Castello Svevo
Bari
piazza Federico II di Svevia, 4
0883 569997 FAX 080 5245540
WEB
Rosemarie Sansonetti
dal 2/5/2007 al 2/6/2007

Segnalato da

Museo Nuova Era



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Rosemarie Sansonetti



 
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2/5/2007

Rosemarie Sansonetti

Castello Svevo, Bari

La forma e' vacuita'. In mostra lavori della giovane artista barese, in cui e' l'anima degli oggetti quotidiani a trasmettere un'emozione sottile, quasi sussurrata. A cura di Carlo Garzia.


comunicato stampa

La forma è vacuità

Con la mostra "La forma è vacuità" di Rosemarie Sansonetti si inaugura il 3 maggio la stagione 2007 de LaCorte, fotografia e ricerca”.

Il filo conduttore del progetto di quest’anno è quello del homo sacer, una lettura del rapporto sacrale-sacrificale secondo una interpretazione che da Fraser a Rudolf Otto, attraverso Jung, arriva sino a Levy-Strauss e alla riflessione filosofico-antropologica di Giorgio Agamben.

La ricerca della Sansonetti indaga e visualizza questo rapporto , ma prova anche ad invertire il rapporto tradizionale tra fotografia e rappresentazione, in quanto pone la produzione di un immaginario visivo non a partire da una superficie bidimensionale, ma la scava e la profila all’interno di blocchi di cristallo in cui una forma archetipa ispirata alla natura e prodotta da un laser, moderno strumento anamorfico si propone come simbolo e motore di un’azione di trasformazione percettiva e quindi mentale.

Nello spazio dell’antica cappella del Castello Svevo, reso impermeabile alla luce, sono state poste sette basi su cui poggiano altrettanti prismi di cristallo, raggruppati in due file che si fronteggiano e che contengono una immagine quasi astratta di alcuni minerali incisi a laser. Un settimo prisma contiene una figura umana eretta che si pone al centro delle due serie, come il famoso pezzo di ambra che contiene da millenni il corpo di una mosca.

Si tratta ovviamente di una sacralità sapienziale, precristiana, di un viaggio iniziatici, di una ripresa della visione filosofica neoplatonica rinascimentale, soprattutto per quanto riguarda il rapporto corpo-anima, microcosmo-macrocosmo, materia e idea, mentre il rapporto pieno-vuoto, opacità-trasparenza, luce e ombra, sembrano riferirsi maggiormente alla visione eroica del Barocco, in cui la vacuità evoca strettamente la vanitas, il tempo che fugge inesorabile, rendendo transeunte qualunque realtà o cosa prodotta dall’uomo, un processo dove ogni stare è illusorio.

Il progetto homo sacer proseguirà con una collettiva Sacer, a cui partecipano Valentina Vetturi, Arnaldo Di Vittorio, Aldo Bonasia, Roberto Margini, Jean Pierre Raynaud, Canal, Hugues Roussel e si concluderà in autunno con la mostra "Cardinali” di Marco Delogu, proveniente da Palazzo Braschi di Roma, una serie di grandi ritratti in bianco e nero, di volti e corpi che rappresentano il potere della chiesa.

Il progetto è curato da Carlo Garzia.

Inaugurazione: 3 maggio alle ore 18

Castello Svevo
Piazza Federico II Di Svevia, 2 - Bari

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