Palazzo Costanzi
Trieste
piazza Piccola, 2
040 6754850 FAX 040 6756060
WEB
Contemporary architecture of metropolitan area
dal 19/3/2008 al 14/4/2008
10-13 e 17-20
051 5873602

Segnalato da

Giada Cenerini




 
calendario eventi  :: 




19/3/2008

Contemporary architecture of metropolitan area

Palazzo Costanzi, Trieste

Giovani architetti in mostra fra progetti e sogni metropolitani. Realizzazioni, work in progress e ricerca, sono le tre sezioni su cui si articola la mostra, fra bozzetti, fotografie e proiezioni video che richiamano l'attenzione sull'intero processo costruttivo.


comunicato stampa

Una visione nuova, uno sguardo sulle città che coniuga arte e progettazione. Questa l’idea alla base dello studio Metroarea che lancia con la mostra Contemporary architecture of metropolitan area un segnale importante in linea con le tendenze europee contemporanee in materia di urbanistica e progettazione d’interni. Proprio in quest’ottica parte infatti la sfida dei tre giovani architetti fondatori dello studio che, grazie al sostegno del Comune di Trieste, propongono una mostra all’insegna del dinamismo e della contaminazione. Partner di questa avventura sono due fresche realtà del panorama europeo come lo studio Jds di Julien De Smedt di Bruxelles e lo studio Arhé di Ales Zetko di Ljubljana con le quali Metroarea collabora da tempo sostenendo visioni ad ampio raggio, innovative e multiculturali.

Progetti realizzati, work in progress e ricerca, sono le tre sezioni su cui si articola la mostra, fra bozzetti, fotografie e proiezioni video che richiamano l’attenzione sull’intero processo costruttivo. Qualcosa di molto lontano quindi da una esposizione per soli addetti ai lavori, ma al contrario, una porta aperta su un mondo, quello dell’architettura, che sempre più si propone come medium fra vita culturale e sociale. Sulla spinta di recenti tendenze artistiche internazionali come quella del Moma di New york che rilancia l’architettura a pieno titolo nell’ambito artistico, anche Trieste attraverso questa coraggiosa esposizione, dà vita - per la prima volta sul territorio - ad una mostra di questo genere dando spazio a tre studi di architettura in crescita e dal respiro europeo.

METROAREA/ Architetti associati
Lo Studio di architettura Metroarea nasce nel gennaio del 2007 sotto la guida di Antonio Baroncelli, Tazio di Pretoro e Giulio Paladini, che formatisi tra lo Iuav di Venezia e il Politecnico di Milano, decidono di mettere insieme le proprie competenze per proporre uno stile di lavoro dinamico e innovativo. Questo giovane team, in costante crescita e forte di prestigiose collaborazioni internazionali, sta lavorando a diversi incarichi urbanistici ed architettonici nel territorio metropolitano di Milano, Bologna e Trieste.
Lo scopo di questo studio è quello di proporsi come laboratorio creativo in grado di coniugare le necessità del mercato ad una ricerca tipologica e formale sostenibile, sia a livello economico-costruttivo che estetico-ambientale. In modo da dimostrare che è possibile realizzare progetti che, pur nel rispetto delle normative vigenti e dei vincoli economici, sappiano essere competitivi con lo standard qualitativo di matrice contemporanea.

JDS/ Julien De Smedt Architects
JDS Architects è un ufficio multidisciplinare specializzato in architettura e design, composto da designer di talento e architetti esperti che insieme sviluppano progetti dallo schizzo fino alla supervisione in sito. Un approccio lavorativo entusiasta negli intenti, e professionale nei risultati, quello di JDS che ha permesso di sviluppare un ampio portfolio di progetti sia in Scandinavia che all’estero.
JDS è stato creato da Julien De Smedt, attuale direttore dello studio e già co-fondatore di PLOT.

