L'Arte Antica
Torino
via Volta, 9
011 5625834 FAX 011 534154
WEB
Weirotter e Picasso
dal 27/3/2006 al 19/5/2006
dalle 10 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 19,30, chiusura festivi e lunedi' mattina - Chiusi il 15/4 e il 24/4/2006
WEB
Segnalato da

Las Chicas_press office




 
calendario eventi  :: 




27/3/2006

Weirotter e Picasso

L'Arte Antica, Torino

Acqueforti raffiguranti natura e paesaggi presi dal vero del pittore austriaco Weirotter, databili tra il 1760 e il 1770, ispirate dalla ricchezza di forme, tipica dell’Olanda del XVII secolo. "El conde de orgaz" (1966-1967): l’interpretazione del dipinto di El Greco di Picasso (acqueforti e puntesecche).


comunicato stampa

Acqueforti e puntesecche

Franz Edmund Weirotter
Un artista tra il Barocco e il Romanticismo
l’opera grafica completa
Acqueforti, con occasionali interventi alla puntasecca, all’acquatinta e al bulino

Pablo Picasso
El conde de orgaz (1966-1967)
l’interpretazione del dipinto di El Greco acqueforti e puntesecche

In mostra a Torino presso la galleria Salamon alcune splendide opere dei maestri Franz Edmund Weirotter e Pablo Picasso.

Splendide acqueforti raffiguranti natura e paesaggi presi dal vero del pittore austriaco Weirotter, databili tra il 1760 e il 1770, ispirate dalla ricchezza di forme, tipica dell’Olanda del XVII secolo, e uniche per una particolare idea della natura, dove il paesaggio non e' “sfondo" ma “primo piano".

El Conde de Orgaz e' il titolo di una celebre tela di El Greco dipinta a Toledo nel 1586. Picasso, che mostro' sempre ammirazione per il pittore, tra il 1957 e il 1959 scrive un poema drammatico “Il capolavoro di El Greco". Una decina di anni dopo l’editore Gustavo Gili di Barcellona pubblica quest’opera e Picasso la illustra con acqueforti cui da' un’impronta caricaturale, viva ed estrema. I personaggi, giocolieri, donne, uomini, raccolti in queste dodici acqueforti, rappresentano la vita, in contrapposizione alla paura dell’artista della vecchiaia e della morte. Il mondo del circo, che lo aveva gia' affascinato nel Periodo rosa, viene rievocato testimoniando l’infinita fantasia narrativa di Picasso, dove irrompe con forte carica erotica la sua visione della conoscenza di se' stesso e del mondo.

Franz Edmund Weirotter e' uno dei piu' importanti incisori all’acquaforte di paesaggi del XVIII secolo. Nasce ad Innsbruck nel 1733, figlio di un falegname e rimane orfano all’eta' di sette anni. Molto presto viene a contatto con la pittura lavorando presso la bottega del pittore Franz Michael Huber, successivamente viene affidato al pittore Joseph Schmutzer poiche' considerato talento emergente dalla sua citta' natale. Prosegue gli studi a Vienna dove entra in contatto con l’arte olandese, per poi trasferirsi in Germania dove lavora presso la corte di diversi conti.

Trasferitosi a Parigi diviene allievo di Georg Wille con cui impara a cogliere i segreti della natura nei circondari di Parigi e in Normandia. Attraverso i suoi lavori grafici, che negli anni si sono diffusi in tutta Europa, Weirotter documenta un nuovo modo di concepire il paesaggio: al contrario della rappresentazione tradizionale degli olandesi della sua generazione, la formazione dei suoi spazi paesaggistici si basa sull’osservazione e su intensi studi effettuati all’aperto.

Il fascino particolare delle sue opere consiste nella trasposizione dell’osservazione: attraverso vibrazioni di luci e di ombre ottiene una visione del paesaggio fine a se stessa e completa nel contenuto della sua immagine. Weirotter, al contrario di quanto avveniva nella scuola di tradizione francese a lui contemporanea, cerca l’armonizzazione del rapporto dell’uomo con la natura, vista come antagonista rispetto all’alienazione e all’urbanizzazione. Il suo modo di concepire il paesaggio e' intrinseca sintesi del pensiero illuminista secondo il quale le “cose semplici" e la “quotidianita'" possano trasmettere piu' idee delle “cose elevate".

Pablo Picasso (il cui nome completo e' Pablo, Diego, Jose', Francisco de Paula, Juan Nepomuceno, Maria de los Remedios, Crispin, Crispiniano de la Santissima Trinidad, Ruiz y Picasso) nasce il 25 ottobre 1881 a Malaga. Figlio di Jose' Ruiz Blasco, pittore e professore alla scuola d’Arte e conservatore del museo della citta', e di Mari'a Picasso Lo'pez. Dieci anni dopo, quando la famiglia si trasferisce a La Coruna dove il padre ha accettato un posto di insegnante all’Istituto d’Arte, Pablo comincia a frequentare i corsi di disegno. Quattro anni dopo il padre ottiene un posto a Barcellona, e Pablo prosegue cosi' i suoi studi nella capitale catalana, e in Calle de la Plata apre uno studio con il suo amico Manuel Pallare's. Alla citta' di Barcellona rimarra' sempre legato sentendosi catalano sin del profondo dell’anima.

