Museo Storico di Bergamo - Ex Convento di San Francesco
Bergamo
piazza Mercato del Fieno, 6/A (Citta' Alta)
WEB
Per filo e per segni
dal 29/2/2008 al 28/6/2008
tutti i giorni 9.30 - 13 e 14 - 17.30. Chiuso lunedi
035 247116
WEB
Segnalato da

Babele Comunicazione




 
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29/2/2008

Per filo e per segni

Museo Storico di Bergamo - Ex Convento di San Francesco, Bergamo

Un viaggio multimediale e multisensoriale tra oggetti, tessuti, dipinti, video, fotografie, collezioni inedite, suoni e installazioni interattive, per proiettare i visitatori nelle storie, nei luoghi della creativita' e del lavoro. Il percorso espositivo si articola in 5 spazi tematici e interattivi che consentono al visitatore di personalizzare il proprio itinerario.


comunicato stampa

Dai mercanti setaioli ai tessuti di alta moda per Givenchy, dai villaggi operai al denim per Levis e Rifle, dalle collaborazioni tra Italia e Cina agli abiti per la mitica “Sabrina” di Audrey Hepburn, fino alle ultime frontiere della ricerca: è il tessile made in Bergamo.

Dal 1° marzo al 29 giugno 2008, al Museo Storico di Bergamo, la mostra “Per filo e per segni. Innovazione e creatività dell’ industria tessile a Bergamo tra XIX e XXI secolo”, promossa da Fondazione Bergamo nella storia, Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo e Fondazione Famiglia Legler, si propone di raccontare la storia del tessile a Bergamo tra Otto e Novecento, con la proiezione verso il futuro e con uno sguardo attento ai paralleli cambiamenti nella mentalità collettiva, nelle abitudini, del lavoro, nel costume, nell’economia e nelle grandi trasformazioni del Novecento.
Per ritrovare, o scoprire, una tradizione che ha trovato la sua cifra distintiva in una creatività che abbraccia l’universo tessile a 360 gradi.

Un viaggio multimediale e multisensoriale tra oggetti, tessuti, dipinti, video, fotografie, collezioni inedite, suoni e installazioni interattive, per proiettare i visitatori nelle storie, nei luoghi, fin dentro le trame di una lunga avventura di creatività e lavoro, innovazione tecnica e ricerca estetica, tradizione e avanguardia.

“Per filo e per segni” non è una mostra tradizionale ma piuttosto un luogo virtuale e interattivo, una esperienza che avvolge e coinvolge lo spettatore invitato a “vivere” dall’interno e in prima persona le “storie” passate e le proposte per il futuro.

Il percorso espositivo si articola in 5 “scene”, cinque spazi tematici e interattivi che, fornendo una molteplicità di stimoli culturali e sensoriali, consentono al visitatore di personalizzare il proprio itinerario.

L’avventura del cotone: operaie, capitali e territorio: attraverso l’alternarsi di oggetti (telai, stoffe), immagini (dipinti e fotografie) e ricostruzioni in digitale, si racconta l’avvio dell’industrializzazione tessile nella provincia di Bergamo, ponendo l’attenzione sull’interazione tra gli uomini, il territorio, i capitali. Si possono toccare con mano filati e tessuti e, grazie alla multimedialità, si può assistere al riprendere vita di un originale telaio Jacquard ottocentesco e al primo sciopero delle operaie e degli operai tessili.

Il filo della seta in viaggio: Bergamo tra locale e globale: attraverso documenti, dipinti e archivi in gran parte inediti o comunque normalmente non visibili al pubblico, si ripercorre la lunga avventura della seta che è stata nella prima metà del XIX secolo l’”oro bianco” di Bergamo. Anche sulle rotte dei molti bergamaschi che a fine Ottocento cominciarono a “girare il mondo” alla ricerca del seme bachi migliore.

Finanza, trasporti, scuole, commercio: il tessuto del territorio: ferrovie, strade e autostrade, formazione professionale, nuove mode, e finanza sono i soggetti di questa sezione dominata da un grande “tavolo” interattivo sul quale il visitatore può virtualmente muoversi tra i diari dei mercanti viaggiatori, fotografie, manifesti pubblicitari, filmati inediti, oggetti legati alla formazione, antichi strumenti dell’attività commerciale e finanziaria. Per la prima volta è esposta una selezione dei disegni pubblicitari per la moda della collezione Salemme, recentemente donata al Museo Storico di Bergamo.

Storie di moda tra tessuti e società: una sosta nel piccolo cinema con ricostruzione in 3D dei villaggi operai del cotonificio Honegger di Albino, e si entra nel regno della moda. Abiti, immagini e suoni raccontano al visitatore lo sviluppo e i grandi cambiamenti della moda, da Dior agli abiti dell’alta moda anni ’50, dalla “rivolta” dei jeans alle calze e l’intimo. Protagonisti, da un lato i tessuti fabbricati a Bergamo che servivano ai grandi stilisti francesi per confezionare “gli abiti del sogno del miracolo economico” post seconda guerra mondiale, dall’altro gli importanti stilisti che hanno veicolato il “made in Bergamo” in tutto il mondo.

Tessere il futuro: camminando attorno a un mondo virtuale il visitatore può prendere coscienza del nuovo corso del tessile “made in Bergamo”, muovendosi tra produzioni particolarmente pregiate e applicazioni inaspettate: dalla camiceria ai tessuti indemagliabili, dalle fibre e filati artificiali all’abbigliamento sportivo, dal cachemire all’erba sintetica, dall’intimo all’abbigliamento per bambino. Lo spazio si trasforma in una piazza dove i protagonisti della moda, della produzione e del sindacalismo europeo dialogano tra loro su temi quali la “globalizzazione” e il futuro del lavoro non solo a Bergamo, ma in Europa.

Il percorso espositivo sarà corredato da schede di sala con traduzione in inglese e – per la prima volta in una mostra - in cinese, come invito a riflettere sul tema in una prospettiva “globale”.

Ufficio stampa: B@bele Comunicazione
Barbara Mazzoleni, tel. 320.8015469 > babelecomunicazione@libero.it

Inaugurazione: sabato 1 marzo, ore 17
Anteprima stampa: venerdì 29 febbraio, ore 11.30

Museo Storico di Bergamo
Bergamo Alta - (ex Convento di San Francesco, Piazza Mercato del Fieno)
Orari: tutti i giorni 9.30 – 13 e 14 - 17.30. Chiuso lunedì.
Ingresso: 5 euro (comprensivo di visita a Campanone, Rocca-Museo Storico Sezione Ottocento e Museo Donizettiano). Gratuito sotto i 18 anni e per portatori di handicap.

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