Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
Bondeno (FE)
piazza Garibaldi, 9
0532 899245 FAX 0532 899270
WEB
Un mondo di bambole
dal 27/1/2006 al 25/2/2006

Segnalato da

Paolo Denaro




 
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27/1/2006

Un mondo di bambole

Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Bondeno (FE)

Berenice Darrer e Gabrielle De Montmollin


comunicato stampa

Berenice Darrer e Gabrielle De Montmollin

Sotto il titolo Un mondo di bambole vengono presentate due distinte personali: quella che vede in parete i dipinti della Darrer occupa il piano terra della civica galleria, mentre l’altra che ordina le fotografie della de Montmollin si snoda al primo piano. Le due esposizioni sono fra loro accumunate idealmente dal tema della “bambola" sottilmente sviluppato dalle due artiste con peculiare quanto imprevedibile sentimento femminile.

Berenice Darrer

E' nata nel 1976 a Windhoek in Namibia e a soli sei anni si e' trasferita a Vienna, dove ha studiato pittura, cinema d’animazione, arti tessili e dove tuttora risiede e lavora. Come pittrice espone solo dal 2000, ma in pochi anni Berenice Darrer ha saputo affermare la sua creativita' pittorica, diventando una delle giovani punte di diamante della prestigiosa galleria internazionale di Ernst Hilger.

Berenice Darrer dipinge quasi solo donne: figure sinuose di giovani donne, piu' o meno svestite, a proprio agio in ambienti per lo piu' naturali. Sorridenti, gioiose, felici. Belle proprio in quanto felici, gioiose, sorridenti. Quello raccontato da Berenice e' un gineceo beato dove tutte le fanciulle sono “Bambole"- (e che bambole viene da dire, citando non a sproposito un vecchio hit di Fred Buscaglione) capaci di vivere pienamente, al massimo la loro esistenza, la loro giovinezza, la loro avvenenza. Si ergono nude nella neve candida in mezzo agli alti monti mentre attorno a loro saettano discreti sciatori, come fatine della natura giocano maliziose tra farfalle svolazzanti e foreste di papaveri e funghi giganteschi, si aggirano per prati alpini popolati da contadini insensibili ad ogni tentazione, si immergono nelle acque di laghetti paradisiaci. E sorridono sempre.

Gli oli di Beatrice Darrer emanano una gioia di vivere totale: quelle carni piene, quei nasini rotondi e impertinenti, quelle bocche spensierate, quei cieli blu, quelle nuvolette luminose, quei fiori rossi, quelle foglie verdi che piu' verdi non si puo', ci ricordano l’eta' dell’oro di quando eravamo bambini, quando la meravigliosa ingenuita' dell’infanzia induce spontaneamente all’ottimismo. Con le sue pennellate dense e cremose, dai contrasti elettrizzanti, invitanti come un gelato o un lecca-lecca ( che certe tele verrebbe voglia di leccarle) Berenice Darrer ci ritrasforma tutti in compagni di giochi, in bambini felici intenti a guardare le ondeggianti Silly Symphonies disneyane: la vicenda delle stagioni, il girotondo del sole del sole e della luna, la danza delle ore, il battito del nostro cuoricino eccitato.

E anche quando Berenice abbandona le ambientazioni della natura per svagarsi in interni le sue fortunate “bambole" giocano in perfetta letizia, persino alla roulette dove salgono a carponi sul tavolo verde e irrefrenabili spargono in giro montagne di fiches vincenti. Tutto in questo mondo di sole donne allestito da Berenice e' pulito, bellissimo, spensierato, giocoso: le allegrie di Berenice Darrer raccontano la gioia assoluta di abitare un corpo di donna.

La mostra e' accompagnata dal catalogo dell’editore Sometti di Mantova con testi critici di Ferruccio Giromini e Roberto Roda.

Gabrielle De Montmollin

E' nata nel 1954 a Toronto in Canada, da genitori svizzeri. Ha frequentato la Jarvis Collegiate a Toronto, l’International School di Ginevra in Svizzera e la Carleton University in Ottawa. Dal 1979 al 1986 ha lavorato per la televisione (Canadian Broadcasting Corporation) e per il cinema indipendente. Nel 1986 ha deciso di concentrarsi sulla fotografia iscrivendosi ai corsi del Ryerson Polytechnic Institute e dell’Ontario College of Art, specializzandosi nella fotografia in bianco e nero. Ha esposto prevalentemente in Canada e in Francia. Sposata con l’artista Tony Calzetta, vive e lavora a Toronto.

Se il mondo di bambole raccontato dalla Darrer ci appare solare e giocoso, quello di Gabrielle de Montmollin e' un universo femminile lunare dove regna sottile il mistero. Anzi il fascino delle immagini fotografiche di Gabrielle sta proprio nelle sensazioni di inquietudine che riescono a trasmettere. Un’angoscia indefinibile eppure palpabile. La fotografa, alla sua prima mostra italiana, racconta un universo femminile fatto di “bambole" rielaborate artisticamente e trasformate in personaggi graffianti. L’artista usa i giocattoli per generare allegorie della natura femminile e dar vita a complessi universi onirici.

Le sue bambole abitano paesaggi di fantasia dando origine a composizioni visive dove la suspence non e' a volte disgiunta da un sottile humour. L’artista lavora per serie e la mostra ne presenta diverse, The meticulous construction of the tranquill life of Amazons (1992-1994), Leading Ladies (1995-1997), Miss Milligan and La belle Lucie, at the dance (2002), Bird Women (2004). Il titolo delle stesse non descrive le immagini che le compongono, ma ne completa il senso. Apparentemente slegato dal soggetto ritratto, il titolo della sequenze e' a volte scelto dall’artista solo a lavoro ultimato e a detta dell’autrice spesso in base a cio' che il suono le trasmette.

La mostra e' posta sotto il patrocinio dell’Ambasciata del Canada ed e' accompagnata da un catalogo edito dall’editore Sometti di Mantova.

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
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