Magrorocca Galleria d'Arte
Milano
largo Fra' Paolo Bellintani, 2
02 29534903
WEB
Kristian Burford
dal 13/11/2007 al 25/1/2008
mart-sab 10-12.30 / 15.30-19

Segnalato da

Galleria Magrorocca



approfondimenti

Kristian Burford



 
calendario eventi  :: 




13/11/2007

Kristian Burford

Magrorocca Galleria d'Arte, Milano

La mostra vede l'esposizione della scultura-installazione Kathryn. I protagonisti, modellati in argilla e rivestiti di un velo di resina, sono caratterizzati da una verosimiglianza anatomica e sono posizionati in una mise en scene sempre diversa, in ambienti domestici e scene di vita privata.


comunicato stampa

Personale

La Galleria Magrorocca è lieta di presentare, per la prima volta in Italia, l’artista Kristian Burford. Kristian Burford, nato nel 1974 in Australia, vanta già l’esposizione delle sue opere presso il Tate Liverpool in Inghiterra, il Museum Moderner Kunst Vienna e il PS1 MoMA di New York, dove ha riscosso un grandissimo successo per la particolarità e la perfezione artistica delle sue creazioni. La mostra, vedrà l’esposizione della scultura-installazione Kathryn.

I protagonisti, modellati in argilla e rivestiti di un velo di resina, sono caratterizzati da una verosimiglianza anatomica che rivela immediatamente la grande maturità artistica del giovane Burford. Essi vengono posizionati in una mise-en-scène sempre diversa, raffigurante ambienti domestici e scene di vita privata di grande intensità emotiva. Le figure rappresentate, di dimensioni naturali, sono sempre inserite in vere e proprie ambientazioni decorate ed arredate ispirandosi ai canoni artistici più diversi: Burford, attingendo alla storia dell’arte, trae ispirazione dal barocco, dal gotico, dal romanticismo fino ad arrivare al simbolismo.

L’arredamento e i decori delle stanze ideate dall’artista svolgono una funzione precisa nella realizzazione dell’opera: l’attenzione ad ogni piccolo dettaglio e la profusione dei particolari aiutano infatti lo spettatore a capire il significato della scena rappresentata. Un ulteriore stimolo alla comprensione dell’opera è data dai titoli, sorta di brevi racconti di lunghezza inusuale, che assumono il ruolo di introdurre il protagonista dentro la storia e lo inducono a cogliere, attraverso le sensazioni trasmesse dall’ambientazione, gli eventi antecedenti quel particolare momento, coinvolgendolo emotivamente nella storia dei personaggi ritratti, che, come in una pièce teatrale, raccontano risvolti intimi di vita vissuta.

Creando un mélange di stili che sono parte integrante dei profondi significati psicologici trasmessi, viene evocata una nostalgia intima ed erotica, ma ancora innocente. Un’innocenza che viene spinta con forza dal privato per divenire pubblica attraverso la possibilità data allo spettatore di spiare queste scene di vita solo attraverso uno spiraglio nelle tende che circondano queste scene.

La componente voyeristica, parte integrante dell’arte di Burford, si impone prepotentemente nella sua opera riflettendo un atteggiamento tipico della società contemporanea. Lo spettatore spia, guarda incuriosito quanto sta accadendo, immagina morbosamente i retroscena delle storie raffigurate, si fa coinvolgere psicologicamente e spesso anche eroticamente, dal momento che i personaggi rappresentati sono sovente nudi ed in atteggiamenti ambigui, mai comunque moralmente riprovevoli.

Kathryn, giovane ragazza adolescente, viene posizionata semivestita su un divano dal quale sembra quasi scivolare giù. La sua innocenza, oltre che nelle fattezze del corpo, viene rappresentata dai colori tenui della tappezzeria e dai mobili che la circondano, realizzati nelle diverse tonalità del rosa. L’osservatore esterno, in una sorta di esperienza conoscitiva e di scoperta, è chiamato a cogliere per gradi quanto sta accadendo. L’osservazione dell’ambientazione è il primo elemento che lo introduce all’interno della storia rappresentata, ma poi, come un deus ex machina, interviene l’artista che attraverso il titolo svela i retroscena della raffigurazione. Appoggiandosi sull’ambiguità del gioco della ragazza con il gatto, che la ferisce ad una mano, ed all’espressione di dolore sul suo viso, l’artista gioca sul sottile confine tra dolore e conoscenza delle sensazioni fisiche proprie dell’età che lei sta vivendo, l’adolescenza.

Abbandonato il controllo, Kathryn si lascia andare ai desideri che la pervadono, trasmettendo queste sensazioni a chi si introduce nel suo mondo, che così ne viene trascinato all’interno. Burford crea dei veri e propri tableaux vivants, pieni di mistero, ambiguità ed erotismo ma anche di innocenza ed invita l’osservatore, con grande magistralità, ad immergersi nelle sue opere, a viverle, a trasformarle in esperienza di vita rubata.

Il catalogo della mostra è presente in galleria. Testo critico a cura di Jan Tumlir

Inaugurazione: mercoledì 14 Novembre ’07 dalle ore 18.30
Magrorocca Galleria d'Arte
Largo Fra' Paolo Bellintani, 2 - Milano
Orari di visita: martedì – sabato 10.00 – 12.30 / 15.30 – 19
Ingresso libero

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