Villa Manin
Codroipo (UD)
piazza Manin, 10 (frazione Passariano)
0432 821211 FAX 0432 908387
WEB
Virginia Di Lazzaro
dal 7/3/2008 al 3/5/2008
mart-dom 10 - 18

Segnalato da

Antonella Torriglia



approfondimenti

Virginia Di Lazzaro



 
calendario eventi  :: 




7/3/2008

Virginia Di Lazzaro

Villa Manin, Codroipo (UD)

Maschere. Abitudini, luoghi comuni, giudizi arbitrari, sono maschere che attribuiamo o indossiamo facilmente, senza accorgerci di violare un'identita'. Da queste riflessioni si sviluppano le tre installazioni ideate dalla giovane artista per questa mostra, tutte incentrate sull'esecuzione di gesti e semplici esercizi quotidiani.


comunicato stampa

Venerdì 7 marzo inaugura il primo Spazio FVG del 2008 con la personale di Virginia Di Lazzaro (nata a Udine nel 1983 vive e lavora a Palazzolo dello Stella UD) intitolata “Maschere”. Abitudini, luoghi comuni, giudizi arbitrari, sono maschere che attribuiamo o indossiamo facilmente, senza accorgerci di violare un'identità. Da queste riflessioni nasce la mostra di Virginia di Lazzaro a Villa Manin, in cui i tre lavori esposti pur eseguendo in maniera autonoma esercizi diversi ci riconducono a un'identica soluzione: noi stessi.

Reciso è un'installazione in cui il pubblico è invitato a recidere un fiore e riporlo nel vaso accanto. Un gesto semplice, di minima rilevanza, spesso automatico o compiuto con un ingenuo piacere, ma allo stesso tempo irrimediabile, definitivo come una condanna a morte. Non ci troviamo di fronte alla poetica di una natura morta ma alla dolorosa responsabilità di una natura uccisa, scoprendo di aver indossato i panni di carnefici inconsapevoli. L'opera infatti concentra l'attenzione dello spettatore sul gesto, sui suoi significati, sulle sue conseguenze, e lascia la percezione di qualcosa di irregolare e crudele, permettendo di cogliere le connotazioni più ampie dell’azione compiuta. Nell'ambiente austero della Sala delle Carrozze, per tutta la durata della mostra, una passerella di vasi di fiori rasserena il percorso, ma allo stesso tempo rimane emblema silenzioso di una violenza subita e legittimata.

La ideale, un nuovo lavoro pensato appositamente per Villa Manin, è composto da due momenti distinti, esecuzione ed esercizio, l'opera e il suo work in progress. Questa volta il pubblico è invitato a delineare la graduatoria delle qualità della propria donna ideale, scegliendone tre da una lista di quindici. Ciascuna qualità, associata a un colore, dà forma a una griglia di riquadri colorati apparentemente casuali risultanti dall'insieme di tutte le classifiche raccolte. “Disegnare” la donna ideale implica un atto creativo di per sé provocatorio e divertente, significa creare una maschera in attesa che qualcuno la indossi: la donna reinventa se stessa, l'uomo la modella a seconda delle sue aspettative. Sorridendo nel mettere in ordine le qualità, sappiamo che stiamo creando un feticcio, un’identità nuova e inventata ma che allo stesso tempo nasconde e ignora la reale sostanza. Se da un lato questa immaginaria creazione rappresenta un gioco di immedesimazioni e rimandi che lascia aperte infinite possibilità di essere e corrispondere, dall'altro si annulla nella perfezione anonima e intangibile dell'ideale.

Anche in Donna+lampione il lavoro si concentra sulla figura femminile e nuovamente si struttura in due fasi, parte da una performance e si riflette in un'installazione video. La situazione proposta è apparentemente trascurabile, alcune donne, sostano ferme sotto un lampione nei pressi di Villa Manin, presidiano un luogo, si espongono e sottopongono agli sguardi, agli interrogativi, alle domande, ai giudizi della gente che passa così come dei visitatori in mostra. I video, presentati poi negli spazi espositivi dell’Armeria, documentano la situazione in un loop infinito, ripetitivo e ossessivo che accentua, attraverso la freddezza dello schermo televisivo, la percezione della donna come merce di consumo.

Virginia di Lazzaro vuole incoraggiare attraverso interventi minimi, equivoci impercettibili e apparenti leggerezze, una riflessione sulla libertà e il rispetto, suggerendo una più profonda consapevolezza nel rapporto con la realtà, con gli altri e con se stessi. Il suo lavoro non assume un tono critico né provocatorio, non spiazza, ma disorienta lentamente con il suo sottile e delicato equilibrio. Questa mostra è gemellata con lo Spazio FVG dello SPAC di Buttrio Sabato 8 marzo ingresso gratuito a tutte le donne per tutte le mostre di Villa Manin

Inaugurazione: venerdì 7 marzo 2008, ore 19

Villa Manin (Spazio FVG)
Piazza Manin, 10 - Codroipo (UD)
Orari: martedì – domenica 10 – 18
Ingresso gratuito

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