Magazzini Criminali
Sassuolo (MO)
piazzale Gazzadi, 4
0536 1844716, 392 4811485

Silvia Campori e Amanda Chiarucci
dal 14/3/2008 al 26/4/2008
ore 18

Segnalato da

Sara Montesello




 
calendario eventi  :: 




14/3/2008

Silvia Campori e Amanda Chiarucci

Magazzini Criminali, Sassuolo (MO)

Morphing e' la parola chiave per comprendere il percorso di ricerca comune alle due artiste. Il termine solitamente, e' utilizzato per indicare il processo informatico con cui si trasforma un'immagine in un'altra, cosi' le fotografe trasfigurano la loro immagine e assumono nuove identita' per indagare la mutevolezza insita nell'uomo.


comunicato stampa

a cura di Sara Montesello

“Morphing” è parola chiave per comprendere un percorso di ricerca comune a due artiste, Silvia Camporesi e Amanda Chiarucci. Il termine “morphing”, solitamente, è utilizzato per indicare il processo informatico con cui si trasforma un’immagine in un’altra, così le due fotografe, attraverso il travestimento, trasfigurano la loro immagine e assumono nuove identità per indagare, da punti di vista sempre nuovi, la mutevolezza interiore ed esteriore insita nell’uomo.

La serie di manifesti Morphing, nata dalla collaborazione tra le due artiste, insieme ai lavori individuali Esercizi di stile (Silvia Camporesi) e Madonne (Amanda Chiarucci) sono esemplificativi di un modo peculiare di veicolare il messaggio visivo e intendere il rapporto con lo strumento fotografico. L’ambiguità diviene cifra stilistica annullando ogni possibilità di riconoscimento e distinzione tra fotografo e soggetto, verità e finzione, sacro e profano, reale e immaginario. L’obbiettivo fotografico non è più inteso come punto privilegiato di osservazione soggettiva, ma diviene soglia valicabile che mette in contatto due mondi: dal dialogo instaurato tramite questo canale scaturisce una nuova realtà visuale in cui classificazioni e netti contrasti si dissolvono, mentre l’iconografia si carica di valenze inedite.

Morphing nasce nel 2007, in occasione di “Fotografia Europea – Reggio Emilia 2007”, per proporre uno spunto riflessivo sulla multirazzialità ed eterogeneità sociale che caratterizza la città europea contemporanea. Concepito per essere esposto in un sottopasso ferroviario, il concetto trasmesso travalica la sede espositiva originaria per affermare il suo legame con qualsiasi zona urbana di vita sociale.

Anche la piazza di un paese come Sassuolo è una porzione di territorio che diviene spaccato della realtà, specchio di una società in continua trasformazione, che si espande mescolando usi, razze e culture. La varietà sociale determinata da questa fusione è il soggetto principale su cui si è focalizzata l’attenzione delle due autrici di Morphing, Silvia Camporesi e Amanda Chiarucci.

Osservare i passanti per poi ri-metterli in scena, interpretarli e vestirne i panni cogliendo ed esagerando le particolarità, gli aspetti più singolari e i risvolti surreali che le diverse tipologie umane possono ostentare o cercare di occultare. Ne risulta un mondo popolato da soggetti sognanti, a volte assurdi o bizzarri, che portano all’estremo le loro peculiarità. Anche gli stereotipi divengono pretesto per un’interpretazione ludica e divertita che sottolinea ironicamente l‘inconsistenza dei preconcetti. È un “gioco delle parti”, una messa in scena teatrale in cui le due fotografe divengono interpreti di un’umanità patinata. Fotografie nitide ed eteree ci restituiscono personaggi da copertina che posano con disinvoltura davanti all’obbiettivo, calati in ambientazioni fittizie a evidenziare il senso di irrealtà che convive costantemente con il reale.

La scelta del grande formato mira a creare una sorta di simbiosi con la natura del luogo: uno spazio pubblico, sede insolita per un’esposizione artistica, in cui le sole immagini che si è abituati a vedere sono quelle dei manifesti pubblicitari. Anche questi scatti reiterati si presentano come enormi manifesti e la galleria di tipi umani, rappresentativa di gente comune, si trasforma in una schiera di modelli pubblicitari che finalmente conquista i famosi “quindici minuti di celebrità” di cui parlava Warhol, ambita meta dei tempi moderni.

Un secondo livello di lettura della serie fotografica è legato al ruolo delle due fotografe. La ricerca diviene più personale e assume i connotati della perdita di identità. Entrambe si confrontano con gli stessi “travestimenti”, diverse eppure uguali abbandonano il proprio io per vestire altre sembianze, si confondono tra la moltitudine in un gioco ambiguo per poi ritrovarsi in se stesse, ma ancora paradossalmente sdoppiate nell’immagine delle gemelle…

Esercizi di stile di Silvia Camporesi è una serie fotografica in bianco e nero ispirata alle immagini dei fotografi modenesi Orlandini. L’autrice riesce ad annullare le distanze spazio-temporali: attraverso la corrispondenza di identità tra fotografo e fotografato, passato e presente convivono in una nuova dimensione a sé stante. Pose, costumi e comportamenti si spogliano dei loro legami storici per elevarsi a un livello che trascende la temporalità e mantenere vive solamente le accezioni intimamente collegate all’Uomo.

Le Madonne di Amanda Chiarucci interpretano un’iconografia sacra tradizionale, come quella della Madonna con il Bambino, in chiave più intimistica e primigenia. Le Madonne impersonate dall’autrice nello spazio angusto di una macchina per fototessere, vivono di contrasti risanati. La ieraticità delle pose ortodosse, remoto richiamo alle icone russe, è stemprata dall’artificiosa ambientazione nella quale sono immortalate, circondate da stravaganti figure allegoriche che rimandano al mondo di cui sono rappresentanti e numi tutelari. (Sara Montesello)

Silvia Camporesi è nata a Forlì nel 1973, vive a lavora a Meldola (FC)
Amanda Chiarucci è nata a Cesena nel 1974, vive e lavora a Meldola (FC)

Opening: Sabato 15 marzo 2008, dalle ore 18.00

Sedi Espositive: Piazzale Gazzadi e Piazza Garibaldi - Sassuolo (MO)
Ingresso libero

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