Galleria Nina Due (ex Nina Lumer)
Milano
via Botta, 8
02 87285916 FAX
WEB
Aleksander Brodsky
dal 6/2/2006 al 15/3/2006
martedi'-venerdi' 15-20; sabato e mattine su appuntamento

Segnalato da

Galleria Nina Lumer



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Aleksander Brodsky



 
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6/2/2006

Aleksander Brodsky

Galleria Nina Due (ex Nina Lumer), Milano

Punti di fuga. In mostra incisioni degli anni '90 dell'artista e architetto russo in cui l'annullamento degli elementi architettonici, quasi fossero risucchiati o emanati dai punti di fuga, produce nell'osservatore una sorta di sospensione spazio-temporale.


comunicato stampa

Punti di fuga

Il 7 febbraio 2006 la Galleria Nina Lumer inaugura la seconda tappa del ciclo "Arte e Scienza", con cui ha aperto la sua attivita' nel novembre 2005. In mostra una personale dell'artista e architetto russo Aleksander Brodsky. Il ciclo mira ad esplorare, nell'incontro tra arte e scienza, quel confine, molto precario, tra immaginazione e percezione fondamentale per l'emergere della creativita' artistica.

In Unione Sovietica, in un clima di vita pubblica e ufficiale in cui anche la quotidianita' del cittadino era proiettata verso una dimensione collettiva, artisti, tra cui Aleksander Brodsky, hanno reagito a questa tendenza attraverso forme d'arte che privilegiavano l'autonomia creativa del singolo. In questo contesto storico Aleksander Brodsky ha sviluppato quel linguaggio artistico che oggi lo rende uno dei massimi esponenti della vita culturale moscovita contemporanea.

Aleksander Brodsky, nato a Mosca nel 1955, e' architetto di formazione; vive a Mosca, dove esercita la professione come uno degli architetti piu' amati e premiati della Russia di oggi, portando, come scrive Vitalij Komar: "la sua grande immaginazione di artista visivo nel mondo dell'architettura". Tra i suoi ultimi lavori artistici: The Canal Street Subway Project commissionato dal Public Art Fund (New York 1996), Palazzo nudo (Pittsburgh 1999), Koma (Mosca 2000, progetto vincitore del Premio-Milano 2001), Vodka Drinking Pavilion (Art Kljazma, Mosca 2003).

Architettura di carta
Aleksander Brodsky e' stato, negli anni '80, uno dei maggiori esponenti del movimento Bumazhnaja Architektura (Architettura di carta). In quegli anni di stagnazione brezhneviana e agli albori della perestrojka, un gruppo di giovani architetti moscoviti si libero' da quella forma di amnesia culturale collettiva colpevole di un'arte e un'architettura standardizzate e autocelebrative, scegliendo di lavorare piuttosto in una dimensione parallela di progetti puramente di carta. Sintesi di elementi architettonici, grafici, letterari, umani e naturali, queste fantasie architettoniche si proponevano come fenomeno culturale autonomo. Nonostante la non ufficialita' in patria, i giovani architetti dell'Istituto MArchI di Mosca si garantirono sopravvivenza e fama partecipando, anche illegalmente, ai concorsi di idee internazionali indetti da UNESCO, OISTAT e riviste come Architectural Design, Domus e Japan Architect.

Punti di fuga
A differenza delle utopie visionarie del Costruttivismo degli anni '20 in cui l'idea utopica del tempo era l'eternita' espressa attraverso il simbolo, le architetture di carta di Aleksander Brodsky (le incisioni degli esordi, cosi' come quelle contemporanee) partono da un punto di vista relativo, sono il prodotto di una vertigine di pluralismo di punti di vista: la forma non e' lo scopo del disegno ma perde il suo significato simbolico, e la composizione diventa un intreccio di infinite possibilita' combinatorie. La profezia stilistica lascia spazio al gioco di forme e stili: se l'idea utopica del tempo, negli anni '20, era l'eternita', questi progetti sono invece episodi temporanei. Come Aleksander Brodsky e Ilya Utkin hanno scritto in un'incisione realizzata a quattro mani nel 1986, Nameless River: "It signifies neither the beginning nor the end of anything; the boundary between the past and the future slips forward continually. The boundary is ourselves". Siamo noi stessi a determinare il confine tra passato e futuro, e' quello che il Premio Nobel Gerald Edelman ha definito il presente ricordato: "e' l'esperienza passata che contribuisce a formare la mia consapevolezza integrata di questo singolo momento".

In mostra alla galleria Nina Lumer incisioni degli anni '90 in cui l'annullamento degli elementi architettonici, quasi fossero risucchiati o emanati dai punti di fuga, produce nell'osservatore una sorta di sospensione spazio-temporale che determina la rivalutazione dell'istante e del punto di osservazione. A ribadire il concetto dell'Architettura di carta questi lavori non sono rappresentazioni ne' del passato ne' del futuro ma sono un momento nel tempo e nello spazio.

Spazio e tempo
Spazio e tempo sono i riferimenti attraverso i quali si costruisce la percezione cosciente del mondo e del proprio essere in esso, le condizioni in base alle quali tutti gli uomini devono necessariamente percepire gli oggetti e la coscienza di se'. La categorizzazione spazio-temporale e' la base della distinzione tra oggetti percepiti e oggetti di pensiero (l'essenza delle cose) e cosi' le opere di Aleksander Brodsky, lontane dalla possibilita' di essere definite all'interno di una prospettiva spazio-temporale, diventano un chiaro esempio di rappresentazione del delicato confine tra immaginazione e percezione che intimamente unisce arte e scienza.

Le opere di Aleksander Brodsky sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui: Institute of Contemporary Art, Boston, Massachussetts; Museum of Modern Art, New York; Museum of Contemporary Art, Chicago, Illinois; Pushkin State Museum of Fine Arts, Moscow; San Diego Museum of Contemporary Art, San Diego, California; Withney Museum of American Art, New York.

Inaugurazione: 7 febbraio 06 ore 18.30. L'artista sara' presente all'inaugurazione

Galleria Nina Lumer
via botta 8 - Milano

Orario: martedi'-venerdi' 15-20; sabato e mattine su appuntamento

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