Aleš Žetko
Nato a Trieste, attualmente vive e lavora a Lubiana dove ha il suo studio. Iscritto alla facoltà di architettura di Firenze, ha ultimato i suoi studi all'Istituto universitario di architettura IUAV a Venezia.
Vincitore di numerosi e prestigiosi premi in ambito internazionale, già membro dell’Ordine degli architetti della Slovenija, nel 2006 ha intrapreso una collaborazione progettuale con Mojca Šavnik e Lea Prezelj.

Al centro della rete
Marco Ragonese

La denominazione di “capitale della mitteleuropa” è diventata, anche nella sua versione attualizzata di “capitale dell'euroregione”, un refrain di cui spesso molti parlano senza riuscire a comunicarne l'esatto senso, le finalità. La mostra “Architettura Contemporanea:Trieste-Bologna-Copenaghen-Ljubljana. Progetti di tre giovani studi europei” - organizzata dallo Studio Associato Metroarea (con sede anche a Trieste), con la collaborazione della Direzione Area Cultura ed Arte e promossa dal Comune di Trieste con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura e allo Sport, presso lo spazio espositivo di Palazzo Costanzi dal 21 marzo al 15 aprile – prova a suggerire un possibile significato. Un'esposizione in cui è evidente come Trieste possa porsi al centro, non soltanto geografico, di un network internazionale grazie a cui veicolare idee, creatività, progetti. Provando a superare le evidenti idiosincrasie nei confronti dell'architettura contemporanea, colpevole di destabilizzare le certezze consolidate e le abitudini acquisite, di fare domande chiare più che dare risposte certe.

E' innegabile che il mondo contemporaneo stia vivendo l'epoca della supremazia dello spazio visivo, in cui ciascuno percepisce la realtà quasi esclusivamente attraverso i media che profondono, senza sosta, immagini di ogni genere. La profondità dei pixel (dpi) sta diventando il parametro attraverso cui valutare gli avvenimenti, in una sorta di affannata rincorsa tecnologica che ignora sempre più i contenuti. Diventa importante, quindi, restituire spessore a quelle immagini che, se pur ad altissima risoluzione, spesso appaiono vuote. I progetti presentati dai tre giovani studi – Metroarea di Trieste/Bologna, JDS di Copenaghen/Bruxelles e Arhé di Ljubljana - rendono evidente come quest'obiettivo non sia impossibile da raggiungere. Ma non per questo immediato e facile. La ricerca architettonica visibile nelle tre sezioni della mostra – realizzazioni, concorsi e ricerca, work in progress - si basa su un approccio fatto principalmente di processi piuttosto che di forme aprioristiche.

Progetti aperti, affinché, in un continuo divenire, la “riuscita” sia sempre asintotica, lo stato non sia risultato. In questa ottica, la diversa provenienza (geografica, formativa, professionale) è stata intesa dai progettisti come una preziosa occasione per innescare un cortocircuito mediante cui avviare proficue collaborazioni. I tre studi, infatti, stanno partecipando in partnership a diversi concorsi internazionali. Leggendo i curriculum degli architetti – Giulio Paladini (Metroarea) e Julien De Smets (JDS) hanno lavorato per OMA/Rem Koolhaas a Rotterdam, Antonio Baroncelli (Metroarea) per Foster+Partners, Tazio Di Pretoro (Metroarea) si è specializzato in High rise building al TU di Delft, Ales Zelko (Arhé) è stato selezionatore per il premio Mies Van der Rohe - emerge la capacità di superare la dimensione locale per acquisire una scala internazionale.

La mostra, coerente con questo spirito, verrà prossimamente allestita in due gallerie d’arte contemporanea anche a Ljubljana e a Bologna. In una città che manca endemicamente di progettualità, a fronte di un considerevole numero di progetti prodotti, questa esposizione potrà servire da confronto spietato e da stimolo per il futuro prossimo. E per conoscere degli architetti che, in silenzio, stanno facendo diventare Trieste davvero il centro di qualcosa.

Inaugurazione: giovedì 20 marzo ore 18.30

Palazzo Costanzi
Piazza Piccola 3 - Trieste
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00
Ingresso: gratuito

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