Vince un concorso all’Accademia Reale San Fernando di Madrid poi torna a Barcellona e frequenta Els Quatre Gats, un circolo artistico, letterario e politico chiamato cosi' in contrapposizione con il celebre Le Chat Noir di Parigi. Nel 1897 dipinge la famosa “Scienza e carita'" legata alla tradizione pittorica dell’Ottocento. Il quadro ottiene una menzione d’onore alla Esposizione Nazionale di Belle Arti di Madrid. Nello stesso periodo assume il cognome della madre. Nel 1900 Picasso allestisce la sua prima mostra personale proprio a Els Quatre Gats. Malgrado l’intento di scandalizzare, la mostra piace molto e Pablo diventa un personaggio amato ed odiato. Subito dopo parte per Parigi e si stabilisce a Montmartre doveincontra molti compatrioti e una ragazza, Fernande Olivier, che sara' la modella di molti suoi quadri. Montmartre ha un’enorme influenza su di lui, in particolare rimane colpito da Toulouse-Lautrec a cui si ispira per alcune opere. Alla fine dell’anno torna in Spagna, prima a Malaga e poi a Madrid.

All’inizio del 1901 torna a Parigi per allestire una mostra presso l’influente e fa-moso mercante, editore e mecenate Ambroise Vollard. Per Picasso inizia il cele-berrimo “Periodo blu" in cui si individua una pittura giocata sui colori freddi dove emergono soggetti emarginati e sfruttati che sembrano sospesi in un’atmosfera malinconica e assumono un’asciutta monumentalita'. Tre anni dopo, nel 1904, inizia l’altro importante momento artistico il “Periodo rosa" in cui e' presente una particolare attenzione per il volume e lo spazio, ma nel quale per quanto temprata e' sempre presente la malinconia. Saltimbanchi, acrobati e personaggi legati al mondo del circo sono gli argomenti preferiti. Nei tre anni successivi Picasso conosce la cultura negra, visita la mostra retrospettiva dedicata a Ce'zanne che lo influenza non poco, ma soprattutto incontra Georges Braque con il quale inizia una profonda amicizia e collaborazione.

Il punto d’arrivo di questo cammino artistico e' nell’opera Les demoiselles d’Avignon, la premessa al Cubismo. Dopo la guerra, fino al 1925, Picasso si occupa di teatro con Jean Cocteau, dipinge una serie di quadri di ispirazione classica, si avvicina al surrealismo, e sposa nel 1918 Olga Kokholva. Si dedica, cosi', con la moglie come principale modella, fino al 1930, alla tecnica litografica approfondendo una tematica autobiografica a lui molto cara sul “pittore e la modella".

Tra il 1930 e il 1937 incide la celebre “Suite Vollard", le Metamorfosi e molti soggetti riguardanti il minotauro, affascinante creatura con il corpo umano e il volto taurino, emblema di una bestialita' e di una carica erotica senza precedenti. In questi anni scoppia la guerra civile in Spagna e Picasso si schiera contro Franco. Quando viene bombardato dai tedeschi il villaggio basco Guernica, Picasso crea un’enorme opera che diventera' il simbolo della lotta per la liberta'.

Nel 1939 scoppia la seconda guerra mondiale. Alla fine Picasso diventa un’icona della resistenza e nei successivi anni dalla fine della guerra egli e' ormai un’autorita' in tutto il mondo. Negli anni Sessanta Picasso, dopo una piccola parentesi dedicata alla litografia e alla linoleumgrafia, con l’inserimento nella tecnica incisoria del colore, si dedica con rinnovato interesse all’acquaforte e alla puntasecca. Rivisita i suoi soggetti: il pittore e la modella, il minotauro, il circo, i miseri reietti del periodo blu, le opere di Cranach, El Greco e di molti altri maestri antichi che lo avevano segnato nel corso degli anni. In quasi sessant’anni di attivita' Picasso ha inciso con le tecniche piu' svariate circa duemila opere, sia serie sia soggetti singoli sia stampe originali per libri e riviste i cui testi erano talvolta da lui redatti. Nel 1970 dona le opere della famiglia al Museo Picasso di Barcellona.

L’8 aprile 1973 Picasso muore a Mougins. Viene sepolto nel castello di Vauvenargues.

L’Arte Antica di via Volta 9 a Torino e' una storica galleria torinese specializzata in stampe originali antiche, moderne e giapponesi. Fu fondata nel 1957 da Ferdinando Salamon, padre di Silverio, l’attuale proprietario. La stesura delle schede tecniche, bibliografiche, critiche ed iconografiche che accompagnano ogni opera presentata, e' supportata dalla grande biblioteca: oltre 8000 volumi sulle stampe e storia dell’arte, raccolti nei numerosi anni di quotidiano contatto con le incisioni. La galleria ha inoltre partecipato a tutte le 24 edizioni della Biennale dell’Antiquariato di Palazzo Strozzi a Firenze.

L'Arte Antica
Via Volta 9 - Torino

IN ARCHIVIO [5]
Marc Chagall
dal 6/3/2013 al 26/4/2013

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede