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Bologna
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Nino Noce
dal 9/5/2007 al 24/5/2007
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Nino Noce



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Nino Noce



 
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9/5/2007

Nino Noce

Arten, Bologna

Pittura astratta. Le sagome ricorrenti, che all'occhio visionario potevano apparire come mammiferi virali ed arcaici, hanno assunto una caratteristica piu' frastagliata, astratta, movimentata.


comunicato stampa

Mutazioni

La pittura astratta di Nino Noce fa ritorno sulla scena con una svolta di ricerca. Essa, fondata sulle basi di un'esperienza decennale, ha abbandonato la solitudine di uno sfondo glaciale, abitato da forme preistoriche, per entrare nel vivo del discorso: il movimento. Le sue sagome ricorrenti, che all'occhio visionario potevano apparire come mammiferi virali ed arcaici, hanno assunto una caratteristica più frastagliata, astratta, movimentata. Quello di Nino Noce è un monito alla ricerca pittorica, è sì un voler entrare nel vivo del discorso con tutte le sfaccettature di forma legate all'idea di movimento, ma è soprattutto una volontà di pertinenza, una dichiarazione di peso che l'arte astratta di fatto non ha mai perso.

Noce sottolinea l'importanza che l'astrattismo tuttora possiede nella ricerca contemporanea, e lo fa con l'abilità agile di un artigiano che conosce bene il suo lavoro. Non ha bisogno di trucchi per rinnovare l'interesse del pubblico. Il suo è un bisogno viscerale, sottolineato da muscoli di materia che si impongono all’interno di un ambiente spaziale non lontano dalle problematiche paesaggistiche di un Michael Biberstein. La loro intensità, l’energia pura scaturita da queste “forme” di garza dipinta, è insita nel loro essere inaccessibili, nel loro non rientrare nei canoni della veridicità, nell’assunzione di sembianze organiche, carnali, sprigionate dal profondo del nostro inconscio. La mutazione genetica si trasforma in mutazione pittorica. La pittura nella sua forma è viva e si muove, nega con forza il suo adeguamento allo spazio circostante e, come con un ultimo grido, fà uso della mutazione per la sua stessa sopravvivenza.

L’organizzazione finale di questa pittura astratta è insita nell’opera: maggiore è la stratificazione di memoria ed esperienza, compressa tra le garze che la formano, e più prepotentemente veicolante è il percorso che ci accompagna, l’attrazione che ci pervade. Davanti ad una tela di Nino Noce il confronto è diretto e speculare, l'immaginario arcaico del pittore si misura con l'inconscio arcano dello spettatore, il movimento sessuale delle sagome di garza contro il movimento dell'occhio di chi le scruta. Sta a noi decidere se evitare il contatto o entrare, e lasciarci trascinare nel suo mondo.

Arten House
Via belle arti, 48 - Bologna
Ingresso libero

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