potenzialità nella comunicazione del futuro.

La complessità degli strumenti mediali, dei contenuti e delle informazioni, in relazione alla multietnicità e alla veloce trasformazione delle simbologie, produce straordinari effetti di cambiamento fino a sconvolgere le regole della creatività come nella possibilità di mutuare o clonare l' autore stesso. Questa rivoluzione Ë oggi solo parziale, elitaria, e, rimarrà tale, fino a quando la tecnologia non sarà parte integrante anche della cultura popolare.
(Simona Barucco)

Inaugurazione - venerdì 16 febbraio - ore 18.00

Centro Culturale Officina - via dei bacchettoni 9 - Lucca - Tel. 0583 464498

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